        Che a Parigi la situazione sulle moto sia abbastanza delicata lo sappiamo da un pezzo. Nel 2022 l&rsquo;amministrazione ha vietato la sosta libera a moto e scooter. Poi, sempre parlando di due ruote, nel 2023 &egrave; stato detto addio ai monopattini in sharing, dopo un referendum. E veniamo a oggi. Il consiglio comunale parigino ha respinto la proposta di vietare la circolazione di tutte le moto endotermiche nella fascia notturna, dalle 22 alle 7 del mattino. Proposta respinta s&igrave;, ma non &egrave; detto che non possano esserci ulteriori sviluppi. La proposta Ma capiamo meglio la proposta che, se effettivamente fosse andata in porto, sarebbe stata una tegola sulla testa dei motociclisti. Il motivo del divieto della circolazione notturna? Meno rumore (non a caso, il rumore &egrave; da tempo al centro del dibattuto anche in altre zone, dai Pirenei in Spagna alla Germania, passando per l'Alto Adige) in favore di mezzi silenziosi, auspicando incentivi per l&rsquo;acquisto di moto elettriche e anche e-bike. Per fortuna, nulla di fatto, almeno per il momento. Ma il progetto porta tuttavia a fare alcune riflessioni. Negli ultimi anni, infatti, si &egrave; assistito a una serie di provvedimenti - pi&ugrave; o meno pesanti - nei confronti delle moto con motore endotermico, che sono aumentati nel corso del tempo. Viene da chiedersi, a questo punto, se prima o poi qualcuno proporr&agrave; il divieto assoluto alla loro circolazione. E-BIKE, SERVIR&Agrave; LA PATENTE PER GUIDARLE: ARRIVA LA PROPOSTA DI LEGGE        

La proposta del consiglio ha fatto tremare i motociclisti e porta, inevitabilmente, a riflettere sulle misure sempre pi&ugrave; rigide per questi veicoli

Parigi, bocciato il divieto di circolazione delle moto di notte (per ora)

        Il referendum dello scorso aprile aveva espresso un parere netto: via i monopattini in sharing da Parigi. E cos&igrave; da oggi, 1&deg; settembre 2023, la capitale francese non vedr&agrave; pi&ugrave; circolare n&eacute; sostare i mezzi elettrici a due ruote a noleggio (che qui avevano fatto il loro debutto nel 2018). Cosa succede ora? Il motivo del referendum? Le continue polemiche derivanti dall&rsquo;impossibilit&agrave; di riuscire a stabilire delle regole per il loro utilizzo. E quindi i tre operatori che si spartivano il settore non potranno pi&ugrave; essere attivi a Parigi. Si tratta della prima capitale europea a vietare la circolazione di monopattini elettrici in sharing. I 15.000 mezzi a noleggio sono stati trasportati dall'inizio di agosto in altre citt&agrave; francesi, mentre a Parigi si discute su chi subentrer&agrave; negli spazi liberi (che fanno gola) che saranno lasciati dai parcheggi vuoti. Quello che &egrave; successo a Parigi &egrave; stato certamente drastico, sebbene la situazione fosse piuttosto fuori controllo. Le autorit&agrave;, infatti, sono state talmente sopraffatte dal fenomeno che persino la sindaca Anne Hidalgo, paladina delle biciclette e ostile alle automobili, aveva fatto campagna per il divieto. Problemi non solo a Parigi I monopattini elettrici (non solo quelli a noleggio) sono spesso al centro delle polemiche, non solo in Francia. Questo perch&eacute;, dopo anni, non sono ancora stati regolamentati in maniera chiara e precisa. Con la revisione del Codice della Strada si parla di casco obbligatorio per tutti, e anche di assicurazione e targa. Ma c&rsquo;&egrave; probabilmente ancora molto da fare, soprattutto a livello di educazione stradale, prima che finiscano i problemi derivanti dalla guida sconsiderata di questi mezzi. IL PERIODO D'ORO DI E-BIKE E MONOPATTINI SHARING: A ROMA +51%        

Dopo il referendum in primavera, dal 1&deg; settembre 2023 la capitale francese non ospita pi&ugrave; i piccoli mezzi elettrici in sharing

Parigi, il primo giorno senza monopattini a noleggio

        Detto fatto, Parigi vieter&agrave; completamente i monopattini a noleggio a partire da settembre 2023. Ieri 2 aprile, c'&egrave; stato il referendum che permetteva ai cittadini di scegliere tra l'abolizione e il mantenimento di questi mezzi e, per la soddisfazione del sindaco Anne Hidalgo, ha vinto il divieto. La decisione &egrave; stata presa dopo che il 90% dei residenti ha votato contro l'utilizzo di questi mezzi senza controllo, responsabili di numerosi incidenti, feriti e vittime. Referendum e polemiche Il primo cittadino della Ville Lumiere si era gi&agrave; pronunciato a favore del divieto del libero noleggio, annunciando un nuovo "codice della strada" ad hoc contro la guida selvaggia, non solo dei monopattini, ma anche di biciclette e bici assistite, che entrer&agrave; in vigore entro la fine dell'estate. L'idea di regole pi&ugrave; dure e sanzioni pi&ugrave; pesante per chi non le rispetta &egrave; attualmente in discussione anche in Italia. Nonostante il referendum abbia quindi decretato la fine dei monopattini a Parigi, gi&agrave; sono sorte le prime polemiche. Il Governo francese ha presentato un piano nazionale per una migliore regolamentazione della cosiddetta 'piccola mobilit&agrave;' urbana, sostenendo che, se ben organizzati e regolamentati, i monopattini elettrici possono essere una opportunit&agrave; per la citt&agrave;.&nbsp; SUL MONOPATTINO ELETTRICO (TRUCCATO) BECCATO A 99 KM/H IN CENTRO CITT&Agrave;       

