Test Ducati Panigale V2 S, i voti del #SottoEsame

Più facile e maneggevole, la nuova Panigale V2 sarà anche più efficace? Abbiamo cercato di scoprirlo mettendola alla frusta sulla tortuosa pista di Siviglia. Ecco i voti del #SottoEsame

17.02.2025 18:31

C’è un nuovo concetto di sportività nell’aria, l’abbiamo capito. Le sportive di oggi non sono più attrezzi specificatamente progettati per la pista. C’è voglia di una sportività più umana, declinabile anche in ottica stradale. La prima moto a interpretare questo desiderio è stata l’Aprilia RS660, qualche anno fa. Leggera, immediata e anche sufficientemente comoda, è riuscita a riaccendere quel fuoco, quel desiderio per le moto sportive che si era ormai spento nel cuore dei motociclisti. Oggi, cavalcando quest’onda, arrivano anche gli altri. Tra questi Ducati, che con la nuova Panigale V2 cambia rotta in maniera violenta, scardinando alcuni dogmi per abbracciare appunto l’idea di una sportività più accessibile ma comunque efficace.

L’abbiamo spremuta tra i cordoli del nuovo circuito di Siviglia, vi raccontiamo com’è andata in questo #SottoEsame. La prova completa invece, con contenuti esclusivi, la trovate sul prossimo numero di InMoto in edicola.

Test Ducati Panigale V2 S: LE FOTO DELLA PROVA

Test Ducati Panigale V2 S: LE FOTO DELLA PROVA

Più facile e maneggevole, la nuova Panigale V2 sarà anche più efficace? Abbiamo cercato di scoprirlo mettendola alla frusta sulla tortuosa pista di Siviglia. Ecco le foto della prova

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DUCATI PANIGALE V2 S: DESIGN

C’è poco da fare, le moto sportive carenate sono la rappresentazione su due ruote del concetto di velocità. E tra le sportive, le Ducati si sono sempre distinte proprio per la loro bellezza. Qualcuno le definisce le Ferrari delle due ruote…Questa nuova Panigale V2 S riprende i concetti espressi dalla sorellona V4, con la quale condivide il disegno dei fari e le forme della carena. In generale però è una moto minuta, forse meno slanciata della sorellona superbike. VOTO 7,5

DUCATI PANIGALE V2 S: CONTENUTI TECNICI

Della Ducati Panigale V2 S ne abbiamo parlato più volte (qui trovate l’articolo dedicato, mentre sul nostro canale YouTube c’è anche un approfondimento sul nuovo bicilindrico), quindi ci limiteremo a un riassunto. Fulcro di tutto è il nuovo motore, il bicilindrico a V di 90° che ha fatto tanto discutere soprattutto per la mancanza della distribuzione desmo. Ha una cilindrata di 890 cc e in questa configurazione offre 120 CV a 10.750 giri e 93 Nm. Numeri ottenuti anche grazie alla fasatura variabile, che dovrebbe garantire un’erogazione piena e vigorosa anche ai bassi-medi regimi. Motore molto leggero (quasi 10 kg meno del Superquadro della precedente Panigale V2) e che è elemento portante: a lui si agganciano infatti il forcellone bibraccio e le pedane, mentre davanti troviamo il fatidico telaio monoscocca. Le sospensioni sono composte da una forcella Marzocchi e un mono Kayaba, mentre la versione S è equipaggiata con sospensioni Ohlins (oltre ad adottare una batteria agli ioni di litio). L’elettronica è, manco a dirlo, completissima: grazie alla piattaforma inerziale ci sono controllo di trazione, mappe motore, anti-wheelie, ABS Cornering con funzionalità slide-by-brake, freno motore e quickshifter bidirezionale. Tutto si auto-regola attraverso i 4 Riding Mode (Race, Sport, Road, Wet), tutti modificabili. Il peso di tutto questo? Appena 179 kg senza benzina (serbatoio da 15 litri, quindi circa 11-12 kg: siamo comunque al di sotto dei 200 kg). VOTO 8,5

DUCATI PANIGALE V2 S: ERGONOMIA E COMFORT

Con questa nuova Panigale, Ducati ha voluto puntare anche al divertimento su strada. Ecco perché, per esempio, i semimanubri sono montati in posizione rialzata rispetto alla piastra di sterzo. Non aspettatevi però una sport-tourer: la nuova Panigale V2 rimane una sportiva senza se e senza ma, solo con manubri più alti. La sella è a 837 mm, una buona via di mezzo, e le braccia sono piuttosto distese. Quello che colpisce però è la sensazione di snellezza: grazie a tutti gli accorgimenti tecnici, in mezzo alle gambe c’è davvero poco. La sensazione è di avere a che fare con una moto di cilindrata inferiore. Soltanto le pedane, così di serie, sono un filo troppo centrali per spingere come si deve tra i cordoli. VOTO 8

