500.000 km con una BMW K 1200 S: i risultati della prova al banco!

500.000 km con una BMW K 1200 S: i risultati della prova al banco!

Tanta strada per Francesco Loreti e la sua BMW K 1200 S; che abbiamo spedito direttamente al banco, per scoprire, dopo mezzo milione di km, se ha ancora CV da vendere

03.09.2020 12:13

Ci racconti da dove viene il nome Bucefalo con cui chiami la tua moto?

"Come ti dicevo sono un appassionato di storia. Bucefalo è il nome del cavallo di Alessandro Magno, che vidi per la prima volta, da bambino, durante una visita al museo di Napoli. Ricordo che mio padre me lo descrisse come un cavallo quasi magico. Una cosa che colpì talmente tanto la mia fantasia, che poi, da adulto, ho voluto associare quel nome all’idea di cavallo che abbiamo oggi, la moto; che in fondo rappresenta per un moderno cavaliere, quello che rappresentava il cavallo una volta. Moto che ho sempre trattato come un essere vivente". 

Insieme avete vissuto tante avventure… raccontami la più bella e la più brutta. 

"La più bella è stata il viaggio a Dakar. Senza spedire la moto, non l’ho mai fatto. Quindi con partenza e arrivo nel mio garage di Perugia. Un viaggio in solitario, non privo di qualche problemino tecnico. Come ad esempio in Mauritania. Mi ero fermato per qualche scatto nel deserto e all’improvviso la moto sembrava non voler ripartire più. Poi, dopo una mezz’ora di relativo panico - non è quello il posto dove uno si augura di rimanere bloccato per la notte - improvvisamente ripartì. Più avanti appurai che si era trattato di un piccolo problema al motorino di avviamento. Tolto ciò, è stata un’avventura incredibile. Ricordo ancora l’emozione mentre attraversavo quei territori: la vegetazione, i baobab, la popolazione indigena; e poi, soprattutto tra il Sahara Occidentale e la Mauritania. Attraversare alcuni tratti di pista sabbiosa con una K 1200 S, una stradale, è stata una grande soddisfazione. Ma a lasciarmi senza fiato è stato in assoluto il lago Retba, uno specchio d’acqua salata dall’incredibile colorazione rosa, che era anche il punto di arrivo della Dakar degli anni ‘80. Per me, pura mitologia".

E invece la più brutta? Insomma, ti sei mai detto, ma chi me lo ha fatto fare?

"Si, in effetti è successo durante un viaggio in Armenia e in Georgia, con un gruppo di amici che avevo raggiunto a Lubiana, dove, però, mi ritrovai con un problema all’occhio molto fastidioso. Fui costretto ad andare in ospedale per sottopormi ad una piccola operazione. Ripartii con l’occhio bendato e sotto antibiotici. Caso volle, però, che anche Bucefalo si ammalasse: tutt’a un tratto sembrava andare a 3 cilindri, non faceva più di 100 km/h e dallo scarico usciva fumo bianco. Non mi persi d’animo. Lasciai che gli altri proseguissero il viaggio e con un occhio solo e la moto in quelle condizioni, guidai da Lubiana alla BMW di Monaco di Baviera. Solo lì, mi era stato detto, avrebbero potuto risolvere il problema velocemente. E in effetti, così fu. Sistemata la moto, a quel punto, avevo già avvisato mia moglie che sarei tornato a casa, ma mentre guidavo verso l’Italia - la bella giornata, la moto che andava bene, l’occhio che non mi dava più fastidio, e un pizzico di pazzia - cambiai idea e raggiunsi i miei amici in Georgia; ma le disgrazie non erano finite: nel prosieguo del viaggio, a causa di una brutta buca, spaccai, in pratica, la sospensione anteriore. Per fortuna, in qualche modo, Bucefalo riuscì a riportarmi a casa".

Nel corso degli anni, hai sentito la moto cambiare molto meccanicamente? 

"Nel 2015, di ritorno dai BMW Motorrad Days a Garmisch-Partenkirchen - avevo già superato i 300.000 km - mi accorsi che la moto iniziava a consumare olio in maniera anomala. Inoltre, notavo anche problemi di calo della potenza e difficoltà a raggiungere una certa velocità.
In vista di un imminente viaggio a Capo Nord, Alberto Palma, che si è sempre preso cura di Bucefalo, me la sistemò temporaneamente, raccomandandosi di non strapazzarla troppo. Poi, al rientro, fece un lavoro di intervento pazzesco: smontò totalmente il motore e lo rimise a nuovo. Quando mi riconsegnò la moto, al momento di partire insieme, io e lui, per un viaggio in Marocco, Bucefalo era di nuovo capace di fare i 270 km/h. Con un po’ di fatica, ma ce la faceva. La moto era rinata".

E adesso cosa farai? La terrai? La cambierai? 

"Ti racconto un aneddoto. Era il 2004, ero ai Motorrad Days di Garmisch. Feci la foto al contachilometri della moto di un tedesco, un GS che segnava 178.000 km. Ricordo che provai sincera ammirazione per lui. Ora, con la mia, ne ho fatti 500.000. E di lei mi fido più di una moto nuova. Torno a ripetermi: ad oggi, non saprei proprio come sostituirla".

Nella pagina seguente i risultati della prova al banco dopo 500.000 km 

500.000 km con una BMW K 1200 S - FOTO

500.000 km con una BMW K 1200 S - FOTO

Tanta strada per Francesco Loreti e la sua BMW K 1200 S; che abbiamo spedito direttamente al banco, per scoprire, dopo mezzo milione di km, se ha ancora CV da vendere

Guarda la gallery

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento