        A Pordenone Fiere, dal 19 al 21 aprile, partir&agrave; la seconda edizione della manifestazione dedicata ai veicoli d&rsquo;epoca, in contemporanea con la fiera del radioamatore Hi-Fi Car. Concessionari, saloni e privati esporranno e venderanno i loro mezzi storici, mentre i Club daranno l&rsquo;opportunit&agrave; al pubblico di conoscere le comunit&agrave; che preservano il patrimonio storico motoristico. Rivenditori, officine e negozi specializzati offriranno ci&ograve; che serve per restaurare, mantenere o personalizzare i veicoli d&rsquo;epoca. Il programma In programma ci saranno mostre sui trasporti storici compresi i mezzi militari e delle forze dell&rsquo;ordine e workshop con esperti e professionisti per apprendere nuove tecniche di restauro e conoscere i vari aspetti del collezionismo e della conservazione. I macro settori espositivi che la rassegna pu&ograve; ospitare sono molteplici, tutti legati dalla passione e dall&rsquo;interesse verso i mezzi d&rsquo;epoca e nello specifico sono:  Mostra Club Auto Storiche:&nbsp;un&rsquo;area interamente dedicata ai club, coloro che mantengono viva la passione, la conoscenza e la storia; Settore commerciale: rivenditori, officine, negozi specializzati che venderanno accessori, optional, componenti e molto altro; Mostra/Scambio: settore in cui concessionari, saloni ma anche privati avranno la possibilit&agrave; di vendere i mezzi storici; Mostre in itinere: mezzi militari, mezzi delle Forze dell&rsquo;Ordine, barche, aerei, bus&hellip; i mezzi che hanno fatto la storia.  Gli orari saranno: venerd&igrave; 19 aprile dalle 10.00 alle 19.00, sabato 20 aprile dalle 09.00 alle 19.00 e domenica 21 aprile dalle 09.00 alle 18.00. SUZUKI V-STROM OFF ROAD ACADEMY: SI TORNA IN SELLA PER LA SETTIMA EDIZIONE       

Si svolger&agrave; a Pordenone Fiere, dal 19 al 21 aprile, e i visitatori avranno l'opportunit&agrave; di conoscere le comunit&agrave; che preservano il patrimonio storico motoristico

Alto Adriatico Motori d'Epoca 2024

Ducati partecipa alla quarantesima edizione di Auto e Moto d&#39;Epoca. L&#39;azienda presenta un&#39;esposizione di sette moto storiche, ognuna relativa adun&#39;epoca unica nella storia del marchio di Borgo Panigale. L&#39;evento si svolge dal 26 al 29 ottobre nei padiglioni di Bologna Fiere, nel cuore della Motor Valley.    DUCATI PRESENTA IL MONOCILINDRICO DI SERIE PI&Ugrave; POTENTE DEL MONDO  Dalla &quot;60&quot; alla Panigale V4  La mostra offre un viaggio iniziando con la Ducati 60 del 1949, il primo modello prodotto dall&#39;azienda. Si prosegue poi con la Scrambler 450, considerata &quot;un ponte&quot; tra le filosofie di motociclismo americane ed europee. Negli anni &#39;70, emerge la Ducati SD Darmah 900,&nbsp;che unisce sportivit&agrave;, eleganza e linee pulite.  Gli anni &#39;80 sono rappresentati dalla Ducati 750 Paso, seguita dal Monster 900 degli anni &#39;90, noto per il suo serbatoio a forma di schiena di bisonte. La Ducati 916 festeggia il suo trentesimo anniversario e rappresenta l&#39;unione tra design e prestazioni. La mostra si conclude con la Ducati 900 MHe del 2000, una moto sportiva dal design &quot;retr&ograve;&quot; venduta online. La mostra comprende anche la Panigale V4 S, rappresentante dell&#39;ultima evoluzione delle sportive bolognesi.  Da segnalare una iniziativa interessante: per i possessori di un biglietto per Auto e Moto d&#39;Epoca si avr&agrave; uno sconto per l&#39;ingresso al Museo Ducati.    DUCATI NEL &quot;NUOVO MONDO&quot; DEL CROSS: TONY CAIROLI AL LAVORO SULLA MOTO 

