Display TFT: quando la tecnologia non porta solo benefici

Mai nella storia il mercato ha proposto così tanti marchi e modelli come ora, ma allo stesso tempo stiamo assistendo a una serie di omologazioni elettroniche come quella delle strumentazioni, util ma molto complesse e fondamentalmente tutti uguali

Display TFT: quando la tecnologia non porta solo benefici

Michele LallaiMichele Lallai

Pubblicato il 17 agosto 2022, 09:56

Non solo comandare, ma anche leggere le info

Sintetizzare tutti i dati riguardanti controlli elettronici, setting mappe, trip e tachimetro, setting sospensioni, bluetooth chiamate e musica e navigazione in un unico (piccolo) schermo è una vera impresa. L'ideale sarebbe avere tutto visibile sotto gli occhi per consentire al guidatore di intervenire il meno possibile sui menù, ed è quello che la maggior parte dei produttori sta perseguendo.

Il lato negativo di ciò è senza dubbio la confusione del tutto. Tantissime icone, scrittine, numeri e colori non aiutano a identificare quello di cui veramente abbiamo bisogno in un preciso momento e l'affollamento di informazioni su schermi relativamente piccoli crea l'ulteriore problema della leggibilità a causa dei font dalle dimensioni ridotte. Anche qui siamo costretti a citare BMW, perchè al momento è quella con gli schermi TFT più grandi in circolazione (quello che ha debuttato sulla nuova R1250RT, per intenderci), ma non ci si può di certo aspettare di montare un wide-screen su una naked o una crossover media. Anche qui non sappiamo se si andrà verso dimensioni più grandi o verso necessarie semplificazioni delle informazioni, ma una soluzione urge.

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