Ducati, dalla 916 all'ultima V4 S: storia di come sono cambiate le Rosse bolognesi

Con l'ultima Panigale, la Casa bolognese ha voluto rendere omaggio alla moto che 30 anni fa segnò l'inizio di una decisa evoluzione per le SBK di casa

30.10.2024 11:01

1993, Ducati 916: un salto nel passato

Facciamo qualche passo indietro nella storia delle maxisportive bolognesi.
Era la fine del 1993 quando i motociclisti dell’intero pianeta strabuzzano gli occhi davanti a una moto che da quel momento in avanti segna, come un macigno, la storia delle sportive, bolognesi e non solo. Le splendide linee di Sergio Robbiano, supervisionate dallo sguardo attento di Massimo Tamburini (all’epoca Direttore del Centro Ricerche Cagiva), adornavano un reparto tecnico che, rispetto alle 851 e 888, compiva un deciso balzo in avanti.

A quelli che erano dei capisaldi per Ducati, come il telaio a traliccio e il bicilindrico Desmoquattro (sviluppato da Massimo Bordi e Pierluigi Mengoli), vennero apportate modifiche tali, che la 916 rappresento? un concetto tutto nuovo. Una “chicca”, in voga al tempo, fu il monobraccio, che soppianto? lo schema del forcellone tradizionale delle 851-888. Un pezzo di meccanica in lega di alluminio e fusa in conchiglia, frutto della collaborazione tra CRC e Reparto Corse.

Era l’esaltazione della sportivita? applicata al Desmo, una moto per tutti quelli che sentivano il sacro richiamo della manetta. Fu un qualcosa di tanto innovativo, bello e prestazionale che quando poi arrivo? in vetrina, nel 1994, segno? quasi un intero decennio di trionfi, sia a livello commerciale e d’immagine, che di risultati sportivi. Le prestazioni dichiarate parlavano di una potenza di 114 CV a 9.000 giri/min., per un peso a secco di 195 kg. La 916, nei suoi vari allestimenti SP, SPS e Senna, resto? in listino fino al 1999; poi arrivarono le evoluzioni 996, con il nuovo motore Testastretta (che debutto? sulla 916 SPS), e 998.

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento