Che sia un'esigenza o una scelta stilistica, avere una ridotta distanza da terra è per molti una prerogativa. Orientiamoci tra le proposte molto diverse del mercato

Guida alla scelta: le moto 2022 per chi vuole la sella bassa

<div data-en-clipboard="true" data-pm-slice="1 1 []">Torniamo con questa guida alla scelta su un tema spesso dibattuto e che interessa trasversalmente vari motociclisti e motocicliste. Ci riferiamo all'<strong>altezza della sella da terra</strong>. Non è forse il primo dato che andiamo a guardare sulla scheda tecnica di una moto e di certo non è quello che fa più clamore, quello su cui si costruiscono i titoli dei nostri articoli e si accendono le partigianerie da bar. Eppure <strong>per molti di noi motociclisti è IL dato</strong> fondamentale da controllare, quello che fa decidere tra un modello ed un altro. E non si tratta soltanto del gentil sesso o di chi è più brevilineo, <strong>la sella bassa è talvolta una vera e propria scelta di comodità</strong>. È indubbio che avere le terga ad una ridotta distanza da terra faciliti l'appoggio di entrambi i piedi e di conseguenza le manovre da fermo e tutte quelle situazioni in cui ci possiamo trovare a dover contare sulle nostre gambe. Per questo ci sentiamo spesso di <strong>consigliare una seduta abbastanza bassa per chi è alla prima esperienza</strong> assoluta.</div>

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<p><a href="https://www.inmoto.it/news/approfondimenti/migliori-moto/2022/04/06-5282041/quali_sono_i_migliori_scooter_50_green_e_non_">Quali sono i migliori scooter 50, green e non?</a></p>
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<h2 data-en-clipboard="true" data-pm-slice="1 1 []">Esigenza o stile irrinunciabile?</h2>

<p><span class="kcode ktype-immagine" data-k-id="5313097" data-k-kid="sn:inmoto:5313097" data-k-thumb="https://cdn.inmoto.it/images/2022/04/18/094324783-82115973-6839-400a-ab0d-fbd43fc48146.jpg" data-k-type="immagine"></span></p>

<div data-en-clipboard="true" data-pm-slice="1 1 []">Al di là di questo è diventato proprio <strong>uno stile di guida per taluni irrinunciabile</strong>. Volare rasoterra è tipico ad esempio della produzione americana che ha dettato le regole stilistiche di tutto il filone che oggi chiamiamo cruiser. E cosa accomuna questo segmento se non proprio la caratteristica di sfiorare il terreno? Per qualcuno dunque la sella bassa è un'esigenza, per qualcun altro è una scelta. In entrambi i casi il mercato offre oggi varie proposte in grado di andare incontro a vari gusti, esperienze e portafogli. Abbiamo deciso di mostrarvi e raccontarvi alcune rappresentanti ognuna con caratteristiche proprie. Per entrare in questo gruppo <strong>abbiamo posto la soglia massima a 750 mm dal suolo</strong>, salvo poi, come vedrete, dover ammettere un'unica piccola eccezione a 765 mm. Questo è ciò che riteniamo sella bassa. Anziché seguire come di consueto l'ordine alfabetico, vi presentiamo perciò i modelli in ordine crescente di distanza sella - suolo. Siete pronti? Cominciamo!</div>

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<h2>Indian Scout Bobber: 649 mm</h2>

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<div>È lei <strong>la sella più bassa del west!</strong> La Scout di Indian è una cruiser americana con uno stile originale ed un design davvero riuscito. Curatissima in ogni dettaglio ha saputo cambiare le regole del mondo cruiser puntando per prima su linee contemporanee e non solo richiami al passato e su una meccanica moderna. L'immancabile <strong>V-Twin da 60° e 1133 cc</strong> è infatti raffreddato a liquido ed ha una coppia di ben 97 Nm a soli 5600 giri. Il cambio è a sei marce e la trasmissione finale a cinghia. Il peso non è piuma (252 kg con il pieno da 12,5 litri) e la luce a terra è di soli 129 mm. Peccato perché il bel telaio invoglia a piegare più del consentito. Si può scegliere in diverse versioni e oltre alla Bobber in foto c'è "standard" oppure Bobber Twenty con manubrio alto e Rogue riconoscibile per il manubrio alto, il cupolino e soprattutto per la ruota anteriore da 19 pollici anziché 16.</div>