Il 90% dei cittadini hanno votato a favore dell'abolizione di questi mezzi. Intanto dal Governo sorgono le prime polemiche

Parigi, addio ai monopattini elettrici: il referendum decreta la loro fine

        Parigi e i monopattini elettrici non vanno d'accordo. Troppo pericolosi, troppo incivili chi li guida. Limiti non rispettati, segnali stradali ignorati, menefreghismo riguardo ai pedoni. Per questo il Comune francese ha deciso di lasciar decidere direttamente i propri cittadini sul destino di questi dibattuti mezzi, un'idea presa in considerazione anche da Matteo Salvini. Si o no? Il referendum &egrave; fissato per il prossimo 2 aprile dalle ore 9.00 alle ore 19.00 e saranno chiamati alle urne tutti gli iscritti alle liste elettorali del Comune di Parigi. La scheda elettorale mostrer&agrave; la scritta: sei favorevole o contrario ai monopattini in libero servizio a Parigi? Nel caso in cui vincesse il "no" sarebbe un danno enorme per le societ&agrave; di sharing, che gi&agrave; trovano l'opposizione del sindaco Anne Hidalgo. Sulla questione si &egrave; pronunciato anche il Ministro dei Trasporti francese Clement Beaune, il quale si dice pi&ugrave; aperto all'idea che i monopattini a noleggio restino a disposizione dei cittadini purch&egrave; vengano rispettate regole e che si ponga finalmente fine al triste fenomeno dei parcheggi selvaggi. Appuntamento al 2 aprile per scoprire il destino dei monopattini nella Ville Lumi&egrave;re. AREZZO, POLIZIA FERMA MONOPATTINO ELETTRICO: ERA TARATO A 90 KM/H       

Il sindaco Anne Hidalgo lascer&agrave; decidere ai cittadini se mantenere il servizio dei mezzi in sharing o se toglierli dalle strade della Capitale francese

Monopattini elettrici, si o no? A Parigi referendum sullo sharing

        Parigi nell'ultimo periodo &egrave; in preda alle sanzioni. La citt&agrave; francese, probabilmente per incentivare all'utilizzo di mezzi di trasporto a zero emissioni, spingendo sull'acceleratore della transizione ecologica, ha deciso di introdurre dal 1 settembre 2022 una tassa di parcheggio, indirizzata a moto e scooter a combustione interna. Tale tariffa &egrave; di 3 euro all'ora, con la motivazione annessa di ridurre al minimo il traffico e di conseguenza abbassare il livello di inquinamento, nocivo per l'ambiente. Ma da quando questa nuova tassa &egrave; stata istituita, Parigi si &egrave; trovata alle prese con una quantit&agrave; eccessiva di multe: in tre mesi ne sono state effettuate 200.000 alle moto e agli scooter, alzando un polverone di polemiche. L'indignazione dei parigini Le sanzioni effettuate dalla polizia di Parigi avevano un costo che andava dai 25 euro ai 37,5 euro, arrivando con questo ammasso di multe a 5 milioni di euro ricavati. Nonostante l'animo dei cittadini sia tutto fuorch&eacute; accomodante, il vicesindaco di Parigi ribadisce la positivit&agrave; di tale misura, sottolineando l'importanza di far circolare molte pi&ugrave; moto e scooter elettrici. Da aggiungere che la citt&agrave; vedr&agrave; nel 2023 anche l'attivazione dell'autovelox antirumore, inserito per garantire la giusta tranquillit&agrave; ai residenti che in tal modo non vengono disturbati dai forti rumori. Ci&ograve; comporter&agrave; ad un ulteriore aumento delle multe che certamente si andranno a sommare a quelle fatte per parcheggi illegali. FRANCIA, IL SENATO PUNTA A RIDURRE GLI ECOBONUS: "BASTA FINANZIARE LA CINA"       

La citt&agrave; ha introdotto una tassa di parcheggio il 1 settembre 2022, specifica per i mezzi a combustione interna