Dalla prima moto prodotta a Borgo Panigale, la Ducati 60 del 1949, alla recentissima Panigale V4 S: un tuffo nella storia&nbsp;al Padiglione 32 &nbsp;

Salone Auto e Moto d&#39;Epoca: un viaggio nella storia Ducati

        Dopo una lunga attesa il Tar del Lazio ha emesso una sentenza che consentir&agrave; ai veicoli d'epoca di circolare nuovamente nella zona a traffico limitato, nota come "fascia verde," a Roma. La scuderia romana "La Tartaruga" ha portato avanti la battaglia legale in seguito a un'ordinanza emessa dal sindaco Gualtieri, che aveva imposto restrizioni alla circolazione di veicoli storici nella ZTL durante tutto l'anno.&nbsp; La sentenza Dopo quasi un anno di attesa, Fabrizio Consoli, presidente di "La Tartaruga, ha ottenuto il verdetto positivo, definendola una vittoria per tutti gli appassionati del settore. Il precedente legale &egrave; stato ispirato da un caso analogo a Torino, dove le restrizioni applicate alle auto storiche non erano state valutate in modo proporzionato rispetto all'obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico. Questo principio &egrave; stato applicato anche a Roma, dove il numero di veicoli storici &egrave; risultato essere minimo, rappresentando solo lo 0,29% del totale dei mezzi circolanti. Le parole di Consoli &ldquo;Siamo soddisfatti", ha detto Consoli. "Ora il comune, nel redigere la nuova ordinanza, dovr&agrave; tenere conto di questa sentenza che finalmente mette nero su bianco un concetto: i veicoli con interesse storico e culturale sono un patrimonio culturale da tutelare e valorizzare. Un ottimo risultato raggiunto con l'impegno di tutti, un esempio della sinergia tra federazione (Asi) e club presenti sul territorio. Ora avanti per la costruzione di una normativa regionale che riconosca la giusta dignit&agrave; al veicolo storico. Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici. Nella parte di diritto &egrave; stata data ampia rilevanza alle nostre riflessioni in tema di bilanciamento e specificit&agrave; del ruolo dei veicoli storici. Sono molto contento di questa sentenza, in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico &egrave; un&rsquo;eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese&rdquo;. I MARCHI MOTO CHE VORREMMO VEDERE RINASCERE       

La battaglia &egrave; stata portata avanti dalla scuderia "La Tartaruga": per la sentenza &egrave; stato utilizzato un precedente legale a Torino

ZTL a Roma, arriva la sentenza: le moto d'epoca potranno circolare

        Il 2023 segna il 40&ordm; anniversario di Auto e Moto d&rsquo;Epoca che per festeggiare il traguardo raddoppia gli spazi e si trasferisce per la prima volta a Bologna, nel quartiere fieristico all'avanguardia con 235mila metri quadrati di spazi espositivi dedicati alla passione heritage, grazie alla campagna promozionale condotta nelle fiere europee a cavallo tra 2022 e 2023. Le nuove prenotazioni internazionali hanno permesso di inaugurare ben&nbsp;due padiglioni aggiuntivi oltre agli 11 gi&agrave; previsti. Un salone nel salone A Bologna gli appassionati troveranno un salone nel salone per le moto storiche, il primo in Italia, per poter sviluppare&nbsp;tutte le potenzialit&agrave; del Classic. Alle due ruote classiche, infatti, sono riservati pi&ugrave; di 15mila metri quadrati con la presenza di enti, musei club e commercianti nazionali e internazionali, e brand come BMW Motorrad che festeggia il centenario del Marchio, oltre a uno spazio dedicato alla storia e al collezionismo della Lambretta. Il 40&ordm; anniversario di Auto e Moto d&rsquo;Epoca coincide con il 90&deg; anniversario della collezione Mauto, il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino, che ovviamente sar&agrave; grande protagonista dell&rsquo;evento. Presente anche il grande Villaggio ASI con i vari club federati che svilupperanno il tema &ldquo;orgoglio italiano&rdquo; e tanti club e registri di marca e modello che copriranno l'intera storia dei motori insieme a numerose&nbsp;new entry&nbsp;motoristiche provenienti dalla Motor Valley. 100 ANNI DI BMW MOTORRAD: LE MOTO SIMBOLO DELLA STORIA DEL MARCHIO       