<h3>A chi la consigliamo?</h3>

<div>A chi subisce il fascino dello storico marchio Indian, a chi vuole una cruiser americana diversa che oltre al look sappia dare soddisfazione per il motore brillante e la ciclistica divertente. Il prezzo di <strong>15.290 euro</strong> è impegnativo ma di appena 110 euro inferiore alla diretta concorrente, <a href="https://www.inmoto.it/news/anteprime/2022/04/12-5303788/harley-davidson_nightster_la_sportster_con_il_revolution_max_975t" rel="noopener" target="_blank">la nuova Harley-Davidson Nightster che vi abbiamo presentato qui</a> ed ha la sella di poco più in alto, a 698,5 mm.</div>

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<h2>Harley-Davidson Breakout: 665 mm</h2>

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<div>Lunga, bassissima e snella, la Breakout di Harley-Davidson è ciò che un tempo avremmo chiamato "Softail" per via della sospensione posteriore nascosta che la fa sembrare un telaio rigido, ma che nelle nuove definizioni della Casa di Milwaukee è diventata più semplicemente cruiser. A spingerla con veemenza ci pensa il <strong>V-Twin Milwaukee-Eight 114 da 1.868 cc</strong> raffreddato ad aria con 155 Nm di coppia a 3.250 giri. Le marce sono sei e le pedane sono avanzate in perfetto stile cruiser, mentre la trasmissione finale è ovviamente a cinghia.<strong> Il design è unico e la qualità costruttiva elevata</strong>. Purtroppo anche il prezzo di conseguenza non è dei più popolari: <strong>25.700 euro</strong> per averla nera, 400 euro in più per il grigio e il verde.</div>

<h3>A chi la consiglamo?</h3>

<div>Consigliamo la Breakout a chi non solo vuole la sella bassa ma vuole <strong>una cruiser con pedigree tra le più "cattive"</strong> che mamma Harley abbia mai prodotto. Non è l'ideale se viaggiamo molto e specie se lo facciamo in coppia, perciò la consigliamo soprattutto a chi predilige tratte brevi in solitaria da concludersi magari al saloon.</div>

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<h2>Honda Rebel 500: 690 mm</h2>

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<div>Compatta e audace, la Rebel 500 è <strong>la risposta bobber di Honda</strong> a chi cerca una moto da usare sempre e una sella bassa ovviamente. Si trova a meno di 70 cm da terra e questo unito alla ridotta sezione laterale della moto, la rende <strong>una delle scelte predilette proprio da chi ha le gambe un po' corte</strong> e vuole sentirsi al sicuro. Ve ne abbiamo parlato <a href="https://www.inmoto.it/news/custom/2021/11/17-4936906/honda_cmx500_rebel_2022_nuovo_colore_e_versione_s" rel="noopener" target="_blank">qui</a> e <a href="https://www.inmoto.it/news/test/2021/11/12-4913872/super_test_nella_terra_degli_highlander_con_le_500_honda_my_2022" rel="noopener" target="_blank">qui</a>. Con la rivale Kawasaki Vulcan S (che vedremo successivamente) e la sorellona Rebel 1100 compone il team delle cruiser con bicilindrico frontemarcia, una scelta che si discosta dal canonico V-Twin di stile americano ma che rappresenta vantaggi nella praticità d'uso, linearità d'erogazione anche nei consumi. La coppia massima è di 43,3 Nm a 6000 giri, la potenza di 46 CV a 8500 giri e ben si adatta a tutte le esperienze di guida. Pesa 191 kg che è un ottimo risultato per la categoria e viene proposta in due versioni: Rebel a <strong>6.690 euro</strong> e Rebel+ con cupolino a 6.990 euro.</div>

<h3>A chi la consigliamo?</h3>

<div>La Rebel è perfetta <strong>per chi vuole una moto vera ma non una moto gigante</strong> e difficile da gestire, per chi magari ha già fatto una prima esperienza con una cilindrata piccola e vuole iniziare a viaggiare. Conquista per la comodità e la praticità oltre che per i costi di gestione ed ha un'estetica gradevole. Non ci stupisce affatto che sia tra le preferite dalla clientela femminile.</div>