Parigi: 200.000 multe a moto e scooter, ma solo endotermiche

        Strisce bianche o strisce blu, in Italia i conducenti dei mezzi a due ruote possono tranquillamente parcheggiare senza doversi preoccupare di pagare la sosta. Finora anche in altri paesi d'Europa &egrave; stato cos&igrave;, come in Francia dove per&ograve; le cose stanno per cambiare: dal prossimo settembre vietata la sosta libera e il pagamento sar&agrave; obbligatorio. IN MOTO COL CANE O IL GATTO? SI PU&Ograve;, MA ATTENZIONE ALLE REGOLE! Zero tolleranza da subito Attenzione residenti e turisti della Ville Lumi&egrave;re che viaggiano in moto, in scooter o in motorino, perch&egrave; le nuove regole (che entreranno in vigore a brevissimo) porteranno a multe salate in caso di violazione. Da settembre infatti, cos&igrave; come le automobili, anche motocicli e ciclomotori (tranne quelli elettrici) dovranno pagare il parcheggio che ammonta a 3 euro l'ora negli Arrondissement dal primo all'undicesimo (il centro citt&agrave;), mentre nelle zone pi&ugrave; periferiche il costo sar&agrave; di 2 euro l'ora. Si potr&agrave; pagare tramite gli appositi parchimetri o attraverso le applicazioni ParkNow o Flowbird. Per residenti e lavoratori ovviamente sono previste agevolazioni, con un costo variabile tra 770 e 990 euro a seconda del quartiere dove ci si trova a parcheggiare. Il comune di Parigi ha gi&agrave; avvertito che non ci sar&agrave; alcun periodo di tolleranza per l'ignoranza dell'entrata in vigore della legge e che quindi scatteranno subito le contravvenzioni in caso di regole non rispettate. Le cifre potranno variare dai 37,5 euro dal primo all'undicesimo Arrondissement, 25 euro per tutti gli altri. SOGNI DI FINE ESTATE, LE NOVIT&Agrave; PER IL 2023: CHE MOTO VEDREMO IN AUTUNNO?       

L'amministrazione comunale ha gi&agrave; annunciato che le norme entreranno in vigore gi&agrave; da settembre. Le multe varieranno da 25 a 37,5 euro

Parigi, finita la pacchia: parcheggio a pagamento anche per le moto

        C'&egrave; stato un tempo in cui la Parigi-Dakar manteneva fede al suo nome, un tempo in cui auto e moto partivano dalla capitale francese e tagliavano il traguardo finale in Senegal, dopo aver attraversato il deserto, tra corse leggendarie, veicoli e campioni che hanno scritto la storia del motorsport tra le dune africane. Negli anni '80, poi, una regina fu la BMW R80 G/S Paris-Dakar, sorella della R80 GS stradale dedicata alle competizioni, anzi, alla competizione off-road per eccellenza, campionessa della corsa nel 1981, '83, '84 e '85. TOP5: LE LEGGENDE DELLA DAKAR A dedicarle un sincero tributo, &egrave; stata la svizzera VTR Custom, che ha trasformato una BMW R nineT Urban GS in una scrambler d'eccezione, chiamata semplicemente - ed efficacemente - "Paris-Dakar", proprio come l'enduro bavarese di quarant'anni fa.  COLORI DAL SAPORE ROMANTICO A spiccare, di questa special, &egrave; innanzitutto la livrea identica alla storica R80 G/S della Dakar, con lo schema bianco-rosso della Marlboro, il tricolore azzurro-rosso-nero della divisione M di BMW, un telaio anch'esso rosso e i cerchi dorati. VRT Custom ha riverniciato la moto dal principio, cos&igrave; come ha inserito le decalcomanie nel serbatoio. IL KIT PER BMW R NINET "PARIS-DAKAR" Il kit completo, dal nome "Paris-Dakar", &egrave; tuttavia opera dell'italiana Unit Garage, e comprende: serbatoio da 22,5 L, sella divisa in due parti e inediti fianchetti. Specchiatti e portatarga laterale destro sono a firma Rizoma, mentre Kellerman ha provveduto agli indicatori di direzione a LED, unica concessione moderna a una moto che per sua natura ha un'anima vintage. Un'anima del deserto, testimone di un tempo in cui la Dakar era la Dakar. DAKAR 2022: LE MOTO PROTAGONISTE       

La special &egrave; stata realizzata dalla svizzera VRT Custom con il kit dell'italiana Unit Garage: la scrambler rappresenta un tributo alla enduro campionessa nel 1981, '83, '84 e '85

BMW R nineT "Paris-Dakar", omaggio alla R80 G/S regina del deserto

Il tuner svizzero omaggia l'enduro regina della Dakar degli anni '80 trasformando una R nineT Urban GS in una scrambler con livrea, grafiche e aspetto identico alla R80 G/S campionessa della corsa del deserto nel 1981, '83, '84 e '85. Il kit completo è fornito dall'italiana Unit Garage

BMW R nineT "Paris-Dakar" by VTR Custom

        Il 2 gennaio prender&agrave; il via la nuova edizione della Parigi-Dakar (oggi Rally Dakar) e tra le partecipanti ci sar&agrave; la nuova 450 SEF Rally di Sherco. La Casa spagnola con sede nella citt&agrave; francese di Nimes affider&agrave; ai piloti Lorenzo Santolino, Rui Gon&ccedil;alves e Harith Noah una moto da competizione specifica per la gara da correre in mezzo al deserto, costruita sulla base del modello 450 SEF Factory.  MOTORE, TELAIO E LOOK Sherco ha preso la moto che ha corso la Dakar nel 2021 (concludendo al 6&deg; posto) e l'ha aggiornata nel tentativo di ottenere un piazzamento migliore. E lo ha fatto partendo dal nuovo motore 450cc, abbinato a un telaio inedito e i cui dati tecnici vengono poi erogati sotto forma di sound dallo scarico firmato Akrapovic. La enduro &egrave; pi&ugrave; snella e dinamica, con cupolino rivolto verso l'alto e serbatoio posizionato in basso. COMPONENTISTICA La ciclistica vede la presenza di marchi come Mac Racing (sospensioni), BS (batteria), Michelin (pneumatici), Motul (lubrificanti) Dalla Valle (sella) e AFAM (kit catena). Sherco non ha ancora fatto sapere se proporr&agrave; la 450 SEF Rally anche per il mercato dei privati. ENDURO: LA TOP 10 DELLE OFF-ROAD 2 TEMPI DA NON PERDERE       