Per festeggiare il 40&deg; anniversario, il salone debutta nel capoluogo emiliano: 235mila metri quadrati e 13 padiglioni

Auto e Moto d’Epoca 2023 arriva a Bologna (e raddoppia gli spazi)

Erano i ruggenti anni &#39;20 del secolo scorso, quando la Bayerische Motor Werke - gi&agrave; impegnata nella produzione di motori da moto per conto terzi - ha presentato al mondo il suo primo veicolo a due ruote. Era, di preciso, il 1923 e quest&#39;anno si festeggiano i 100 anni, tondi tondi, dall&#39;entrata in produzione della leggendaria R32. Da quel giorno l&#39;azienda ha realizzato centinaia di moto differenti e noi ne abbiamo scelto otto che pi&ugrave; di tutte le altre rappresentano il vero cuore dell&#39;evoluzione motociclistica bavarese.&nbsp;  100 anni di BMW Motorrad: le moto simbolo della storia del marchio  R32 del 1923  Non potevamo che mettere la mamma di tutte le BMW al primo posto. Questa moto fu il risultato delle precedenti esperienze come costruttore di motori per l&#39;azienda Victoria e come fornitore di piccoli motori aeronautici con architettura boxer che favorivano il raffreddamento dei cilindri. Fu questa, alla fine, la scelta meccanica per il primo prodotto a marchio BMW, con cilindrata di 500cc da 8,5 CV, telaio rigido e la colorazione nera a bande bianche che ha segnato tutta la prima parte della storia del brand.    R75 del 1941  Nel 1938 il secondo conflitto mondiale era alle porte: negli uffici dei dirigenti BMW arriv&ograve; una richiesta ben precisa:&nbsp;sviluppare una motocicletta adatta a qualsiasi terreno, robusta e capace di spostare le truppe tedesche attraverso il fronte senza troppi problemi. Il progetto venne chiamato R75 e fu uno dei pi&ugrave; grandi successi tecnici ed industriali dell&#39;azienda bavarese.  Era un sidecar costruito attorno a un telaio tubolare in acciaio, che ospitava nella sua culla un motore bicilindrico boxer 4 tempi da 745cc con camme in testa. Il rapporto di compressione era bassissimo, solo 5,8:1, e questo gli permetteva di erogare soltanto 26 CV ma garantendo una grande affidabilit&agrave;. Aveva anche la trazione sulla ruota del carrozzino e poteva affrontare anche i terreni pi&ugrave; accidentati.    &nbsp;  Serie /5 del 1969  Ai tempi di Woodstock e all&#39;inizio delle rivoluzioni per i diritti sociali, in BMW hanno deciso di puntare su una serie di motociclette tutta sostanza: erano le R50/5, R60/5 e R75/5, moto turistiche identiche nella tecnica ma diverse per cilindrata, adatte anche ad un uso moderatamente sportivo e vogliose di macinare chilometri su chilometri. L&#39;idea della serie /5 arriv&ograve; con l&#39;intenzione di soddisfare moltissimi tipi di utenza e conquistare nuove fette di mercato. Il progetto fu un successo e grazie alla qualit&agrave; complessiva del mezzo e all&#39;affidabilit&agrave; sempre maggiore del boxer, BMW riusc&igrave; a vendere pi&ugrave; di 38.000 esemplari, un record fino a quel momento.    R90S del 1972  Il marchio bavarese ha raggiunto diversi successi sportivi nelle competizoni motociclistiche, ma non ha mai avuto una vera e propria moto sportiva in gamma. La R90S fu pensata proprio come prima vera sportiva Made in Bayern, forte del suo robusto boxer 900 da 67 CV e volocit&agrave; di punta superiore ai 200 km/h. Con questa moto - inconfondibile per la verniciatura bicolore con serbatoio sfumato e per il cupolino aerodinamico - BMW ha corso anche nel campionato AMA vincendo alla gara di debutto di Daytona e conquistando il titolo nel 1976.&nbsp;&nbsp;    &nbsp;  R80 G/S del 1980  La mamma di tutte le moto adventure &egrave; lei, e questo non si pu&ograve; di certo mettere in discussione. La prima G/S della storia &egrave; arrivata come una rivoluzione sul mercato mondiale e ha da subito attirato le attenzioni degli appassionati, che hanno iniziato a usarla per andare in giro per il moto e affrontare qualsiasi tipo di terreno. Era grossa, pesante e accogliente, ma poteva affrontare gli sterrati con la sua ciclistica da fuoristrada e il suo inarrestabile boxer 800. Questa moto partecip&ograve; alla Dakar vincendola nell&#39;81, &#39;82, &#39;84 e &#39;85. Ora &egrave; una delle moto pi&ugrave; ricercate e valutate di tutta la storia BMW.