Usato, Yamaha YZF 600 R Thundercat: una buona media

Usato, Yamaha YZF 600 R Thundercat: una buona media

Per chi cerca un buon compromesso tra comfort e prestazioni, la media di Iwata risulta sempre ed ancora valida scelta

Redazione - @InMoto_it

24.04.2023 17:16

A volte il marketing è spietato. Durò appena tre stagioni il regno della l'attesissima Thundercat 600, arrivata a sostituire la precedente FZR, prima dell'arrivo sul mercato della radicale YZF-R6.Il risultato fu che la Thundercat venne "fagocitata" non solo dalla sorella cattiva, ma anche perchè mal digerita in un periodo in cui le medie che stavano sfornando le varie Case puntavano l'ago delle prestazioni verso il mondo (e la moda) delle race replica.

Dopo un primo anno interlocutorio, il pubblico a partire dal 1997 ha iniziato ad apprezzare largamente la media sportiva della Casa dei tre diapason. Un modello che a detta dei concessionari e altri addetti ai lavori aveva avuto un solo e unico difetto, quello di essere arrivato troppo tardi per contrastare meglio il successo di altre 600. In realtà qualche piccolo difetto era emerso, e Yamaha organizzò anche una campagna di richiamo per la Thundercat. Ma si trattava di piccoli nei che non hanno assolutamente inficiato la bontà e l'ottima riuscita di questa moto, che infatti sta mantenendo buone quotazioni sul mercato dell'usato.

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Il richiamo e le pastiglie non originali

Il tutto con un'ottima qualità di materiali e assemblaggi. La campagna di richiamo prima accennata aveva voluto la sostituzione del monoammottizzatore, che aveva mostrato una taratura eccessivamente morbida per l'utilizzo sportivo. Il nuovo elemento ammortizzante manteneva comunque un assetto abbastanza morbido della sospensione posteriore, ma era stata migliorata anche la robustezza dell'ammortizzatore.

Un'altra deficienza è emersa col tempo nelle Thundercat equipaggiate con pastiglie freno non originali. Per risparmiare qualcosa, molti clienti Yamaha hanno preferito acquistare pastiglie non originali, il cui impasto diverso e spesso più duro ha poi costretto successivamente alla sostituzione dei dischi (in modo particolare quelli anteriori) per una precoce usura. Sempre per colpa dell'utilizzo delle varie pastiglie non originali, sulle moto di alcune pistaioli si sono dovuti sostituire i dischi anteriori anche dopo solo 15.000 km: a causa di un surriscaldamento delle piste frenanti, i dischi dopo alcune prove in pista denunciavano evidenti deformazioni. Dalle informazioni raccolte presso varie concessionarie, l'unica pastiglia non originale che era in grado di funzionare senza dare questi problemi era la Ferodo Racing, che era stata adottata anche da alcuni piloti impegnati nelle gare di Sport Production. I dischi freno delle Yamaha non sono mai stati famosi per una durata eccezionale, ma utilizzando pastiglie originali e con un impiego stradale sulla Thundercat non hanno mai presentato usure eccessive.

Ciclistica

La voluta messa a punto rispettosa di un buon comfort, ha spesso scontentato chi la Thundercat l'ha interpretata per le sue doti corsaiole. Molto spesso la forcella veniva modificata così: olio più viscoso (SAE 10 e d'estate anche SAE 15) e molle precaricate con degli spessori se non addirittura sostituite con quelle più dure dei vari kit Ohlins, WP, ecc. Anche la geometria di sterzo è stata spesso modificata facendo scorrere gli steli cromati nelle piastre di circa 10 mm, abbassando così l'avantreno rendendo la moto più maneggevole e rapida negli inserimenti di curva, a scapito di un po' di stabilità.

Struttura ottimale

Tutto il resto della meccanica si è sempre ben comportata, nonostante qualche iniziale timore per un motore che tutto sommato deriva ancora dal basamento impiegato nella vecchia FZR 600. Nonostante una pesante iniezione di cavalli e kilogrammetri, grazie a una testata tutta nuova e dalla termodinamica veramente efficace, la Thundercat non ha mai mostrato limiti strutturali e di robustezza nell'imbiellaggio e nella meccanica. Segno che la scelta dei materiali e il dimensionamento di importanti organi interni come bielle, bronzine e alberi è stato eseguito efficacemente. Anche nelle numerose moto impegnate nelle competizioni per derivate di serie (ricordiamo le ottime prestazioni ottenute nel mondiale Supersport dalle velocissime Thundercat ufficiali di Guareschi e Meregalli) e nel campionato monomarca organizzato dalla Belgarda, la Thundercat si è ben presto ritagliata la fama di moto semplice e robusta.

Estetica 

Usato, Yamaha YZF 600 R Thundercat |FOTO

Usato, Yamaha YZF 600 R Thundercat |FOTO

Nonostante qualche difetto che ha portato Yamaha a richiamarlo, il modello Thundercat 600 ha saputo reggere il colpo R6 con la Casa giapponese che decise di continuarne la produzione, proprio per dare ai suoi appassionati l'opportunità di acquistare una moto sportiva ma più versatile e confortevole della radicale YZF-R6.

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Verniciature ben realizzate, una strumentazione completa e ben impermeabilizzata, plastiche e sovrastrutture precise e ben fissate, completano un quadro estremamente positivo per chi è intenzionato all'acquisto di una Yamaha usata. Anche perché questa 600 è sicuramente è media cilindrata ospitale per pilota e passeggero, e soprattutto in nord Europa divenne presto una delle sport-tourer preferite da chi non vuole muoversi con moto eccessivamente pesanti e ingombranti.

Inoltre il voluminoso silenziatore dell’impianto di scarico quattro-in-uno non impedisce il montaggio di uno dei tanti kit after-market prodotti.

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