Il marchio franco-spagnolo aggiorna il suo modello da competizione con nuovo motore, telaio e ciclistica: ecco le sue caratteristiche, in vista della mitica corsa nel deserto

Sherco 450 SEF Rally 2022, enduro da Dakar

La nuova versione della enduro franco-spagnola che parteciperà alla 44° edizione della Dakar è costruita sulla base della 450 SEF Factory, e aggiorna il motore da 450cc inserendo un nuovo telaio e il sistema di scarico Akrapovic. Rinnovata anche la ciclistica

Sherco 450 SEF Rally 2022

        Il nome completo &egrave; "La Galerie by Ducati", &egrave; un pop-up store nel cuore della Ville-Lumi&egrave;re a Parigi ed &egrave; dedicato esclusivamente alla Multistrada V4. Inaugurato il 17 dicembre, &egrave; pensato per tutti gli appassionati che vogliono scoprire caratteristiche e attitudini di questo particolare modello, anche in terra francese. Ducati in galleria  Per visitare lo store, che &egrave; basato sull&rsquo;idea e con il design di una vera e propria galleria d&rsquo;arte, &egrave; necessario recarsi in via Place de la Madeleine 32, in una delle zone pi&ugrave; prestigiose ed eleganti di Parigi. A presentare l&rsquo;iniziativa &egrave; stata Patrizia Cianetti, direttrice del marketing e della comunicazione di Ducati Motor Holding: "Il progetto del pop-up store esprime la volont&agrave; di Ducati di sperimentare nuove forme di interazione con i suoi appassionati e di creare sempre pi&ugrave; occasioni di incontro con il pubblico. "La Galerie by Ducati", in particolare, valorizza in un contesto di prestigio le caratteristiche e la versatilit&agrave; della Multistrada V4 nello stile di una galleria d&rsquo;arte. L'allestimento &egrave; pensato non solo per far sognare i Ducatisti, ma per prepararli alla loro prossima avventura". C'&egrave; tempo fino al 15 gennaio 2022  La galleria &egrave; dedicata a tutti coloro che amano le creazioni della Casa di Borgo Panigale, hanno vissuto esperienze sulle loro selle o magari hanno anche girato il mondo, come Emerson Gattafoni e Valeria Cagnoni che hanno visitato ogni angolo del pianeta con varie generazioni di Multistrada e saranno presenti alla galleria. L&rsquo;esposizione sar&agrave; aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2022 dal marted&igrave; al sabato dalle 11 alle 19 e la domenica dalle 11 alle 18. Le porte dello store resteranno chiuse soltanto 25 e 26 dicembre e 1&deg; e 2 gennaio. DUCATI MULTISTRADA: DA BRUTTO ANATROCCOLO A REGINA DELLE ENDURO STRADALI       

Si chiama "La Galerie by Ducati" ed &egrave; una galleria temporanea appena inaugurata interamente rivolta al modello della Casa di Borgo Panigale

Ducati, a Parigi un pop-up store dedicato alla Multistrada V4

        Da agosto, la capitale francese Parigi ha introdotto i limiti di velocit&agrave; a 30 km/h nelle vie del centro cittadino. A partire dal prossimo futuro, sembra proprio che sar&agrave; seguita a ruota da altre citt&agrave;: Lione &egrave; la prima candidata a diventare una &ldquo;Citt&agrave; 30&rdquo;, grazie alla spinta del sindaco pro-green Gregory Doucet. Lione in primavera &Egrave; stato proprio il primo cittadino a dichiarare la dead line per il cambio di rotta: la primavera del 2022 porter&agrave; nuovi limiti di velocit&agrave; nelle strade di Lione. Sono due le motivazioni che hanno causato questo trend: i bassi livelli di inquinamento acustico e la riduzione degli incidenti. A Parigi, con i nuovi limiti, i sinistri urbani sono diminuiti del 40%. Sar&agrave; vietato superare i 30 km/h, ma non su tutto il territorio cittadino. Alcune zone continueranno, come a Parigi, con il limite di 60 km/h. Le amministrazioni vogliono accompagnare mano nella mano i propri cittadini verso la pedonalizzazione totale, i limiti per guidare a passo d&rsquo;uomo sono solo il primo step verso il vero obiettivo. Una misura che, almeno secondo quanto riportato da diversi organi di informazione transalipini, al momento ha avuto il risultato di aumentare il disagio degli utenti della strada al pari di aumento dei tempi di percorrenza e realitive emissioni. Con l'elettrico si risparmia? Uno studio francese analizza costi e benefici       

