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Usato, Yamaha XT 600 E: amica di ieri e di oggi
Una "mono" dura e pura che però nel 1990 si ingentilì presentandosi in veste rinnovata, l’avviamento elettrico e uno spirito più stradista
Arturo Rizzoli
Pubblicato il 24 maggio 2023, 17:04 (Aggiornato il 1 giu 2023 alle 16:54)
Controllate bene il telaio
Per ridurre i costi, la XT 600 E adotta un nuovo telaio, dove lo scarico (assai voluminoso) diventa un elemento di chiusura della struttura, sul lato destro. Ciò porta a una solidità un po’ inferiore rispetto di quanto visto in precedenza: bastano incidenti di relativa entità per riscontrare deformazioni. Per questo motivo, quando si va sul mercato a cercare una moto di questo genere, è bene prestare molta attenzione a quello che può essere stato il vissuto del mezzo, così da evitare mezzi con il telaio piegato in incidenti e poi raddrizzati alla meno peggio. Per il resto, l’affidabilità complessiva della XT 600 E è proverbiale. Siamo davanti a un motore di 595 cc capace di 45 CV a 6500 giri che non è certo spremuto. Va però ricordato che, come un po’ per tutti i grossi monocilindrici, è molto importante controllare regolarmente il livello dell’olio nel motore. I consumi del lubrificante, anche in unità con kilometraggi importanti alle spalle, non sono da fantascienza, se il motore è sano. Certo è però che una verifica ogni 1000 km è più che d’obbligo. A proposito di questa operazione, va detto che nella 600 E, che ha il serbatoio del carter secco ricavata nel trave centrale del telaio, è necessaria una certa attenzione. All’atto pratico il controllo va eseguito dopo avere fatto girare il motore, quindi si svita rapidamente il tappo, ciò perché il serbatoio tende a svuotarsi. Se vi capita di vedere che l’asta sembra denunciare l’assenza dell’olio, ripete l’operazione, per essere sicuri che ciò non derivi dal vostro essere stati troppo lenti.

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