In molti hanno criticato la nuova Panigale V2, definendola come una moto più povera (perché per esempio non utilizza il Desmo). Quello che però possiamo dirvi è che si tratta di una moto infinitamente più democratica e intuitiva, da subito. Oltre infatti a essere un po’ più comoda, il nuovo bicilindrico ha un’erogazione più brillante ai bassi, che in fondo su strada è ciò che conta per divertirsi.
Potremmo dire così: mentre la sua antenata era una moto spiccatamente orientata alla guida tra i cordoli (dunque godibile in un range più limitato, che sicuramente non prevedeva molta strada), questa V2 è decisamente più sfruttabile in ogni occasione (anche a livello di calore trasmesso) e da piloti con diversa esperienza; tutto questo senza aver perso granché in termini di prestazioni assolute: a Vallelunga, Davide Stirpe ha girato praticamente sugli stessi tempi della precedente Panigale, giusto un paio di decimi più lento.
Come prima, ma più di prima!
Una nota: se prevedete un frequente uso in pista scegliete la versione S, in caso contrario la standard è più che sufficiente.
Per il test completo e per sapere con quali voti ha superato il nostro SottoEsame clicca QUI: Test Ducati Panigale V2 S, i voti del #SottoEsame
Per scoprire, invece, quali sono le riflessioni "di pancia" fatte direttamente dopo il test clicca qui: Ducati Panigale V2 S: le opinioni di InMoto "fuori dai denti"
Test Ducati Panigale V2 S: LE FOTO DELLA PROVA
Più facile e maneggevole, la nuova Panigale V2 sarà anche più efficace? Abbiamo cercato di scoprirlo mettendola alla frusta sulla tortuosa pista di Siviglia. Ecco le foto della prova
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