&nbsp;  La dinastia delle GS &egrave; arrivata fino ai giorni nostri ed &egrave; ormai il modello pi&ugrave; di successo di tutta la storia del marchio. Citeremo solo lei - in quanto capostipite - ma in questa lista ogni GS avrebbe un importantissimo ruolo.  K100 del 1983  BMW cresce, si espande e diventa pi&ugrave; tecnologica, per questo &egrave; pronta a sperimentare anche nuove tipologie meccaniche concretizzando un progetto pi&ugrave; unico che raro nella K100. Il suo motore 4 cilindri 1000 a sogliola &egrave; stato il primo di una dinastia di modelli iconici per stile, caratteristiche e prestazioni turistiche. Nel 1983 si trattava della moto pi&ugrave; tecnologicamente avanzata del mercato e si piazzava in un segmento premium con prezzi superiori alla concorrenza. &Egrave; con lei che &egrave; nato il concetto di moto tecnologica tedesca e di unicit&agrave; dei prodotti BMW anche al di fuori del bicilindrico boxer.    &nbsp;  S1000RR del 2009  Siamo arrivati al nuovo millennio e il palmares sportivo di BMW non &egrave; mai veramente decollato. Dopo un fallito tentativo di ingresso in MotoGP, gli sforzi del brand si sono concentrati sulla realizzazione di un 4-in-linea capace di concorrere e magari battere i missili supersportivi giapponesi e italiani... nasce quindi la piattaforma meccanica S, che fin da subito si pone in cima alle comparative per potenza assoluta e qualit&agrave; di guida.&nbsp;  La S1000RR fu una rivoluzione per il brand e fece debuttare il marchio sia in Superbike che nelle competizioni Road Racing. Non &egrave; mai arrivato un titolo mondiale delle derivate di serie - fino a oggi - ma le vittorie di singole gare sono innumerevoli sia a livello nazionale che internazionale e ora la serie S &egrave; una piattaforma ad alte prestazioni che include anche moto naked e crossover.    K1600 del 2010  Come ultima della lista, vorremmo citare una delle moto pi&ugrave; particolari mai realizzate a Monaco e uno dei motori pi&ugrave; belli degli ultimi 20 anni. La K1600 vanta una meccanica a 6 cilindri in linea dal posizionamento quasi orizzontale, che montato su un telaio a curva bassa offre un&#39;esperienza di guida unica, con un sound inconfondibile e un carattere molto identitario.&nbsp;  Al di l&agrave; dei boxer, che continuano ad essere lo stato dell&#39;arte della produzione BMW, a Monaco continuano ad innovare e a proporre progetti che diventano in qualche modo iconici, vere e proprie pietre miliari della produzione motociclistica mondiale, spesso azzardate ma sempre contraddistinte da un amore per la tecnica e per l&#39;innovazione. Buon compleanno BMW Motorrad!    &nbsp;  The Great Rally 2023  Gomitoli di curve, paesaggi alpini tra i pi&ugrave; iconici e rinomati.&nbsp;Un paradiso per il mototurista, il sogno di molti che diventa una realt&agrave; con&nbsp;BMW&nbsp;.&nbsp; Per le celebrazioni dei 100 anni di storia,&nbsp;BMW Motorrad Italia ha ideato The Great Rally,&nbsp;un viaggio che, partendo il 3 luglio da Trieste, nella cornice di&nbsp;piazza Ponterosso alle 10:00, dopo un percorso di quasi&nbsp;900 Km&nbsp;(da farsi in tre giorni) porter&agrave; fino a&nbsp;Monaco di Baviera&nbsp;con arrivo previsto per il giorno 5 nei pressi del quartier generale della Casa dell&#39;Elica. Sar&agrave; infatti davanti al museo/sede&nbsp;BMW Welt And BMW Museum, a pochi passi dalla sede principale dell&#39;Azienda, che si concluder&agrave; il viaggio.  PROGRAMMA  Per chi ci volesse raggiungere il gruppo, ecco le tappe principali del viaggio, gli orari delle soste e i link al percorso 3 luglio&nbsp;(percorso) Ore 10.00 Ritrovo a Trieste in Piazza Ponterosso Ore 13.00-14.00 Pranzo a Viaso (La Baita di Mainardis) Ore 18.00 arrivo a Paluzza (UD) 4 luglio&nbsp;(percorso) Ore 8.00 Partenza da Paluzza (Osteria da Alvise) Ore 12.30-13.30 Pausa Pranzo a&nbsp;Mittersill Ore 18.30 Arrivo a San Leonardo in Passiria&nbsp; 5 luglio&nbsp;(percorso) Ore 8.00 Partenza da San Leonardo in Passiria (Das Bergland) Ore 13.00 Pausa pranzo a Garmisch-Partenkirchen (Sonnenhof) Ore 16.00 Arrivo a Monaco (BMW Welt)  100 ANNI DI BMW: CON NOI (E INSIEME A VOI) IN SELLA DA TRIESTE A MONACO PER IL GREAT RALLY 