DUCATI PANIGALE V2 S: PIACERE DI GUIDA

La domanda che un po’ tutti si stanno facendo è: “Meglio la vecchia o la nuova?” . Per rispondere però bisognerebbe avere due moto perfettamente confrontabili, della stessa categoria, ma la nuova Panigale V2 è prima di tutto una moto diversa. È sicuramente una moto dove la leggerezza la fa da padrona. E la leggerezza è un bene in ogni fase della guida: accelerazione, frenata, percorrenza e uscita di curva. Questo suo essere minuta la rende una moto con cui hai voglia di azzardare, perché te la senti in mano fin dai primi metri. Già la vecchia V2 era un’eccellente portabandiera della facilità (le prestazioni del motore erano perfettamente allineate alle capacità della ciclistica) ma la nuova è un vero e proprio concentrato di semplicità. Semplicità che però non va a discapito delle prestazioni, tutt’altro che da moto entry level. Il motore per esempio ha una gran fame di giri, in qualunque marcia. Pochi, pochissimi secondi ed è già ora di cambiare marcia e nel frattempo il bicilindrico vi ha spinto con energia fuori dal tornante, anche in salita. Un gran bel “pompone”, per usare un termine caro ai ducatisti, ma con la dolcezza richiesta a un motore moderno. L’erogazione in realtà è sorprendente soprattutto ai bassi e medi, con una risposta al gas a volte fin troppo esuberante (dopo un paio di turni ho preferito scendere col freno motore per smussare la risposta dal tutto-chiuso). Ai bassi c’è tiro, tanto, poi un leggero plateau attorno ai 6-7.000 giri ma il bicilindrico non ha ancora finito le sue energie, che terminano solamente attorno agli 11.000 giri con l’intervento del limitatore (anche se sembrerebbe voler girare ancora). Sì, l’allungo non sarà feroce ma è comunque presente e permette di “tenere” la marcia quando necessario. Difficile dire a distanza quanto paghi rispetto al vecchio Superquadro (oltre ovviamente al dato numerico), ma la sensazione è di avere a che fare con un motore tutt’altro che lento o spompato, anche grazie ai rapporti piuttosto ravvicinati. La ciclistica è svelta, immediata. La nuova Panigale è una moto che ha quella piacevole capacità di curvare col pensiero, è sufficiente un leggero input del corpo per farla voltare con estrema rapidità. Rapidità che però non sfocia in reazioni nervose: l’intento dei tecnici era realizzare una moto che fosse sempre facile e gestibile, anche da piloti meno che esperti, e in effetti è proprio così. Per quanto riguarda le sospensioni, di serie hanno una taratura pensata per massimizzare l’agilità, quindi non sono troppo sostenute (soprattutto la forcella): se si esagera con freni o acceleratore, i movimenti sono abbastanza accentuati. Questo aiuta ovviamente il neofita della pista, che in questo modo “sente” maggiormente le reazioni della moto, ma infastidisce il più esperto che vorrebbe invece un avantreno più solido. Poco male comunque: le Ohlins meccaniche di primo equipaggiamento offrono un sacco di regolazioni. In definitiva: su una pista tortuosa ma con allunghi comunque importanti, la nuova Panigale V2 non dà mai l’impressione di essere “poca”. Allo stesso tempo però, non è mai esistita una Panigale così adatta al neofita dei cordoli. E riuscire a unire questi due mondi è qualcosa di davvero speciale. VOTO 9

DUCATI PANIGALE V2 S: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Tasto dolente? Il prezzo, manco a dirlo: si parte da 16.790 euro, ma per una S si sale a quota 19.190 euro. Sono tanti, tantissimi soldi per una sportiva di media cilindrata, che però porta con sé tutto il blasone e le tecnologie di Ducati. Curiosità: la versione depotenziata a 35 kW costa 1.000 euro in meno. VOTO 6

DUCATI PANIGALE V2 S: CONCLUSIONI

Ducati ha intrapreso da anni una strada molto fruttifera, che prevede da una parte mezzi sempre più accessibili e “facilmente divertenti” (ma che riescono a non tradire la propria identità), dall’altra prezzi in costante ascesa (ma che il mercato sembra riuscire a digerire). La nuova Panigale rientra perfettamente in questo sentiero, che in realtà è meno di rottura di quanto si possa immaginare. VOTO FINALE 7,8

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