Rewind, Suzuki TL 1000 S: sportiva a modo suo

Rewind, Suzuki TL 1000 S: sportiva a modo suo

Nel 1997 debuttava sul mercato una twin supersport che mostrava la grinta di una moto dedicata ai circuiti abbinata alla versatilità di una stradale pura. 125 CV e 185 Kg i dati dichiarati per questa bicilindrica semicarenata

Redazione - @InMoto_it

30.09.2022 17:34

SE NE VEDONO DI BELLE

Anche se abbastanza lontana dai 187 kg di peso dichiarati (in realtà sulla bilancia, con 5 kg di carburante, abbiamo letto poco più di 211,5 kg) la TL 1000 S si lascia condurre e gestire bene quando ci si deve muovere in poco spazio. Merito della favorevole ed equilibrata distribuzione delle masse, con l’avantreno non eccessivamente caricato, ma anche del contenuto raggio di sterzo in funzione del quale si possono effettuare agevolmente le inversioni di marcia sebbene a manubrio completamente chiuso le mani risultano piuttosto vicine al serbatoio!

Grazie alla fluida erogazione del motore già a un modesto numero di giri è possibile muoversi con buona disinvoltura, effettuare inserimenti in curva armonici e progressivi, seppure non fulminei, scendendo in piega progressivamente fermandosi una volta raggiunta l’inclinazione ideale. Anche al salire delle velocità non si è costretti a “tirarla giù” di forza per farla curvare in virtù del corretto bilanciamento ciclistico mentre spalancando senza troppi riguardi l’acceleratore (soprattutto nelle marce basse) le consistenti doti di potenza determinano sensibili alleggerimenti dell’avantreno a seguito dei quali, impugnando con troppa foga i semimanubri, la precisione direzionale è influenzata da evidenti sbacchettate sino a quando non si riduce drasticamente l’andatura. Diversamente la maxi V2 Suzuki sfodera un piacevole comportamento nelle guida, neutra e precisa in traiettoria, pur se iniziando a spingere forte conviene adeguare la taratura delle sospensioni che nella configurazione standard risultano piuttosto morbide e quindi facilmente portate a scomporre l'assetto dando luogo a oscillazioni e pendolamenti di una certa entità. Il tutto si risolve intervenendo debitamente sulle funzioni idrauliche (in estensione e compressione) del particolare in monoammortizzatore la cui estrema sensibilità alle regolazioni permette di affrontare e digerire i tratti più sconnessi tenendo sempre bene attaccata la ruota motrice a terra.

Fra l’altro, nell’uso in pista, non accusa più quella cedevolezza nelle svolte lente e alla massima inclinazione quando si affonda con l'acceleratore in uscita di curva (riscontrata all'epoca del primo testa sul circuito di Homestead in America) tant'è che in quella prova ci è stato più difficile trovare il giusto compromesso per la taratura della forcella, in crisi nelle staccate o nei cambi rapidi di inclinazione soprattutto in corrispondenza di ondulazioni trasversali dell’asfalto. Intervenendo sulle regolazioni si possono ottenere tangibili miglioramenti ma non conviene precaricare troppo la compressioni delle molle pena evidenti “sparate” in estensione. Promosse a pieni voti le coperture Metzeler di serie oltre alla fantastica solidità in appoggio a qualsiasi inclinazione possiedono un grip tale da favorire accentuati angoli di inclinazione (solo in pista si arriva strisciare sull'asfalto le pedane) in totale sicurezza, esenti dal manifestare surriscaldamenti anche nell'impiego al limite.

Suzuki TL 1000 S: LE FOTO

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