In Francia continua la via alla pedonalizzazione delle citt&agrave;: il sindaco Doucet, ecologista convinto, annuncia le tempistiche per il cambiamento (discutibile) che porter&agrave; il 40% in meno di incidenti

Lione come Parigi, in primavera limiti di velocità a 30 km/h

Icona del rock francese, ma non solo, anche attore in molti film di produzione internazionale, la passione per Johnny Hallyday non smette di scuotere gli appassionati. L&#39;artista, al secolo Jean-Philippe Smet, scomparso nel dicembre del 2017, &egrave; stato omaggiato nella sua Parigi con una statua molto particolare, dove spicca una vera Harley-Davidson, appartenuta proprio a Hallyday.  Harley-Davidson Street Glide Special: la limited edition in Arctic Blast  LA VERA HARLEY DI JOHNNY HALLyDAY  L&#39;installazione, opera dell&#39;artista francese Bertrand Lavier, si trova di fronte all&#39;AccorHotels Arena di Parigi, &egrave; alta 6 metri ed &egrave; costituita da un pavimento a terra che ricorda la Walk of Fame di Hollywood Boulevard, da cui si erge un albero a forma di chitarra e sul quale &egrave; installata l&#39;Harley appartenuta al cantante senza parti meccaniche n&eacute; motore.  LE POLEMICHE  Prima dell&#39;estate, per&ograve;, l&#39;annuncio dell&#39;installazione della statua aveva suscitato molte discussioni. Emmanuelle Pierre-Marie, sindaco del 12&deg; arrondissement, aveva infatti spiegato: &quot;In un momento in cui vogliamo creare una citt&agrave; sostenibile e pacifica, il progetto presenta principalmente una Harley-Davidson, che simboleggia qualcosa di molto diverso. Sono un po&#39; preoccupato per il ritorno di fiamma dei tributi che questo monumento potrebbe suscitare&quot;. Le paure ambientaliste e le polemiche non hanno comunque impedito al Consiglio di Parigi di convalidare il progetto.  150 CENTAURI AD ASSISTERE  E cos&igrave;, la mattinata del 14 settembre, Laeticia Hallyday - vedova di Johnny - e il sindaco di Parigi Anne Hidalgo hanno inaugurato la statua davanti a un pubblico d&#39;eccezione, composto da 150 motociclisti, oltre a parenti e amici dell&#39;artista.   #JohnnyHallyday #Bercy pic.twitter.com/AKWmyRZDHw &mdash; Jean-Fran&ccedil;ois Guyot (@JFGuyot) September 14, 2021   

L&#39;artista francese scomparso nel 2017 &egrave; stato tributato a Parigi con un&#39;installazione di 6 metri in cui la protagonista &egrave; la sua Harley. Sebbene priva di parti meccaniche e motore, non sono mancate le preoccupazioni ambientaliste...

Parigi, ambientalisti contrari all&#39;Harley di Johnny Hallyday: &quot;Non &egrave; simbolo di citt&agrave; pacifica&quot;

        Pu&ograve; Parigi diventare una citt&agrave; &ldquo;pedonale&rdquo;? &Egrave; quello che l&rsquo;amministrazione sta provando a realizzare, dato il grande fascino delle sue strade, della Tour Eiffel e di tutti i suoi monumenti. Il primo passo per questo obiettivo &egrave; l&rsquo;abbassamento del limite di velocit&agrave; a 30 km/h su tutte le strade del centro a partire dal mese di agosto. Auto e moto out L&rsquo;amministrazione ha dichiarato l&rsquo;intento di ridurre gli incidenti e l&rsquo;inquinamento acustico, per trasformare Parigi in una citt&agrave; pi&ugrave; ecologica. Si inizia con limiti di velocit&agrave; molto bassi per arrivare, un giorno, a eliminare totalmente la circolazione motorizzata nel centro. Anche i parcheggi stanno sparendo: quasi il 50% dei posti-auto sar&agrave; eliminata dalla sindaca Anne Hidalgo: da 140mila a 80mila, con la trasformazione dei parcheggi in zone pedonali. Naturalmente, anche la vita dei motociclisti &egrave; fortemente interessata da questo programma: entro il 2022 le due ruote non potranno pi&ugrave; parcheggiare gratuitamente per le strade della citt&agrave;, ma dovranno pagare una tariffa oraria - che invece aumenter&agrave; per le auto. Moto e scooter vietate nel quartiere Paris Centre. Critiche dai pendolari Spazio e libert&agrave; per i pedoni e i ciclisti, dunque, anche se la sindaca ha dovuto mettere a referto molte critiche da parte soprattutto dei lavoratori che abitano fuori citt&agrave;. L&rsquo;obiettivo &egrave; per&ograve; quello di rendere la capitale francese un esempio di ecologia e sostenibilit&agrave;, riducendo traffico, ingorghi, emissioni e confusione e ogni scelta in questa direzione porta qualche mal di pancia a coloro che ne restano tagliati fuori. Vorr&agrave; dire che i centauri porteranno le moto altrove.&nbsp; &nbsp; Con l'elettrico si risparmia? Uno studio francese analizza costi e benefici        

