Il futuro a due ruote ha il cambio automatico?

Il futuro a due ruote ha il cambio automatico?

Dopo Honda e il suo ormai leggendario DCT, arrivano i cambi automatici di BMW e KTM... La strada strada per il futuro è già segnata

07.06.2024 ( Aggiornata il 07.06.2024 15:59 )

Il titolo è volutamente provocatorio. Sappiamo bene che le moto con il cambio manuale e la frizione al manubrio non spariranno mai dal mercato (almeno fin quando avremo motori a combustione), ma il futuro sembra stia arrivano a velocità stratosferica con nuovi sistemi di cambio automatico che porteranno nuove tecnologie nel mondo delle moto premium e, ovviamente, nuovi modi di interpretare il viaggio a due ruote.

BMW e KTM, le ultime arrivate

Abbiamo già raccontato del cambio ASA di BMW, un sistema automatizzato sviluppato sulla base del motore Boxer 1300 della nuova GS e che arriverà prestissimo come optional sul modello di punta del listino bavarese, oltre che sugli altri modelli che in futuro adotteranno lo stesso schema meccanico. 

L'ASA BMW funziona con l'attuazione di frizione e selettore cambio tramite motorini elettrici collegati ad un sistema di alberini e ingranaggi necessari al funzionamento. A livello di software, il sistema è stato messo a punto in modo preciso, dicono in BMW, e lo sviluppo è partito praticamente in parallelo con lo studio del nuovo motore, quindi è stato portato avanti per ben quattro anni prima della decisione di inserirlo sul mercato. Ovviamente si può selezionare sia il cambio in modalità manuale (con la classica leva sulla pedana sinistra) o automatico. Non c'è leva frizione

Il sistema KTM si chiama AMT (Automatic Manual Transmission) e si basa su principi molto simili, con il sistema frizione-cambio elettroattuato e collegato a una centralina che ne gestisce le logiche. In questo caso sappiamo ancora poco, ma il progetto è stato presentato all'Erzberg Rodeo dove un prototipo della nuova 1390 Adventure si è esibito in gara proprio con conduzione automatica. Anche qui la funzione manuale è selezionabile, non c'è frizione e il cambio è gestibile con delle palettine sul manubrio sinistro come sull'Honda DCT.

Honda ha tracciato la strada

Queste due novità presentate a distanza di poche settimane una dall'altra non fanno altro che rimarcare la direzione del motociclismo verso la possibilità di scelta ancora più ampia per soddisfare qualsiasi tipo di cliente. Così come Honda ha proposto le sue Africa Twin e serie NC sia con cambio a doppia frizione che in versione manuale, anche i marchi tedesco e austriaco terranno la doppia scelta sul mercato.

L'obbiettivo è dare un'opzione in più a chi utilizza la moto per viaggiare, migliorando il comfort grazie al cambio automatizzato. La strada segnata da Honda, dopo tutto, è quella che funziona meglio: oltre il 70% di Africa Twin sono state vendute con il DCT, lasciando alle "tradizionali" soltanto il resto. Un successo indiscusso che ha tracciato la strada anche agli altri produttori, che soltanto ora sono arrivati alla maturazione di una tecnologia altrettanto valida per poter sfondare sul mercato con un prodotto all'altezza delle aspettative del cliente premium. 

Siamo curiosi di provare tutte queste nuove tecnologie, e tenetevi forte perchè questo è soltanto l'inizio di una rivoluzione "multiscelta" che porterà tantissimi nuovi sistemi di cambio automatico sul mercato.

Con le Honda DCT in Irlanda: la gallery del test

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