Honda NSR 500: la prova (e la storia) di una belva d'altri tempi

Honda NSR 500: la prova (e la storia) di una belva d'altri tempi

Ha segnato la storia sportiva della Casa di Tokyo e ha regalato a Valentino Rossi l’ultimo mondiale della 500. Ripercorriamo le vicende di questa incredibile serie di modelli oltre a saggiarne le prestazioni in sella!

Alan Cathcart

26.10.2021 12:22

1984

Honda celebra il suo primo titolo mondiale in 500 nell’era moderna con la tre cilindri NS500 nel 1983, sconfiggendo la Yamaha di Kenny Roberts. Per l’anno successivo si concentrarono però sul rincorrere la potenza, ed ecco che arrivò il motore 4 cilindri a V di 90°, ben diverso da quello di Yamaha con doppio albero motore controrotante o da quello con layout quadrato della Suzuki (che aveva vinto il titolo mondiale nel 1981/82). Inoltre, Honda opta per un layout del telaio estremo per la debuttante NSR500, con il serbatoio del carburante sotto il motore e l’espansione degli scarichi in alto. Il risultato è una moto sicuramente più potente della NS500, ma anche molto meno gestibile.

Nonostante le difficoltà, Fast Freddie porta la moto alla sua prima vittoria nel GP d’Italia, ma la guida è così incontrollabile che chiede di poter guidare ancora la sua vecchia NS500: vince il seguente GP di Germania – evento piuttosto imbarazzante per gli ingegneri Honda. Uno dei maggiori problemi è il baricentro basso dato dall’installazione del motore “rovesciato”, che riduce il trasferimento di peso in frenata e accelerazione, ma compromette l’aderenza. Senza contare la difficoltà per i meccanici nel cambiare le candele, troppo vicine agli scarichi roventi. È quindi un miracolo che Freddie riesca a vincere quattro GP in sella alla moto nella sua stagione di debutto, tutti su piste veloci e scorrevoli dove i problemi di trasferimento del peso non sono così evidenti.

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