All'Italiano Motorally con l'Aprilia Tuareg 660: ecco come è andata

All'Italiano Motorally con l'Aprilia Tuareg 660: ecco come è andata

Con una moto quasi di serie nella neonata categoria GPX, assistiti dal team di "Vitto" Guareschi. Il risultato? Due podi e tanto divertimento

Michele Pradelli

15.05.2023 ( Aggiornata il 15.05.2023 15:06 )

"Ciao Michele, purtroppo il tester incaricato di effettuare l’Italiano Rally con la Tuareg 660 si è infortunato, avremmo bisogno che tu vada a Gioia dei Marsi col Team Aprilia ufficiale, ci riesci vero?”. Dopo un attimo di smarrimento, accetto l’incarico e cerco di organizzare le idee per pianificare la partecipazione al Campionato Italiano in così poco tempo. La gara si svolge a ridosso del Parco Nazionale d’Abruzzo nelle terre dell’orso marsicano, dove i paesaggi mozzafiato non mancano, ma non è proprio dietro l’angolo per chi parte da Modena; infatti i ragazzi di Aprilia hanno fatto i salti mortali per effettuare le operazioni preliminari al mio posto.

Due giorni di Avventura

Sabato mattina ore 7:30 mi presento puntuale davanti ai commissari per formalizzare l’iscrizione dell’ultimo secondo e mi fiondo al paddock per prendere contatto col team e soprattutto con la Tuareg che mi accompagnerà in questi 2 giorni di “avventura”. Ad accogliermi, Vitto Guareschi, il boss della squadra Aprilia che supervisiona ogni cosa con grande professionalità, e Paolo Pettinari il pilota ufficiale che corre nella neonata classifica GPX. Questa categoria affianca il tradizionale motorally con navigazione a roadbook; la differenza principale è proprio quella relativa alla navigazione, nella quale si deve seguire una traccia GPS su un dispositivo digitale, per intenderci un po’ come quando si guida con Google Maps su strada. Per agevolare la navigazione in off-road vengono forniti dei waypoint che riportano indicazioni aggiuntive, delle icone visibili sulla mappa che forniscono informazioni sui pericoli o sulle svolte da effettuare sul percorso. Dopo le prime presentazioni con tutti i componenti del team mi cambio velocemente nell’hospitality; ho solo un’ora prima della partenza per carpire da Paolo almeno le basi di questa nuova navigazione “digital” ed effettuare con i meccanici un primo setting di base della moto.

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Prima di tutto il sistema di navigazione

Mi siedo in sella e prendo confidenza con il mio “ufficio”, nel frattempo Paolo mi accende il tablet di WLP.com tramite il tasto rosso sul lato del supporto collegato alla torretta della moto. Si tratta di un “tablet rugged” (dispositivi resistenti agli urti e impermeabili ad acqua e polvere, n.d.r.) con sistema operativo Android e dotato di un’antenna GPS esterna professionale; l’app, disponibile sia per dispositivi Android che Apple, si chiama Navirally ed è stata sviluppata da Jellyfish
Solutions in collaborazione con WLP. com e viene utilizzata dalla Federazione per chi vuole partecipare alle gare di Campionato Motorally. Circa un’ora prima della partenza si può scaricare direttamente dall’app il file contenente le tracce e i waypoint di giornata in modo da poterli visionare e personalizzare a piacere; per le tracce si può scegliere se attivarle o meno, il colore, lo spessore e se visualizzare le frecce direzionali per capire se la stiamo percorrendo nella direzione corretta. Per i waypoint c’è la possibilità attivarli o meno, di scegliere il colore e soprattutto a che distanza attivare
la descrizione a schermo. Questa regolazione è molto importante soprattutto quando ci sono più waypoint in
sequenza, per evitare che appaia la descrizione del WP sbagliato facendoci commettere errori di navigazione.

Uno sguardo alla ciclistica

Preparato il sistema di navigazione, è il momento della Tuareg 660; Vitto mi comincia a descrivere le modifiche apportate alla moto per la partecipazione al Campionato. Parliamo di modifiche minimali, dato che la base di partenza è già molto competitiva: per il propulsore sono stati sostituiti lo scarico, con quello disponibile a catalogo accessori Aprilia della SC Project, e il filtro aria in spugna lavabile; per il reparto sospensioni si sono affidati alla cura dei bravissimi tecnici di Andreani che hanno sostituito le cartucce della forcella originale KYB e hanno installato un mono Ohlins pluriregolabile. È stato ingegnerizzato e prodotto un paramotore più resistente direttamente da GCorse per proteggere gli organi meccanici e una torretta per il supporto della strumentazione; infine modificati i cerchi con canale più stretto come le moto da enduro monocilindriche per utilizzare gomme Metzeler 6Days Extreme 90/90-21” e 140/80-18”, ovviamente con mousse. Sistemata la posizione del manubrio e delle leve, un primo setting idraulico delle sospensioni e sono pronto a partire! Con Paolo ci siamo spostati dal paddock alla piazza di Gioia dei Marsi dove gli oltre 200 iscritti stanno transitando sotto l’arco di partenza; in attesa del mio turno chiacchiero cercando di stemperare la tensione che si crea prima dell’inizio di una gara importante. 

