La Honda Hornet sta per tornare: la storia del calabrone giapponese

La Honda Hornet sta per tornare: la storia del calabrone giapponese

La storia della naked che per diversi anni è stata la "fidanzatina d'Italia", dalla prima e rivoluzionaria serie fino all'ultima, che probabilmente scopriremo a Intermot

21.09.2022 ( Aggiornata il 21.09.2022 17:12 )

Quarta serie: un passettino indietro

Honda Hornet: la quarta serie

Honda Hornet: la quarta serie

Quarta e ultima serie delle 4-in-linea 600, questa è volutamente un passo indietro verso linee più convenzionali e con un family feeling più rassicurante. Pur essendo il punto più alto della serie in termini di prestazioni e guidabilità, non ha goduto del successo delle prime due.

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Mantenendo invariate ciclistica, serbatoio e meccanica, la Hornet 2011 decise di tornare sui suoi passi offrendo un'estetica più convenzionale e meno d'impatto. Tornò un vero codino, che faceva il verso sia alla seconda serie e che alla coeva maxi-naked CB1000R (ammiraglia nuda del listino Honda), mentre davanti il cupolino dalle forme particolari lasciò il posto a un filante e aerodinamico faro dalla linea regolare. E' vero, con queste soluzioni è un po' più banale e mostra meno carattere, ma è anche un po' più appetibile e rispetta il family feeling del periodo. 

Il marchio Hornet non è più sinonimo di successo, e le naked quadricilindriche stanno lentamente facendo passi indietro in termini di vendite. A dirla tutta, è il segmento della nude a subire vendite inferiori, a causa del fenomeno crescente e inarrestabile delle crossover, sempre più amate e ormai entrate nei sogni proibiti anche dei giovani. La moto sportiva scarenata non è più il fulcro su cui gira tutto il mercato, e questa versione della Hornet è l'ultima prima del ritiro del modello dal mercato nel 2013

Con il cambio di rotta del 2007 e con il sempre crescente disinteresse verso le moto più sportive, anche la Hornet ha cambiato completamente faccia, diventando da aggressiva sportivetta stradale nuda a una moto da casa-lavoro-giretto con meno pruriti sportivi. A renderla più "blanda" e meno appetibile non è stata solo l'estetica degli ultimi modelli ma anche un cambio netto dell'utenza che si è disinnamorata delle naked per voltare le attenzioni sulle moto con ruote da 19 e 21 davanti. 

Marginale, ma non del tutto un insuccesso, la Hornet 900, modello derivato dalla CBR 900 che riprendeva l'estetica della versione più piccola, ma con doppio scarico alto al posteriore. Fu apprezzata al lancio grazie al nome - che era sulla bocca di tutti - ma non ebbe nessun aggiornamento e nessuna seconda serie. Quelle poche che si sono viste in giro, comunque, sono state amate dai proprietari per l'equilibrio generale e per la corposità del motore CBR, affidabile e instancabile anche sulle lunghe distanze.

Con l'intermot 2022 il nome Hornet torna sulle carene di una Honda, e questa volta si tratta di un'altra rivoluzione netta: bicilindrico parallelo di fascia media e una piattaforma condivisa non con una supersportiva, ma con modelli puramente stradali e on-off. Che sia la vera rinascita del nome o solo un'operazione nostalgia non lo sapremo in tempi brevi, ma per quello che ha rappresentato per gli appassionati italiani merita senza dubbio un posto nel listino Honda.

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