Da uno a quattro cilindri: qual è il motore più autentico della storia?

Da uno a quattro cilindri: qual è il motore più autentico della storia?

Dalla nascita delle due ruote a motore a oggi, qual è stata l'architettura meccanica più diffusa, amata e utilizzata di sempre? E' una sfida da uno a quattro cilindri, che ci può dare un'idea di quale sia il motore che più di tutti è sinonimo di "motocicletta"

12.05.2022 10:41

Da fine millennio ai giorni nostri

Gli ultimi 20 anni del '900 e i primi dei duemila hanno segnato un netto distacco rispetto al passato, con un'evoluzione costante e inarrestabile sia meccanica che elettronica, un moltiplicarsi di piccole e grosse aziende del settore e una grande varietà di architetture meccaniche anche all'interno dei singoli marchi. C'è chi è rimasto ancorato alla tradizione e chi ha continuato a sperimentare e cercare di acchiappare nuova clientela e nuovi segmenti di mercato, diversificando l'offerta. Con un enorme ma piuttosto precisa generalizzazione, possiamo dire che i marchi americani ed europei, prima della fine del millennio, hanno dedicato più risorse e immagine ai monocilindrici (KTM e tutte le offroad) e ai bicilindrici (Harley, Moto Guzzi, Aprilia, Ducati e BMW boxer), con qualche brand in controtendenza a tre cilindri (Triumph e MV Agusta) e davvero poco dedicato ai 4 cilindri, che erano esclusiva di BMW negli anni '90-'00 e ora sono diventati il top della produzione sportiva europea con gli stessi bavaresi e i V4 Aprilia e Ducati.

Se 20 anni fa qualcuno avesse detto che gli europei sarebbero diventati i leader nel segmento "4 cilindri sportive", avrebbe suscitato più ilarità che altro, soprattutto negli headquarter delle Big Four in Giappone. Fondamentalmente perchè da 60 anni i giapponesi sono sempre stati leader orgogliosi dei quattro pistoni, e ora devono in qualche modo cedere lo scettro agli occidentali, concentrandosi invece su piattaforme innovative e quasi tutte a due cilindri. 

Infatti è il bicilindrico, specie quello parallelo, ad innalzarsi come architettura degli anni duemila, non solo grazie ai giapponesi che hanno iniziato il filone, ma soprattutto per i cinesi che stanno piano piano prendendo lo scettro di tutti i segmenti medio-bassi del mercato, categorie dove i due cilindri affiancati sono il top assoluto per economie produttive e rapporto qualità/prezzo.

 

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