Questo segmento rappresenta un viaggio nel tempo, anzi, ci porta nell'atmosfera di un tempo, riprendendo stilemi del secolo scorso, coniugandoli con le tecnologie più moderne
Con la serie SRV, QJMotor propone delle cruiser americaneggianti in cilindrate diverse; tutte però con uno styling assai simile una all’altra. Moto inconfondibilmente asiatiche nella cura del particolare, probabilmente la nuova frontiera della moto cinese di questa categoria. Sono delle cruiser, ma hanno dotazioni tecniche di pregio, anche prestazionali. E dei tratti di originalità mai visti sulle asiatiche di altra provenienza.
Il codone a sbalzo e il portatarga ancorato al forcellone ad esempio, già visti sulla Benelli Leoncino (Benelli è parte del Gruppo QJ), i quattro scarichi della 900, così evidenti. Non si può poi non notare come, in un panorama di Case che spesso condividono la medesima architettura motoristica, QJ abbia il coraggio di proporre un V4 e tre V2 di cilindrate diverse.
Iniziamo dalla 900, sicuramente la più performante con i suoi 111,5 CV a 10.000 giri e gli 85 Nm di coppia a 8500. Valori che promettono prestazioni frizzanti, visti anche i 221 kg a secco dichiarati. Non a caso, basta guardare l’impianto frenante per capire che in QJ hanno pensato una cruiser che all’occorrenza può giocare anche qualche accelerazione da sparo. Oltre a trotterellare tranquilla.
Il discorso cambia un po’ per i modelli di minore cilindrata, il 600, il 400 e il 300. Tutti spinti da motori bicilindrici a V, motori che sembrano più pensati per “portare a spasso”, con potenze non elevatissime e valori di coppia massima piazzati a regimi più bassi. In ogni caso i pesi a secco dichiarati non sono mai eccessivi, e anche questo rispetto ad alcune realizzazioni passate è un bel punto di svolta.
La Casa cinese propone una media cilindrata mettendo in campo lo stile che guarda al mondo delle café racer di un tempo, aggiungendo un tocco moderno e innovativo
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