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<h2>BMW R 18: 690 mm</h2>

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<div>A pari merito con la Rebel 500 per l'altezza della sella da terra, ma completamente diversa per tutto il resto, troviamo <strong>l'interpretazione bavarese sul tema cruiser</strong>. La R 18 è una moto giunonica con un design raffinato ed una pulizia formale ai limiti della commozione. Basta fermarsi ad osservare il suo <strong>mega boxer da 1.802 cc</strong> per meravigliarsi del lavoro certosino fatto dai progettisti BMW. Quando si prova, poi, la morbida coppia di ben <strong>158 Nm ad appena 3.000 giri</strong> non si può certo restare indifferenti. Ve l'abbiamo mostrata <a href="https://www.inmoto.it/foto/news/2021/07/01-4441376/bmw_r18_e_r18_classic_my_2022" rel="noopener" target="_blank">qui</a>. La seduta bassa è proprio una scelta di stile e non di convenienza, perché non si tratta di una moto alla portata di tutti. È impegnativa per il peso, 345 kg, e per il prezzo che parte da <strong>22.990 euro</strong>. Meglio affidarla a mani esperte.</div>

<h3>A chi la consigliamo?</h3>

<div>Consigliamo la R 18 agli estimatori del motore boxer raffreddato ad aria che qui trova la sua massima espressione. Si tratta di una meccanica che oltre a risvolti nella guida e nell'estetica ne ha anche a livello pratico: le pedane sono necessariamente più centrali rispetto alle altre cruiser e non è possibile montarle avanzate. Questo va sicuramente a vantaggio di una dinamica che lascia a bocca aperta specie in considerazione della mole importante.</div>

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<h2>Kawasaki Vulcan S: 705 mm</h2>

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<div>Rivale diretta della Honda Rebel, con la quale condivide l'approccio estetico moderno e la scelta di un bicilindrico in linea, la Kawasaki Vulcan S offre prestazioni più sportive. Il merito è della maggior cubatura di 649 cc che porta il frontemarcia raffreddato a liquido ad erogare <strong>66 CV a 8500 giri e 61 Nm a 7000 giri</strong>. Anche l'impostazione ciclistica è più sportiva rispetto alle cruiser di matrice americana, ma il comfort è tutt'altro che sacrificato. <strong>Ha una posizione di guida comoda</strong> e va benissimo anche per fare del turismo non necessariamente da soli o a corto raggio. Pesa 229 kg e viene proposta a <strong>8.190 euro</strong>.</div>

<h3>A chi la consigliamo?</h3>

<div>La Vulcan S è la moto giusta <strong>per chi non ama gli eccessi ma neppure le rinunce</strong>: vuole sella abbastanza bassa, prestazioni abbastanza sportive, look abbastanza originale e costi abbastanza abbordabili. Offre infatti <strong>un ottimo pacchetto</strong> tra costi di gestione e prestazioni ed è davvero comoda per farci le vacanze. La consigliamo anche a chi non ha moltissima esperienza e vuole fare il passaggio ad una moto vera dopo aver fatto apprendistato con una piccola cilindrata.</div>

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<h2>Benelli 502C: 750 mm</h2>

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<div>Rientra nel filone delle <strong>power cruiser per attitudine e stile</strong>, ma in quello delle moto abbordabili, facili e sfruttabili per caratteristiche tecniche. Stiamo parlando della Benelli 502 C che sfrutta lo stesso bicilindrico frontemarcia raffreddato a liquido di Leoncino e TRK da 47,6 CV a 8500 giri e 46 Nm a 6000 giri, ma lo inserisce in una ciclistica completamente diversa vestita con un abitino succinto e moderno che richiama nelle forme la più celebre Ducati Diavel. Al di là dell'aspetto si tratta di una moto piacevole da guidare e alla portata di una vasta clientela, dotata di un motore brillante, buoni consumi e discrete doti dinamiche. Il peso di 220 kg non è il suo punto forte, ed ha le pedane avanzate che per qualcuno sono un must e per altri invece sono una noia. Le pedane centrali, vista la buona dinamica della 502 C, non avrebbero stonato.</div>

