L’assessore alla Mobilità di Bologna Claudio Mazzanti ha sollevato il problema, ammettendo che è quasi impossibile provare la manomissione perché si tratta di una modifica interna al software
La situazione monopattini sta sfuggendo di mano, ormai è evidente, in molte città d’Italia. Tanti incidenti, corse clandestine e adesso, da Bologna, arriva la notizia che i mezzi elettrici vengono truccati per aumentarne la velocità (un po’ come succedeva anni fa con i cinquantini). Protagonisti di questa nuova tendenza sono i più giovani, desiderosi di sfrecciare sulle piste ciclabili, e non solo (a Roma si fanno gare notturne in via del Corso), mettendo in pericolo la propria incolumità e quella degli altri.
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La notizia dei monopattini truccati arriva direttamente dall’assessore alla Mobilità di Bologna Claudio Mazzanti. In chiusura della presentazione della settimana europea della mobilità, l’assessore ha messo in luce il problema: “C’è gente che riesce ad aumentare la potenza del monopattino, così anziché andare a 20-25 chilometri all’ora vanno anche a 50 all’ora. Li stiamo controllando, ma è difficile”.
Se per il motorino era facile individuare la modifica, la questione si complica con i monopattini. Non ci sono apparenti differenze con il prodotto originale, né estetiche né a livello di rumore. A cambiare, infatti, è il software che gestisce il motore. È pressoché impossibile, quindi, provare la manomissione. Si tratta di un ulteriore allarme che riguarda questi nuovi mezzi urbani.
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