Harley-Davidson, c'è speranza con la X350?

Con il futuro cinese c'è speranza?

In sostanza Harley-Davidson non si può permettere di prendere troppo alla leggera le piccole cilindrate. L'immagine del marchio, la tradizione tanto cara agli Harleysti e l'aspettativa di qualità che gira attorno al brand hanno fino ad oggi messo grossi limiti alla diffusione di Harley "diverse" da quelle che il mondo ha sempre conosciuto. 

Con l'ingresso nel mercato cinese di prodotti a base QJ vediamo un po' lo stesso approccio che l'azienda ebbe negli anni '60 con la collaborazione fra HD e Aermacchi, ma questa volta rischiando molto meno. In effetti realizzare una joint venture (come ce ne sono tante, oggi, nell'automotive) ricarrozzando una Benelli BN non è rischioso quanto costituire una nuova azienda al 50 e 50 con un'altra casa produttrice. 

Il tentativo è lecito e ci troviamo in un periodo storico nel quale Harley sperimenta soluzioni al di fuori del canonico concetto di moto americana. Con il motore Evolution Max sono arrivate nuove tecnologie, nuove prestazioni e molta più plastica, quindi non è detto che lo sbarco nelle piccole cilindrate sia uno shock così pesante da far fallire il progetto, come accaduto in passato. Diamoci un paio di anni per capire se finalmente i tempi sono maturi per permettere ad Harley-Davidson un futuro multigamma e multiprodotto o se ancora una volta il brand sarà vittima della sua fortissima e immutabile identità.

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