Morbidelli ha una storia fatta di corse, e il sogno del patron Gianfranco di realizzare una moto di serie non si è mai realizzato. Ci penserà la Cina a concretizzarlo, grazie a MBP che lancerà per la prima volta il marchio sul mercato
Questa è la storia del marchio Morbidelli, un brand che è rimasto in attività per soli 24 anni e con il solo reparto corse, senza mai entrare di fatto nel “big game” del mercato motociclistico. A dargli questa possibilità ci penserà il marchio cinese Keeway tramite la controllata MBP (Moto Bologna Passione), che con una mossa abbastanza inaspettata ha comunicato l’acquisizione del nome e la volontà di portare finalmente sul mercato le moto di Pesaro, città patria di Benelli, che un percorso simile l’ha già intrapreso con successo. Sarà un rilancio focalizzato soprattutto sulle moto da strada, con un accento speciale sul viaggio e sui modelli che più di tutti segnano il mercato attuale, ovvero le crossover. È previsto l’arrivo di una gamma completa da 125 a 1000 cc, con anche una sezione scooter tra i 125 e i 500 cc e veicoli elettrici. Si partirà da Europa, Stati Uniti e Cina, per poi allargarsi a tutti i mercati coperti dal Gruppo Keeway. La sede sarà a Bologna, dove verrà sviluppato anche un R&D ad hoc per il rilancio del brand. Senza dubbio c’è l’intenzione di riuscire a performare al meglio proprio qui in Italia, dove risiede la storia di un marchio che ha visto molti alti e bassi, ma che nel suo piccolo ha avuto momenti di eccellenza nel panorama motociclistico internazionale, seppur rimanendo un prodotto di nicchia che solo i veri appassionati ricordano. La nuova proprietà ci tiene a sottolineare i valori del Made in Italy che vorrebbero essere rispettati, così come la parola “premium” che accompagna le dichiarazioni ufficiali. Ma quanto di questo può essere tradotto in un prodotto che già immaginiamo come moto di produzione cinese adattate specificatamente per il mercato europeo, con price-tag economico e target altamente generalisa?
Il fondatore Giancarlo ci ha lasciato nel 2020, ma saremmo curiosi di vedere la sua espressione davanti al destino del proprio sogno a due ruote, concretizzato finalmente con la produzione di serie ma con passaporto cinese.
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