Quante moto si possono fare in cento anni di storia? E quante di queste rimarranno nella memoria di tutti gli appassionati? Ne abbiamo scelto 8

100 anni di BMW Motorrad: le moto simbolo della storia del marchio

Correva l&#39;anno 1989 e mentre nel nord della Germania la caduta di un muro segnava la fine della Guerra Fredda, al sud gli igegneri bavaresi della BMW avevano appena introdotto sui listini una delle moto pi&ugrave; singolari mai prodotte dalla casa di Monaco: la K1.  Ancora fa parlare di s&egrave;    Basta guardarla per capire che qualche birra di troppo guardando Star Trek, ha influenzato il lavoro di tecnici e designer, che hanno costruito una moto dalle forme abbondanti, spigolose e apparentemente aerodinamiche (solo apparentemente) con in testa l&#39;idea di veicoli futuristici capaci di viaggiare nell&#39;iperspazio. L&#39;intenzione era quella di creare una tourer da alte velocit&agrave; con il massimo della protezione aerodinamica, che potesse garantire alte prestazioni per lunghi intervalli di tempo... una moto da Autobahn tedesca, per intenderci.  Il risultato &egrave; unico nel suo genere, criticato da molti e amato da altrettanti per quelle forme stranissime e decisamente uniche. Sotto le vistose carene, per&ograve;, si celava un powertrain molto meno aggressivo e pi&ugrave; parco sia nei consumi che nelle prestazioni assolute. Non era una moto estrema come voleva mostrare, e questo fu anche il suo tallone d&#39;achille che non la rese un best seller... assieme a un prezzo decisamente elitario di almeno 1/3 superiore rispetto alla concorrenza diretta.  L&#39;abbiamo recensita nell&#39;89 (pur essendo uscita nel 1988) e il tester incaricato della prova non era particolarmente entusiasta sia dell&#39;estetica che delle prestazioni.&nbsp;    A seguire la prova da InMoto di settembre del 1989  &nbsp;  Scioccante, ingombrante,massiccia    La pi&ugrave; grande novit&agrave; sportiva del nuovo corso BMW &egrave; arrivata a oltre sei anni dalla presentazione della prima quadricilindrica della serie K. Forse nel momento peggiore, visto che in una fase di acceso fermento a favore dei pi&ugrave; rigidi limiti velocistici, la casa di Monaco ha presentato la sua macchina pi&ugrave; veloce. La nuova K1 ha comunque ben poco da spartire con le concorrenti, e si distingue per originalit&agrave; filosofica, indole ed ecletticit&agrave; di indirizzo, pur collocandosi nel settore delle sportive da Granturismo.   Prestazioni discutibilmente elevate, anche se ottenute con una potenza massima apparentemente modesta, convivono infatti con un look che definire originale &egrave; davvero poco. la K1 &egrave; scioccante, ingombrante, massiccia e con soluzioni stilistiche e cromatiche talmente temerarie che se fossero state realizzate da un&#39;altra casa molto ciclistica sarebbero state brutalmente condannate e bocciate senza appello. Invece per &quot;sua altezza BMW&quot; siamo ancora in attesa di vedere se una volta introdotta in commercio risulter&agrave; pi&ugrave; digeribile, se col suo caparbio design verr&agrave; a piacere come svariate altre volte &egrave; gi&agrave; successo in passato per i prodotti della casa di Monaco.    Resta comunque incontestabile il fatto che la K1 sia la proposta sportiva pi&ugrave; singolare &egrave; da Ardita dell&#39;intero panorama motociclistico, nonch&eacute; un prodotto decisamente elitario, per una ristretta cerchia di facoltosi utenti alla ricerca di un segno di distinzione con una quota di commercializzazione praticamente fuori mercato: oltre 20 milioni di lire.  