La partenza

Arriva il mio momento, spingo senza difficoltà la moto sotto l’arco, dove il commissario mi consegna la tabella oraria, il display dei cronometristi visualizza il mio orario di partenza, accendo la moto, ingrano la marcia e via! Il primo trasferimento di circa 10 km mi permette a malapena di prendere confidenza con la moto e la navigazione, e senza quasi accorgermene sono allo start del primo settore selettivo di giornata! L’adrenalina si fa sentire, cerco di preparare tutto alla perfezione, lo zoom dell’app corretto, stacco controllo trazione e ABS, lego il cavalletto con l’elastico di sicurezza e m’immedesimo nel ruolo di pilota… Ah no, oggi faccio il giornalista e per fortuna mi ricordo di accendere l’action-cam sul casco!

3… 2… 1… si parte!

Il vigore del bicilindrico Aprilia mi piace e mi fiondo velocissimo lungo uno stretto single track dove l’agilità della moto mi sorprende: nei cambi di direzione è velocissima e la trazione non manca, mi avvicino ai primi waypoint e sul display si attiva la descrizione che riesco a leggere abbastanza bene grazie alla buona luminosità. Dopo un paio di km in una svolta secca a sinistra però qualcosa non funziona alla perfezione, la freccia si blocca e sfilo la nota di 100-200 metri, ma appena il GPS riprende il segnale mi accorgo dell’errore e rientro con molta attenzione sulla traccia e riprendo a spingere forte! La speciale si conclude dopo circa 16 km con qualche altro piccolo errore di navigazione (il problema al GPS è stato poi prontamente risolto con la sostituzione dell’antenna difettosa), ma la moto si comporta davvero egregiamente: uno dei dettagli che mi ha maggiormente stupito è stato il cambio elettronico, che mi ha permesso di cambiare senza frizione anche in offroad. Una bella comodità!

Un piccolo break

Finisco il selettivo in 5° posizione e proseguo per altri 140 km negli spettacolari panorami abruzzesi per poi rientrare al paddock per l’assistenza di metà gara. Il team Aprilia appena arrivato fa un check completo sulla moto e mi chiede le prime sensazioni: chiedo d’indurire la compressione idraulica della forcella e di ammorbidire il mono posteriore che mi sembra anche un po’ troppo precaricato per il mio peso. Tempo di togliermi il casco e vengo rifocillato con un bel panino con prosciutto di Parma (Guareschi Moto ha la sede a Parma, n.d.r.), nemmeno il tempo di mangiare e mi accorgo che i meccanici sostituiscono completamente la forcella con una più sostenuta fornita direttamente da Andreani (sempre presente alle gare di motorally ormai da 3 anni, n.d.r.); salgo in sella, mi controllano il SAG del mono posteriore (l’affondamento statico della sospensione che si regola variando il precarico della molla) che era troppo rigido.

Secondo giro

Riparto dopo l’assistenza e raggiungo la seconda prova speciale: la moto ora è molto più stabile ed equilibrata a livello di sospensioni, dandomi maggior fiducia per provare a spingere un po’ di più. Nella seconda speciale parto sempre ultimo: l’ordine di partenza viene infatti stabilito in base alla classifica della gara precedente, che io non ho fatto. Il nuovo setting mi dà parecchia fiducia: voglio provare a spingere un po’ per vedere come reagisce la Tuareg. Parto forte e dopo poche curve comincia un tratto enduristico in salita dove trovo numerosi piloti piantati, ma in un modo o nell’altro riesco a passarli tutti cercando di perdere meno tempo possibile; la speciale prosegue su percorsi sempre più veloci dove tocchiamo punte ben oltre i 100 km/h, la moto ora ha un grande equilibrio e mi permette di guidare con maggior sicurezza. Una delle cose più interessanti che ho riscontrato rispetto alle competitor è stata l’ergonomia in sella, perché mi permette di spostarmi in avanti col corpo quasi come una enduro “vera”, grazie al serbatoio non troppo alto e largo. Alla fine della speciale sono soddisfatto, ma visti tutti i sorpassi che ho dovuto fare non ho nemmeno guardato i tempi.
Percorro agevolmente gli ultimi km di trasferimento e raggiungo l’arrivo. Vedo i ragazzi della squadra super carichi a festeggiare il secondo tempo di speciale a soli otto decimi dal primo. 

Un'esperienza unica

Insomma, vado a podio con una moto su cui ero salito per la prima volta la mattina stessa. Che spettacolo! E la sera, grande festa al paddock con tutti i ragazzi del Team, con Franco (“Dessi”, il responsabile dell’hospitality) che griglia come se non ci fosse un domani! La domenica si svolge la seconda giornata di gara dove ottengo nuovamente un 2° posto ma questa volta dietro ad un super Pettinari, portando le due uniche Tuareg al via sui gradini più alti del podio. Che dire... un test di una moto che mi ha stupito fin dai primi metri! Insomma, ringrazio InMoto e Aprilia per l’opportunità, Vitto Guareschi, tutto il suo team ma anche i piloti ufficiali Cerutti, Montanari e Pettinari per il bellissimo ambiente che hanno saputo creare in questa due giorni abruzzese.

Aprilia Tuareg 660

Aprilia Tuareg 660

La Tuareg 660 del Team Aprilia, in occasione del Campionato Italiano di Rally, è stata leggermente modificata, con un nuovo scarico, filtro aria e sospensioni migliorate. Grazie alle prestazioni, la moto ha ottenuto ottimi risultati nelle prove speciali, finendo sul podio in entrambe le giornate di gara

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