Batman: quanto costa la moto del cavaliere oscuro e che motore usa

L'incredibile veicolo dei film esiste davvero: ne sono stati costruiti sei. Ecco tutte le curiosità sul mezzo più iconico dell'universo DC

Dario Ballardini

26.03.2024 16:31

Quanti cavalli ha la Batmobile: "È una macchina con cui potresti fare la Dakar"

Costruire la BatPod non è stato semplice, ma non lo è stato nemmeno realizzare la Tumbler, l’automobile di Batman da cui la moto viene espulsa. Nella finzione scenica è stata progettata da Wayne Enterprises per l’esercito degli Stati Uniti, è un veicolo invisibile ai radar con il motore a reazione nella parte posteriore, in grado di montare sopra le altre automobili, attraversare i muri e salire le scale, dotato di cannoni automatici, lanciarazzi e corazza.
Nella realtà la squadra effetti speciali di Chris Corbould ha costruito e “vestito” un buggy con un motore potentissimo (ma Corbould non ha voluto rivelare quale sia), il telaio a traliccio e le sospensioni indipendenti; è stato provato a lungo su strada e fuoristrada, ed è in grado di fare tranquillamente salti di un metro e mezzo.

«È una macchina con cui potresti fare la Dakar – ha confermato Jean-Pierre Goy – il telaio è in tubi come quello di un grosso buggy, con grandi ammortizzatori e 500 cavalli... Frena bene e reagisce come un’auto da rally».

La prima moto di Batman (negli anni '60) che motore aveva

Non è la prima volta che compare la moto di Batman. Nella serie TV degli anni ’60 era stata usata una Harley-Davidson, ma per il film del 1966 diretto da Leslie Martinson venne preferito un mezzo più scattante: una Yamaha 250 due tempi con sidecar, allestita con una spettacolare carrozzeria che richiamava l’uomo pipistrello.

Si chiamava Bat-Cycle ed era dotata di un dispositivo che permetteva di sganciare il go-kart installato sul carrozzino; l’appendice era spinta da un motore Yamaha 50 e con questa  Robin, il compagno d’avventure di Batman, si muoveva autonomamente. Per guidarla doveva stare inginocchiato.

Fino a quanto può spingersi oltre uno stuntman

Spetta agli stuntmen girare le scene più pericolose, in particolare quelle in cui sono coinvolti i protagonisti che per nessun motivo devono infortunarsi. Ma devono fare molta attenzione anche le controfigure. Jean-Pierre Goy ha svelato un retroscena importante: «È vero che tendi sempre a fare qualcosa di più per compiacerti, ma quando lavoro a un film devo fare molta attenzione alla sicurezza, per il semplice fatto che si viene licenziati presto se si corrono troppi rischi “inutili” per il film e per gli attori. In questo mestiere, chi non ha paura spaventa me...».

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