La sindaca Anne Hidalgo promuove una citt&agrave; pi&ugrave; sostenibile e pedonale: spariscono i parcheggi, le moto dovranno pagare tariffe orarie e saranno vietate nel quartiere centrale&nbsp;

Parigi: oggi limiti di velocità a 30 km/h, domani divieto di circolazione

Ci sono una Honda Africa Twin XRV650 Marathon del 1988, una Yamaha 750 Super T&eacute;n&eacute;r&eacute; del 1989, una BMW GS R80 del 1984 e una Cagiva Elefant 900ie del 1990. E stanno per affrontare la vera Parigi-Dakar.    LA VERA PARIGI-DAKAR  No, purtroppo non stiamo parlando del leggendario raid i terra d&#39;Africa. Ma di un&#39;iniziativa varata da Bespoke Rallies, tour operator inglese specializzato in raid, che ha deciso di far rivivere agli appassionati i bei tempi della Dakar con un nuovo pacchetto. Quando diciamo &quot;bei tempi&quot;, intendiamo la classica Parigi-Dakar, quella nata nel 1978 e che si correva partendo, appunto, dalla capitale francese con arrivo alla capitale del Senegal. Una corsa storica che per&ograve; ha in seguito dovuto modificare il percorso, disputandosi per dieci anni in Sudamerica per poi, dal 2020, trovare nuova dimora in Arabia Saudita.    COSA OFFRE E QUANTO COSTA IL TOUR  Il pacchetto offerto da Bespoke Rallies si chiama Dakar Enduro Rally 2022: prevede l&#39;attraversamento di 4.000 miglia (6.435 km circa) da Weybridge, Inghilterra, fino a Dakar, passando per Francia, Spagna, Marocco, Sahara occidentale e Mauritania. L&#39;evento &egrave; aperto alle moto vintage, ma gli organizzatori non disdegneranno i modelli Adventure pi&ugrave; moderni. Le enduro elencate all&#39;inizio dell&#39;articolo appartengono ad altrettanti motociclisti gi&agrave; sicuri di partecipare. Non &egrave; un&#39;esperienza riservata esclusivamente ai piloti professionisti, ma Bespoke Rallies raccomanda comunque una certa esperienza nella guida fuoristrada. Il prezzo non &egrave; economico: 5.850 sterline, ovvero circa 6.800 euro. Ma chi vorr&agrave; spenderli, si assicurer&agrave; un&#39;avventura da brividi.  &nbsp;  (Foto di Rod Kirkpatrick) 

Lo propone l&#39;inglese Bespoke Rallies, che permette di percorrere il vecchio percorso della corsa storica in sella a modelli del passato: tutte le informazioni

La classica Parigi-Dakar su enduro vintage: ecco il tour evento

        Mentre, secondo alcuni dati divulgati da ANCMA, la stragrande maggioranza dei comuni italiani non presta molta attenzione alle moto e ai motociclisti - con molte citt&agrave; che non riescono neanche a raggiungere 5 parcheggi per moto ogni mille abitanti -, c&rsquo;&egrave; chi come Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, vorrebbe mettere gli stalli a pagamento in alcune zone della capitale francese. Una situazione, dunque, completamente opposta rispetto a quella che troviamo qui in Italia. Anche se, a dirla tutta, non sappiamo quale delle due sia di pi&ugrave; difficile comprensione. Trento, in bilancio 5 milioni dalle multe per migliorare la mobilit&agrave; ESCLUSE LE ELETTRICHE? Stando alle voci che giungono dalla Francia,&nbsp; la Hidalgo vorrebbe porre fine ai parcheggi gratuiti per moto e scooter. Una battaglia - quella portata avanti dalla sindaca contro le due ruote - che risale gi&agrave; a qualche anno fa, quando aveva cercato di ridurre la circolazione in citt&agrave; delle moto precedenti ai primi anni 2000. Tuttavia, la nuova offensiva sembrerebbe riguardare solamente le moto con motore a combustione, considerate fin troppo inquinanti e rumorose, mentre non rientrerebbero nel provvedimento le due ruote a propulsione elettrica. Felicemente accettate dalla Sindaca Hidalgo perch&eacute; in linea con la sua filosofia green. QUANTO SI DOVR&Agrave; PAGARE? Secondo le prime indiscrezioni, i motociclisti parigini andrebbero a pagare un abbonamento annuale dell&rsquo;importo di 1 euro al giorno. Al momento, comunque, il parcheggio per le due ruote a motore resta ancora gratuito in tutta Parigi, compresi i parcheggi in superficie solitamente riservati alle auto, ma con esclusione di marciapiedi e zone riservate al transito dei pedoni che potrebbero comportare una multa di 135 euro e l&rsquo;eventuale sequestro del mezzo. LA RISPOSTA DEI MOTOCICLISTI  Ovviamente, non &egrave; di certo mancata la risposta da parte dei biker francesi. La F&eacute;d&eacute;ration Fran&ccedil;aise des Motards en Col&egrave;re Paris Petite Couronne (FFMC PPC) ha subito fatto sentire la sua voce con una manifestazione organizzata per le vie della capitale francese andata in scena lo scorso 6 febbraio e che ha visto la partecipazione di migliaia di biker. Quattro Ristoranti, puntata dedicata ai motociclisti       

