Ducati, Alessandro Valia: "Fare il tester? Un sogno, ma serve sacrificio"

Ducati, Alessandro Valia: "Fare il tester? Un sogno, ma serve sacrificio"

Parla il collaudatore delle Ducati di serie: "A volte si fanno prove che non si vorrebbero fare". "Gli incidenti? Quando va bene ci scappa una fratturina l’anno"

16.03.2020 18:52

I COLLAUDI? 70% PISTA E PER LA VELOCITà C'è NARDò

Ci sono tipi diversi di collaudatori. In Ducati oltre a Valia c’è un altro ex pilota specialista delle corse su strada. Poi ci sono i chilometristi, gente capace di guidare su percorrenze lunghissime. Perché a volte i prototipi debbono fare molti chilometri. Ovviamente restando in un raggio d’azione definito dallo stabilimento, per intervenire rapidamente se dovesse servire assistenza. O magari perché ogni tot chilometri gli ingegneri vogliono attaccarci la spina del computer. Non mancano i collaudatori occasionali, quelli usati per avere un riscontro “freddo”. 

"Per la V4 2020 – dice Valia – abbiamo coinvolto due tester anonimi che ci hanno aiutato a valutare il nostro lavoro e le nostre sensazioni; comparando la nostra moto con quelle della concorrenza". E gli stessi dipendenti vengono coinvolti a rotazione, nel periodo che precede la commercializzazione di una nuova moto.
A proposito, dove si collauda? "Il 70-80% del lavoro è su pista o testing ground. Su strada si provano le cose già testate nell’uso tipico dell’utente. Tutto ciò che è velocità lo facciamo a Nardò, un impianto ad anello da 12 km, dove si può simulare un rettilineo infinito. Ci si passa in media una settimana al mese".

Ovviamente resta un lavoro appagante. Il nostro interlocutore cita la taratura del Wheelie Control come uno dei momenti più svaganti, perché c’è da impennare a ripetizione. A volte si va in pista per avere un riscontro con i tempi sul giro e poi si ha la soddisfazione di aggiungere un proprio tocco ai mezzi che si sviluppano. "Sulle nostre moto c’è lo slider-by-brake – racconta inorgoglito Valia – un sistema che aiuta a intraversare la moto in inserimento. L’idea è stata mia e l’abbiamo sviluppata insieme alla Bosch".
Non mancano le prove poco gradite. Sono tutte quelle relative all’ABS, il controllo di trazione, lo slide control, le prove sul bagnato. Richiedono infatti un livello di concentrazione molto elevato, perché bisogna ripetere la manovra più e più volte, seduto sempre allo stesso modo, rifacendo tutto sempre uguale, per verificare, ad esempio, se la moto è sovrasterzante o sottosterzante in una determinata situazione.

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