Le migliori Crossover Adventure 2022: ecco le regine del "21 pollici"

Le migliori Crossover Adventure 2022: ecco le regine del "21 pollici"

Abbiamo messo alla prova le migliori enduro sul mercato di media cilindrata, schierate fianco a fianco in un’epica sfida tra asfalto e sterrato

Alessandro Codognesi e Andrea Toumaniantz

12.04.2022 14:34

HONDA CRF1100L AFRICA TWIN

Comparativa Crossover Adventure 21": Honda CRF1100 Africa Twin

Comparativa Crossover Adventure 21": Honda CRF1100 Africa Twin

La regina delle maxienduro sportive presenta un look ancora più dinamico e aggressivo, ben supportato dalle prestazioni del suo bicilindrico da 1.084 cc da 102 cv e 105 Nm di coppia. Telaio in acciaio, forcella in alluminio, sospensioni pluriregolabili, l'elettronica vede protagonista la piattaforma inerziale IMU a sei assi. Regolabile anche la sella, i cerchi misurano 21" davanti e 18" dietro, lo schermo TFT touchscreen a colori da 6,5" caratterizza l'infotainment. Luci full-LED

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Su strada:

Secondo la nostra bilancia, l’Africa Twin è di poco più leggera della BMW, ma in realtà sembra più pesante, quantomeno nelle inversioni. Questo è dovuto principalmente alla posizione alta del baricentro, che non aiuta i neofiti o chi ha corte leve. Ma in fondo è comprensibile: ha il motore più grande del gruppo, quasi il doppio dell’Aprilia. Il serbatoio generoso regala un’ottima protezione alle gambe e a parte del petto, ma il plexi della versione standard non è molto utile.

La sella è confortevole perché ben imbottita e ospita volentieri anche il passeggero. Ci si trova dentro, non sopra la moto, avvolti dal voluminoso serbatoio. Gli ingeneri Honda sono famosi per aver sempre progettato moto prima di tutto facili e intuitive, e anche l’Africa Twin rientra in questa filosofia. Pur essendo una maxi, si guida con relativa facilità. Ciclistica e motore sono ben accordati, con quest’ultimo che sa essere un ottimo compagno di viaggio.

È un motorone con molta inerzia, che non ama i repentini cambi di regime, ma spinge con convinzione già dai bassi e per tutto l’arco di erogazione. Non è esplosivo ma ha una forza notevole e agli alti è tra i più potenti. Lavora con un quickshifter preciso, che non sbaglia un colpo, con un comando cortissimo. È una maxienduro neutra ed equilibrata. Si lancia in curva trasmettendo sempre molte informazioni al pilota attraverso il manubrio, anche se non è particolarmente svelta nel fiondarsi alla corda. Anzi: su asfalti umidi o nei tornanti più stretti compare un leggero sottosterzo (evidente soprattutto se siete appena scesi da moto come l’Aprilia o la KTM), che obbliga a un uso intenso del freno posteriore. Nulla di grave comunque, la guida in generale è sempre gustosa e piacevole.

L’elettronica è piuttosto silenziosa, interviene ma senza essere invadente, anche se districarsi nella strumentazione è davvero complicato. I vari sottomenù non sono così chiari, ma soprattutto è difficile utilizzare i comandi al manubrio mentre si viaggia.

In off-road:

In questo gruppetto di moto agili e guizzanti, l’Africa Twin gioca un po’ il ruolo di outsider. Di fatto è più simile a una maxi che a una media, a partire proprio dalle dimensioni. Il serbatoio alto e voluminoso influenza tutta la guida. È una moto grossa e ingombrante, se paragonata alle rivali più smilze, ma che permette di avere un ottimo controllo quando si guida in piedi. Peccato solo per le pedane, un po’ troppo avanzate. Il serbatoio è largo ma la zona di ancoraggio per le gambe è rastremata, permettendo di avere sempre un buon controllo.

Com’era emerso anche nella guida su strada, l’Africa Twin è un’endurona facile e intuitiva che trasmette sicurezza. I pesi sono ben distribuiti e le sospensioni digeriscono bene gli ostacoli, dal sasso smosso alla radice sporgente, senza arrivare a fondo corsa. Il motore è un compagno dolce e pastoso. Aiuta a uscire dal lento grazie alla sua generosa dose di coppia. Questo, unito alla sua inerzia, regala un sacco di trazione, soprattutto nelle marce alte su vie aperte (terza-quarta marcia) dove si può godere del suo tiro. Quello che ha convinto meno i tester è il peso elevato e posizionato in alto, che non aiuta certo chi è alle prime armi, specialmente in tratti complicati o stretti. È come se tendesse sempre a mantenere la sua traiettoria, invece che portarvi naturalmente a curvare. Occorre un po’ di mestiere e malizia per fidarsi a buttarla giù e farla voltare di gas; bisogna aiutarsi parecchio col freno posteriore in ingresso per metterla di traverso. In generale è una moto ben bilanciata, con un motore generoso anche ai bassi, facile su sentieri aperti ma un po’ pesante nel brutto e nello stretto.

Prezzo: 14.990 euro f.c. (compreso parabrezza alto e bauletto)
Potenza massima:
69,13 kW (94,02 CV) a 7.200 giri/’ 
Coppia massima:
97,98 Nm (9,99 kgm) a 6.200 giri/’

Vel.Max: 195,9 km/h 
Consumi: Autostrada (km/l) 15,9 - Extraurbano (km/l) 20 - Autonomia* (km) 374
Peso con il pieno: 235 Kg

*calcolata in extraurbano

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