La sindaca Anne Hidalgo sembrerebbe decisa ad introdurre stalli a pagamento anche per moto e scooter. Non si &egrave; fatta attendere la risposta da parte dei motociclisti parigini

Parcheggi moto: Parigi verso sosta a pagamento? Proteste dai motociclisti

Una rara e storica BMW andr&agrave; all&#39;asta il prossimo 5 febbraio: si tratta di una R80 GS Paris Dakar del 1985 restaurata con grande cura, uno dei soli 200 esemplari realizzati dal Marchio bavarese.    PRIMA RISPOLVERATA NEL 2016  Il modello messo all&#39;asta da Artcurial &egrave; fornito di documentazione storica e di un certificato BMW che ne dimostra l&#39;autenticit&agrave;: atto doveroso per non incappare in una delle innumerevoli repliche che negli anni gli appassionati hanno costruito. Si presenta in condizioni ottime, frutto di un restauro totale effettuato nel 2016 dopo che l&#39;attuale proprietario la port&ograve; con s&eacute; in Francia. Quest&#39;ultimo ha infatti sabbiato il telaio riverniciandolo in Blu Santorini (in orgine era nero), ha dato una &quot;spolverata&quot; a motore e trasmissione e infine cambiato le gomme.  SECONDO RESTAURO NEL 2020: MOTORE AGGIORNATO  Nel 2020, la GS da competizione ha poi sub&igrave;to il secondo processo di restauro. L&#39;impianto frenante &egrave; stato completamente rifatto e il propulsore &egrave; satto dotato di un kit Siebenrock da 1000cc e anche di una nuova coppa dell&#39;olio. Complessivamente sono stati spesi 17.000 euro per portare a termine il lavoro.  UNA FIRMA D&#39;AUTORE SUL SERBATOIO  La R80 GS Paris Daker all&#39;asta ha avuto quattro proprietari prima dell&#39;attuale, con 21.000 km gi&agrave; percorsi. Una chicca: sul serbatoio &egrave; presente la firma di Gaston Rahier, vincitore della Dakar nel 1984 e 1985 proprio in sella alla R80 GS. La moto viene offerta all&#39;asta senza riserve, ma si presuppone che per aggiudicarsela serva una cifra che vada da 30.000 a 50.000 euro.    Moto in fiamme a Passo di Rombo: cosa &egrave; rimasto dopo l&rsquo;incendio  &nbsp;  &nbsp; 

Si tratta di uno dei 200 esemplari totali costruiti, ha sub&igrave;to due restauri completi e sul serbatoio porta la firma del 2 volte campione della Dakar Gaston Rahier

BMW R80 GS Paris Dakar: all&#39;asta raro esemplare del 1985

Si tratta di uno dei soli 200 esemplari totali costruiti, ha sub&igrave;to due restauri completi, con nuovo impianto frenante e kit da 1000cc per il propulsore. Sul serbatoio porta la firma del 2 volte campione della Dakar Gaston Rahier

