Ducati, Alessandro Valia: "Fare il tester? Un sogno, ma serve sacrificio"

Ducati, Alessandro Valia: "Fare il tester? Un sogno, ma serve sacrificio"

Parla il collaudatore delle Ducati di serie: "A volte si fanno prove che non si vorrebbero fare". "Gli incidenti? Quando va bene ci scappa una fratturina l’anno"

16.03.2020 18:52

DAL MULETTO AL PROTOTIPO

E si guida in maniera diversa a seconda dello stadio di sviluppo. Le prime prove dinamiche di un nuovo modello si fanno con un muletto, un accrocchio pluriregolabile costituito da molte parti sostituibili o mobili. Lo si usa per fare prove di ergonomia e, successivamente, di ciclistica. In questa fase si può ancora intervenire su molti parametri del mezzo, quali avancorsa, inclinazione della forcella, posizione del baricentro...



Poi si passa alla fase 2, il prototipo, dove vengono riportati tutti i dati raccolti con il muletto. E si ripetono le prove, per verificare che il comportamento dinamico sia lo stesso che si era ottenuto con il muletto. È in questa fase che si inizia a lavorare soprattutto sull’elettronica, un aspetto che in Ducati curano molto, perché le moto di Borgo Panigale ne hanno tanta a bordo. ABS, controllo di trazione, antiwheelie, taratura sospensioni. Tutto va provato, regolato, accordato. Anche nelle situazioni più difficili e pericolose.

Ducati Streetfighter V4: tutte le foto

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A Borgo Panigale hanno giocato l’asso pigliatutto: la nuova Ducati Streetfighter V4 ha 208 CV per soli 178 kg di peso a secco. Tutto tenuto a bada da un’accoppiata ciclistica/elettronica che deriva strettamente dalla sorella supersportiva, la Panigale V4

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La fase successiva è l’avanserie. Anche qui si torna molto a lavorare sull’ABS, perché nei vari step evolutivi del mezzo c’è sempre l’esigenza di ricalibrare questa dotazione. "Nell’avanserie si iniziano i controlli e le verifiche di tutto. Nei modelli sportivi, ad esempio, si valutano anche le performance e il lap time sul giro. E si fanno confronti guidando le moto della concorrenza".

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