Risponde Walter Chiocchio, direttore commerciale Pelpi International
Quanto conta per voi il mercato italiano?
«Per Kove è sicuramente uno dei mercati di riferimento, anche perché l’Italia è la prima nazione europea dove i cinesi sono arrivati col marchio Kove. L’azienda adesso sta cercando distributori negli altri Paesi, ma direi che quello italiano è il più importante, anche per il tipo di moto che l’azienda ha in questo momento».
Qual è la vostra moto più venduta in Europa? Che obiettivi avete?
«Essendo il primo anno di vendita i numeri non sono così importanti, ma l’obiettivo è comunque ottimo: credo che in Italia chiuderemo quest’anno attorno alle 2.500 moto. La moto più venduta è la 800, anche se quella che riscuote più attenzione è la 450 Rally perché ovviamente è quella della Dakar. Ovviamente vorremmo fare molte più moto, ma c’è ancora un piccolo limite legato alla produzione perché i Paesi europei sono gli unici dove Kove produce con l’omologazione Euro5, e chiaramente questo limita un po’ le quantità».
Elettrico: quanto ci investirete?
«Questo è un grosso punto di domanda. In fiera l’anno scorso Kove ha presentato una moto elettrica, questo significa che stanno facendo ricerca. Sinceramente però credo che per le moto elettriche servano almeno un paio d’anni per entrare nel vissuto del mercato».
Collaborate con aziende italiane?
«Al momento non ancora, ma uno dei nostri obiettivi è proprio questo. Da Kove ci è arrivata la richiesta di lavorare al design di un’adventure nuova, per la stagione 2026, alla quale appunto parteciperanno anche aziende italiane. E' un po’ troppo presto per fare nomi, anche perché in questo momento Kove è in una fase di ristrutturazione importante per rispondere ai maggiori volumi di vendita».
Che tipo di moto volete proporre al mercato?
«Kove si è già contraddistinta per le sue moto dai contenuti tecnici importanti ma comunque dal prezzo accessibile. Sia sulla 450 Rally sia sulla 800 ma anche sulla 510 hanno puntato molto sui materiali, vogliono fare moto sempre più leggere ma senza arrivare ai prezzi di aziende blasonate. Una cosa su cui stanno puntando molto è il motocross. Ci hanno già presentato dei prodotti e attualmente in America hanno un pilota che corre con una loro moto: è un progetto che si stacca un po’ dal resto ma che comunque può essere un buon asset».
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