BMW R80 GS Paris Dakar, all'asta un raro esemplare del 1985 FOTO

&quot;E&#39; morto Auriol!&quot;. Mi &egrave; arrivato questo messaggio su whatsapp, come poche settimane prima mi era arrivato quello che mi comunicava fosse ricoverato in terapia intensiva. Se l&#39;&egrave; portato via il Covid, dopo che un&#39;altra brutta malattia aveva cominciato a scalfirne il corpo.  L&#39;Africain &egrave; stato uno dei grandi protagonisti della Dakar, uno di quelli che hanno riempito di poster camerette e garage. Ha vinto tanto, il primo a farlo sia in moto che in auto. Ma &egrave; stata una sconfitta a renderlo immortale. E&#39; stata la Dakar del 1987, anzi la Paris-Dakar del 1987, il suo trampolino di lancio. La storia, se state leggendo queste righe, probabilmente la conoscete. Auriol sta vincendo l&#39;edizione del 1987 della gara di Sabine, la prima senza il suo istrionico capitano al comando delle operazioni. Lo sta facendo in sella ad una Cagiva Elefant. Tutto &egrave; apparecchiato per celebrare il trionfo del pilota francese e della piccola casa motociclistica sugli imbattibili Giapponesi e sugli agguerritissimi Tedeschi.  Tutto &egrave; pronto    Succede per&ograve; che nel corso della penultima tappa, l&#39;ultima che muove realmente la classifica, Auriol ha un incidente, anche banale, e si ritrova con entrambe le caviglie spezzate. Il suo arrivo al traguardo, in lacrime, dolorante &egrave; una delle prime scene filmate che circolano della Paris-Dakar. Quel video &egrave; uno dei primi video a diventare virali, diremmo oggi. In un&#39;epoca fatta di immagini statiche e di resoconti scritti arriva come un pugno nello stomaco la sconfitta dell&#39;eroe. La sua caduta, il suo fallimento non sono raccontati filtrati dalla narrazione di qualcuno, sono documentati e fanno male. L&#39;impresa non si compie. Un sogno che tutti volevano si avverasse, una favola che tutti stavano per scrivere sfumata per una radice. Per&ograve; non sono solo le vittorie che creano i personaggi sportivi che impariamo ad amare, per fortuna. Tutti gli appassionati si ricordano di Hubert e di quella bellissima Cagiva motorizzata Ducati, molti meno di chi vinse quell&#39;edizione (Neveu su Honda).    Questo l&#39;aveva capito Castiglioni che raggiunse il suo pilota in ospedale per festeggiare e rendergli tributo. Non sempre serve vincere, per essere grandi. Alcune volte basta provarci ma...serve altro. Serve riuscire ad arrivare alle persone, per rendere immortale un fallimento. Serve essere una persona gentile, sorridente, disponibile. Allora, anche se quell&#39;edizione della corsa non finir&agrave; come tutti volevano, anche se l&#39;urlo di gioia si strozz&ograve; in gola e divent&ograve; dolore, oggi si pu&ograve; essere campioni e ricevere il tributo che spetta ai grandissimi dello sport. Questo l&#39;ho capito fra ieri e oggi, leggendo i ricordi di chi in quelle edizioni era con la carovana, giornalisti, fotografi, commentatori, partecipanti, oggi tutti hanno un ricordo personale che li lega a Hubert Auriol, tutti hanno un piccolo aneddoto da riproporre. Generosit&agrave;, gentilezza ed quel sorriso magnetico che spesso caratterizza i cugini d&#39;oltralpe hanno fatto grande Auriol prima ed oltre i suoi risultati, che sono comunque inarrivabili.  Ha dato tanto alla corsa  Ieri si &egrave; fermato, a 68 anni. Ieri ha smesso di seguire la traccia sul road-book, non &egrave; arrivato al traguardo, al bivacco. Questa volta non serve aspettare che arrivi, non lo vedremo comparire all&#39;orizzonte in lacrime coi minuti che scorrono inesorabili a sancirne il distacco.    Si &egrave; fermato. Lui che l&#39;Africa l&#39;ha attraversata e conosciuta come pochi me lo immagino fermo, a cavallo di una Cagiva Elefant bianca, con quei panorami che solo il deserto pu&ograve; regalare che guarda l&#39;orizzonte. Questa volta non riparte, questa volta si ferma, aspetta l&igrave;, la corsa &egrave; finita.  Au revoir, bon voyage.  Elefant People: storia della endurona Cagiva in un libro 

Ci ha lasciato a 68 anni uno dei mostri sacri della Dakar. Una gara a cui a dato tutto, sia come pilota (vincendo in auto ed in moto) sia come organizzatore

Hubert Auriol: morto l&#39;uomo che l&#39;Africa ha reso immortale

&ldquo;Non tutti gli eroi indossano una maschera&rdquo;, dice Michael Keaton in &ldquo;Batman&rdquo;. A volte, per&ograve;, la indossano anche nella vita reale. Da come si pu&ograve; intuire dal video che vi mostriamo, infatti, l&rsquo;eroe protagonista di questa storia &egrave;&hellip; Babbo Natale.  RIPRESA L&#39;OMISSIONE  &Egrave; successo a Parigi qualche tempo fa, ed &egrave; una storia che mescola coraggio, senso di responsabilit&agrave; e tenacia. Il protagonista del video &egrave; un motociclista in sella alla sua Kawasaki Z800 che probabilmente stava lavorando come Babbo Natale oppure aveva appena finito il turno: in ogni caso si notano i dettagli del travestimento e l&rsquo;iconica barba lunga da Santa Claus dalle inquadrature della telecamera che lo stesso centauro aveva sul casco. Ad un incrocio, un&rsquo;auto investe un pedone e viene notata, tenta la fuga ma viene bloccata dopo pochi metri dal motociclista. &Egrave; tutta una finta, perch&eacute; appena il Babbo centauro scende dal suo mezzo, l&rsquo;altro riparte a tutta velocit&agrave; e prova a seminare quello che &egrave; a tutti gli effetti un testimone dell&rsquo;omissione di soccorso.  LIETO FINE  Dato il periodo natalizio, le strade parigine sono affollate e la moto guida a velocit&agrave; rischiosa tra gli incroci per cercare di raggiungere l&rsquo;auto, una Renault Clio. Ancora una volta il centauro, che &egrave; deciso a non lasciarla passare al colpevole, riesce a farlo fermare apparentemente. Altra ripartenza improvvisa della Clio, ma &egrave; l&rsquo;ultimo colpo di fortuna. Poco pi&ugrave; avanti si trova una pattuglia di poliziotti in moto, che vengono immediatamente affiancati dal centauro mentre l&rsquo;auto resta imbottigliata nel traffico. Sirene accese e intervento fulmineo delle forze dell&rsquo;ordine, che catturano il fuggiasco e lo ammanettano. Con grande ammirazione per il coraggioso sforzo del caro vecchio Santa Claus. &nbsp;  &nbsp;    Top 10: le dritte per godersi in sicurezza la propria moto 

A Parigi un motociclista vestito da Santa Claus riprende&nbsp;un incidente e cerca di fermare il colpevole. Inizia una scena da film&nbsp;in mezzo al traffico: l&#39;esito &egrave; insperato

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