Primavera 2021: la difficile rinascita del motociclismo

Primavera 2021: la difficile rinascita del motociclismo

Proiettati al post-Covid i motociclisti fremono all'idea di poter tornare a viaggiare, radunarsi e andare in pista. La grande domanda crea problemi di disponibilità di moto e ricambi e in questi mesi il mondo delle due ruote è puro caos

19.04.2021 09:54

Qualche settimana fa una enorme portacontainer, la Ever Given, si è incastrata nel canale di Suez bloccando per diversi giorni uno dei principali collegamenti merci fra Asia e Europa. All'interno di questa nave c'erano anche delle Ducati che, logicamente, verranno consegnate ai proprietari con notevole ritardo. Metaforicamente, la situazione generale dell'indotto del mondo moto è più o meno questa, ma le navi incastrate c'entrano poco.

La scarsa disponibilità di moto 

L'Italiano è già mentalmente oltre l'ostacolo, e questo inizio di primavera con i primi sprazzi di sole fa pensare già al post-Covid, liberi da tutte le restrizioni. Le limitazioni, però, ci sono ancora e non possiamo che farci i conti ogni giorno, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di moto che pare non sia capace di correre alla stessa velocità della Domanda.

Ad esempio se voleste ordinare una Suzuki GSX-S 750 potreste riceverla direttamente nel 2022, o se la vostra preferita è la Kawasaki Z900 - con molta probabilità - arriverà a fine estate quando il divertimento sta già finendo. Stessa cosa per Honda, che fa fatica a rispettare i tempi di consegna e allunga sempre di più le date dal momento della firma del contratto, mentre alcune piccole realtà come TM Racing hanno adottato metodi più radicali ma necessari: se il concessionario non paga la moto entro 48 ore dall'ordine, quella moto verrà assegnata subito a un altro.

Ducati, per sopperire alla mole di lavoro extra, ha appena assunto altri 200 dipendenti, mentre Pirelli sta facendo fatica ad approvigionare tutti i suoi punti vendita e da diversi mesi sono sparite dai magazzini molte misure importanti delle sue gomme più vendute. Più in generale tutti i produttori, in territorio italiano, hanno problemi simili e lo stress è già alle stelle.

La filiera produttiva è bloccata a monte

La disponibilità delle moto è legata a doppio nodo ai ritardi nella consegna dei ricambi. Quando sulla filiera produttiva alcuni produttori di parti hanno difficoltà a procurarsi i materiali necessari per la produzione (sono le materie prime le più colpite nel gioco di trasporti, dazi e dogane in questi tempi di Covid-19) si crea un'interruzione su tutta la linea e il risultato è che il cliente non riceve i ricambi nei tempi stabiliti o riceve gli ordini "a rate". Ducati, Yamaha e Honda, per citarne tre che hanno sempre avuto un certo rigore nella gestione ricambi e tempi sempre molto brevi, hanno grandi problemi con le officine e con i concessionari.

Quindi che siano pezzi dedicati alle officine, o all'assemblamento di moto nuove in fabbrica, tutto subisce ritardi mostruosi, compresi caschi e abbigliamento. Non dimentichiamo, inoltre, che parte dei ritardi è dovuta al problema di sottodimensionamento di certe attività come conseguenza del primo lockdown. Durante il 2020 molte aziende hanno dovuto ridurre il personale per la minor quantità di lavoro, e in questo picco opposto di primavera '21 si fa fatica a tornare ai regimi lavorativi pre-covid.

Unica soluzione: avere pazienza

Non c'è cosa peggiore di assaggiare la libertà firmando il contratto di una moto nuova, o portando la propria a riparare in officina, e poi sentirsi dire che si dovrà aspettare ancora perchè non sarà pronta nei tempi previsti. Questo, al momento, è lo standard, ed è estenuante. Ad aiutare i concessionari, qui in Italia, sono le restrizioni ancora vigenti sullo spostamento fra regioni e provincie autonome, che rendono comunque limitate le possibilità di viaggiare e calmano un po' l'animo scalpitante del motociclista, ma cosa succederà se una volta tolti tutti i limiti, la situazione internazionale della filiera produttiva moto non si sarà ristabilita? A fine stagione tireremo le somme di un anno semplicemente assurdo per il nostro settore, nel frattempo fateci sapere se anche voi siete rimasti incastrati nel caos di questo periodo.

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