Dopo la prima foto spia e la conferma dei brevetti che riguardano il nuovo motore a tre cilindri, ecco nuove immagini della futura Benelli crossover che riprende l'architettura meccanica della TreK di diversi anni fa e che potrebbe - da questa - prendere anche il nome. Un'operazione nostalgia che si potrebbe affiancare alla serie TRK come proposta più prestazionale di media cilindrata. Analizziamo come è fatta, ora che abbiamo più elementi da osservare.
Dalle foto spia pubblicate da Motorrad & Reisen, notiamo che questa moto riprende in parte elementi già visti come il faro posteriore della serie 702, ma affiancato a linee inedite come il serbatoio dal look compatto e i fianchetti che scendono a protezione del radiatore con linee semplici e geometriche, decisamente distanti da quello che è il design tondeggiante della TRK. Il muso non è chiaramente visibile, ma vediamo un bel becco pronunciato e un gruppo ottico che ricorda parecchio quello della 702, ma potrebbe essere un elemento provvisorio installato su questo muletto, in attesa del design definitivo.
Nel complesso, sembra una moto fatta per viaggiare e con dimensioni non troppo contenute, questo potrebbe suggerire una cilindrata media compresa fra gli 800 e 1000, magari andando ad occupare il posto di quella TRK 902 Xplorer che è stata presentata come prototipo negli scorsi anni, ma che era dotata di motore bicilindrico.
Il cuore a tre cilindri della nuova TreK (continueremo a chiamarla così, anche se non ci sono info ufficiali sul nome) è una scelta che richiama la tradizione sportiva e turistica di Benelli ma con un approccio tecnico del tutto rinnovato e in linea con quello che sta offrendo la concorrenza cinese.
Accanto al propulsore, spicca un’altra novità che potrebbe cambiare il modo di intendere la guida di una enduro stradale: la trasmissione automatizzata/elettroattuata, che abbiamo già annunciato nel precedente articolo. Le immagini del prototipo mostrano chiaramente l’assenza del classico pedale del cambio, sostituito da un sistema elettroattuato che semplificherà la gestione delle marce, pur mantenendo una leva della frizione, probabilmente destinata solo alla fase di partenza o al riposizionamento del freno posteriore.
Anche la ciclistica è stata ripensata da zero: telaio principale probabilmente in doppio trave a passaggio alto (non sappiamo se quella della foto è una cover plastica o l'effettivo trave) e telaietto posteriore in alluminio pressofuso d'ispirazione BMW GS. Davanti c'è una ruota da 19 pollici e soluzioni che sembrano privilegiare l’uso turistico su strada. In generale si tratta di componenti provvisorie e dettagli non definitivi, ma la direzione intrapresa è chiara: posizionarsi in una fascia superiore rispetto alla TRK 702, magari superando i 100 CV di potenza. Vedremo se sarà ad EICMA o se bisognerà aspettare il 2026 per vedere la versione definitiva.
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