Potrebbe senza dubbio vincere il festival dell&#39;originalit&agrave; la Maxi sportiva BMW, ma purtroppo le soluzioni stilistiche &egrave; certa e geniali intuizioni sono mal concretizzate in un contesto sgraziato e poco convincente. Lo styling si estrinseca in forme debordanti, massicce, eterogenee, troppo ingombranti in zona mediane soprattutto in senso trasversale. L&#39;abbondante stile della K1 &egrave; vestito con una livrea bicolore che invece di snellire ed affinare, tende addirittura ad evidenziare le parti meno armoniche. Verniciature e decorazioni sono poco resistenti ed anche&nbsp; se la scelta dei componenti &egrave; di ottimo livello, poco elegante &egrave; la soluzione del parafango anteriore in due gusci e la scarsa precisione dimensionale degli accoppiamenti della carrozzeria.&nbsp;  La K1 offre un inserimento ottimale nel corpo macchina con un corretto aggancio ai fianchi del serbatoio per una impostazione di guida che si rivela piuttosto Versatile, ma il curioso, larghissimo manubrio a sinusoide sembra proprio fuori luogo su di una macchina di questa estrazione. piacevole la sensazione di contenimento longitudinale dovuta al cuscinetto del codino regolabile, mentre la sella piuttosto larga trasversalmente intralcia un poco negli spostamenti. in entrambi i casi il passeggero gode di una ottimale collocazione con le gambe poco contratte ma senza un favorevole maniglione di appiglio.    &nbsp;  Una moto veloce... ma non troppo    Offre una ottimale protezione dall&#39;aria fino a 200 chilometri orari ed una forcella morbida che garantisce Buone capacit&agrave; in cassatorie dello sconnesso, mai afflitta da qualche vibrazione sulle pedane e da un fastidioso calore che investe soprattutto la gamba sinistra nella marcia a bassa velocit&agrave; e non solo nella stagione calda.  Il propulsore &egrave; decisamente unico come architettura d&#39;insieme e ricco anche di soluzioni tecniche inconsuete. I quattro cilindri sono Infatti orizzontali disposti in linea longitudinale. La distribuzione &egrave; a doppio albero a camme in testa, azionata da una catena piazzata anteriormente, con quattro valvole per ogni cilindro. Le camere di combustione hanno una conformazione a tetto con candela disposta al centro. Il gruppo cilindri non &egrave; separato dal basamento ma ricavato direttamente nella fusione di quest&#39;ultimo. Le canne sono integrali con riporto interno al nichel-carburo di silicio. Molto automobilistico &egrave; il manovellismo con i cinque supporti di banco dotati di cappelli amovibili.  L&#39;albero motore &egrave; in acciaio fucinato e sia i cuscinetti di banco che quelli di biella sono a guscio sottile. Dall&#39;estremit&agrave; dell&#39;albero a gomiti il moto viene inviato al cambio tramite un albero ausiliario e una frizione monodisco a secco. Inconsueta &egrave; anche la ciclistica con un telaio a traliccio superiore completato inferiormente dal complesso motore-cambio e una sospensione posteriore monobraccio. Nei nostri rilevamenti al banco la BMW K1 ha fatto segnare 94,1 CV a 8400 g/min con una coppia massima alla ruota di 9,3 kgm a 6.750 g/min. Il peso &egrave; di 259 kg in ordine di marcia. la velocit&agrave; massima dichiarata da BMW &egrave; di 230 km/h ma quella rilevata dal nostro test &egrave; di 240,4 km/h. L&#39;accelerazione da 0 a 100 km orari avviene in soli 3,3 secondi mentre la distanza da 0 a 400 m viene coperta in11,4 secondi. Risultati interessanti ma inferiori alla coeva Honda CBR 1000 F, capace di prestazioni ben maggiori sotto tutti i fronti.    Rewind, Suzuki TL1000R: esperimento (non del tutto) riuscito  &nbsp; 