<h3>A chi la consigliamo?</h3>

<div>La 502C è una moto che va bene un po' per tutti proprio perché ha <strong>una guida divertente pur non avendo prestazioni che mettono in particolare difficoltà</strong>. Il più esperto avrà soddisfazione nello sfruttarla appieno mentre chi è alle prime armi non si troverà imbarazzato da cavallerie e costi eccessivi. La sella non consente molto movimento e obbliga ad una posizione abbastanza fissa e per il passeggero non c'è moltissimo posto. Quindi se viaggiate tanto e in coppia non è la moto che fa per voi.</div>

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<h2>Triumph Street Twin: 765 mm</h2>

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<div>Per stilare questa guida alla scelta per le moto con la sella bassa c'eravamo posti il limite dei 750 mm di altezza da terra, ma ci siamo presto resi conto che avremmo escluso seppur di poco una proposta molto interessante sia per il pubblico maschile sia femminile. Abbiamo perciò deciso di "ripescare" la <a href="https://www.inmoto.it/foto/news/anteprime/2021/02/23-3946255/triumph_street_twin_2021_le_foto" rel="noopener" target="_blank">Street Twin di Triumph</a> anche per avere una valida alternativa alle cruiser. È infatti inevitabile che il solo criterio della sella vicina al terreno porti verso quel genere. Invece la Street Twin è una modern classic che si ispira ai modelli tradizionali della scuola inglese degli anni Sessanta ma li reinterpreta in chiave moderna. Il bicilindrico in linea di 900 cc è raffreddato a liquido ed ha <strong>65 CV a 7500 giri e 80 Nm a 3800 giri</strong>. Spinge bene ai bassi regimi insomma e sale morbido con prestazioni che fanno la felicità di chi è più smaliziato nella guida ma non creano grattacapi a chi lo è di meno. Esteticamente curata, è una moto con un alto livello costruttivo con un'estetica che non passerà mai di moda. Pesa 216 kg e viene proposta da Triumph a <strong>9.250 euro</strong>.</div>

<h3>A chi la consigliamo?</h3>

<div>Agli amanti della scuola inglese, è ovvio, ma non solo. <strong>La Street Twin è una moto con cui si può fare tutto e di gusto</strong>. Le prestazioni sono ottime, il motore ha parecchia coppia e spinge in modo morbido, progressivo. La ciclistica lo accompagna anche nella guida più allegra, ma non è una moto pensata per correre. <strong>È una moto nata per godersi la strada</strong> e per essere ammirata ogni volta che la si parcheggia. Lo spazio per chi viaggia tanto in coppia non è il massimo che c'è, ma alla fine si rivela più comoda e pratica di quanto si pensi.</div>

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<div><a href="https://www.inmoto.it/news/test/primo-contatto/2022/04/15-5310130/test_harley-davidson_low_rider_st_e_rh975_nightster_2022">Test Harley-Davidson Low Rider ST e RH975 Nightster 2022</a></div>

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<h3 class="Article_title__3T1mF" style="font: 700 24px/1.1 var(--font-display); margin: 0px; padding: 0px; border: 0px; font-size: 21px; vertical-align: baseline; -webkit-font-smoothing: antialiased; letter-spacing: -0.01em; caret-color: rgb(255, 255, 255); color: rgb(255, 255, 255);"><a href="https://www.inmoto.it/news/test/primo-contatto/2022/04/15-5310130/test_harley-davidson_low_rider_st_e_rh975_nightster_2022" style="margin: 0px; padding: 0px; border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant-caps: inherit; font-stretch: inherit; line-height: inherit; vertical-align: baseline; -webkit-font-smoothing: antialiased; color: inherit; text-decoration: none;">Test Harley-Davidson Low Rider ST e RH975 Nightster 2022</a></h3>
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<p>Che sia un'esigenza o una scelta stilistica, avere una ridotta distanza da terra è per molti una prerogativa. Orientiamoci tra le proposte molto diverse del mercato</p>
