Perchè è importante ricordarsi quanti motociclisti muoiono sulle strade

Oggi tocca a loro, domani tocca a me

Poi, mentre continuavo il mio tour, placido e mentalmente rilassato, ho provato a vedermi io al posto di quei motociclisti che scherzavano al bar, o al posto di quel tedesco incazzatissimo dentro alla Golf in coda, o con il polso che prude come quei ragazzi che superato l'ultimo ostacolo si sono fiondati a vita persa verso la strada libera davanti. Fondamentalmente, quello che stavano facendo loro e quello che stavano provando in quei precisi momenti, l'ho provato anche io nella mia vita, in altri contesti e in altre situazioni. E allora mi sono immaginato io, con la loro moto, la loro Volkswagen in coda, le loro tute, morto lì per terra o causa della morte di un altro motociclista. 

Non posso giudicare questo o quell'altro comportamento, siamo umani e tutte le dinamiche che nascono in quei contesti sono 100% umane. E allora per quale motivo loro possono avere incidenti e morire sulla strada - o causare la morte di qualcuno - e io no? Chi sono io per sapere che oggi toccherà a qualcun altro e non a me? Paradossalmente ricordarmi quanto normale sono, e che quei freddi numeri nei bollettini dei morti sulle strade sono in realtà persone normali come me, mi ha fatto godere di più il giro che ho svolto, senza paura ma con più consapevolezza... e forse un pelo di prudenza in più.

Incidenti sulle strade? Pesano le distrazioni degli automobilisti