Nel 1989 abbiamo avuto modo di mettere alla prova una delle moto pi&ugrave; controverse di fine secolo. Una navicella spaziale che in realt&agrave; offriva prestazioni non proprio in linea con il suo look da Star Trek

Rewind, BMW K1: la super tourer che arriva(va) dallo spazio

        La Mostra Scambio di Moto d&rsquo;Epoca sta tornando. La rassegna &egrave; considerata fra le pi&ugrave; importanti a livello nazionale e avr&agrave; luogo presso il Parco Esposizioni di Novegro. L'appuntamento &egrave; per il weekend prossimo: inizier&agrave; venerd&igrave; 17 per poi concludersi domenica 19 febbraio. All'evento non mancher&agrave; la FIM (Federazione Motociclistica Italiana), che sar&agrave; in prima fila per far conoscere la cultura del patrimonio motociclistico. Sar&agrave; possibile per tutti i partecipanti poter vedere allo stand FIM le moto sportive d&rsquo;epoca &ndash; restaurate o in buono stato di conservazione &ndash; che verrano esposte. L'evento Tutti gli ospiti della Mostra potranno avere informazioni sui calendari di CIV Classic, Regolarit&agrave; e Motocross d&rsquo;Epoca: la stagione su asfalto inizier&agrave; il 14 maggio da Vallelunga mentre il tricolore Regolarit&agrave; si avvier&agrave; il vil 18 marzo a Piediluco e il Motocross d&rsquo;Epoca il 1&deg; aprile a Montevarchi. Nei mesi precedenti ha fatto il suo debutto anche l'Archivio Storico FMI, attraverso il quale si potr&agrave; riscoprire il passato di moto gloriose. Esso &egrave; gratuito per i Tesserati FMI, e il sito di riferimento &egrave; archiviostorico.federmoto.it, un portale che si aggiorna costantemente e dove ad oggi sono disponibili oltre 77.000 foto. Ci sar&agrave; anche l'Info Point del Registro Storico, in cui si potranno avere tutti i dettagli riguardanti l'iscrizione delle moto ultraventennali alla FMI. Giovanni Copioli, Presidente FMI, si &egrave; cos&igrave; espresso: &ldquo;Ci apprestiamo a vivere da protagonisti questa edizione della Mostra Scambio di Novegro, un appuntamento di riferimento per tutti gli appassionati di moto d&rsquo;epoca. Proporremo esperienze da vivere sul posto, come l&rsquo;esposizione di moto d&rsquo;epoca, ma anche iniziative che sar&agrave; possibile approfondire una volta terminata la Fiera, e mi riferisco in particolare ai siti dell&rsquo;Archivio e del Registro Storico. L&rsquo;evento di Novegro &egrave; sempre un&rsquo;ottima occasione di incontro tra la Federazione, Moto Club, Tesserati e appassionati: certamente anche questa volta potremo dialogare con tutti loro&rdquo;. CLAUDIO DOMENICALI CONFERMATO PRESIDENTE DELLA MOTOR VALLEY DEVELOPMENT       

La rassegna si svolger&agrave; dal 17 al 19 febbraio presso il Parco Esposizioni di Novegro

Moto d'Epoca: torna la Mostra scambio a Novegro

Da quando nel 2018 la Federazione Motociclistica Italiana e Marsh hanno iniziato la loro collaborazione per offrire ai tesserati le migliori condizioni tecniche ed economiche riguardo le convenzioni assicurative per le moto iscritte al Registro Storico FMI. E infatti in questi anni ci sono state pi&ugrave; di 35mila adesioni.  Nessun aumento dal 2018  Oltre a raccogliere dati e informazioni sull&rsquo;andamento delle Convenzioni, cos&igrave; da permettere ai tesserati di trarne benefici, di recente ci sono state interessanti novit&agrave;: per esempio sono state aggiunte garanzie come la Tutela Legale da Circolazione Stradale e l&rsquo;Assistenza Full. Si tratta di due coperture integrative ad adesione volontaria proposte ai tesserati a tariffe molto vantaggiose. Novit&agrave; di cui i tesserati devono essere certi: a confermarlo infatti c&rsquo;&egrave; il dato per il quale, dal 2018, la Convenzione FMI Moto d&rsquo;Epoca non ha sub&igrave;to aumenti di tariffa. Anzi, per il 2023, l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di continuare a garantire questa situazione ai tesserati FMI, nonostante la difficile situazione attuale e un contesto economico piuttosto delicato.  I VANTAGGI  &bull; I&nbsp;motoveicoli possono essere guidati da tutti. Non vige l&#39;obbligo di guida esclusivamente da parte del proprietario ma c&#39;&egrave; la limitazione che non permette la circolazione di pi&ugrave; motoveicoli contemporaneamente.  &bull; Per entrambe le formule assicurative (Convenzione per i singoli motoveicoli e Convenzione per pi&ugrave; motoveicoli)&nbsp;la copertura pu&ograve; essere sospesa gratuitamente&nbsp;nei casi di vendita, demolizione, esportazione del motoveicolo all&#39;estero o furto del motoveicolo. Sar&agrave; possibile scegliere se sostituire il motoveicolo in copertura con un altro che rispetti i criteri di adesione alla Convenzione o interrompere il contratto assicurativo.  &bull; Per entrambe le formule assicurative&nbsp;la Classe Universale&nbsp;(CU) non concorre alla determinazione del premio: tuttavia ogni anno l&#39;assicurato matura un&nbsp;attestato di rischio che gli permette di guadagnare CU&nbsp;e usufruire della classe assicurativa anche al di fuori della convenzione.  COME SI FA  Per poter usufruire della polizza &egrave; sufficiente: essere tesserato alla FMI per l&rsquo;anno in corso; avere una o pi&ugrave; moto iscritte al Registro Storico FMI; visitare la piattaforma web Marsh &ndash; FMI e attivare la convenzione (Clicca qui&nbsp;per accedere all&rsquo;apposito sito). All&rsquo;interno della piattaforma stessa, sono disponibili le istruzioni necessarie per chi non &egrave; ancora Tesserato FMI (nota: i Tesserati FMI gi&agrave; iscritti a MyFMI possono iniziare la procedura, saltando i primi passaggi,&nbsp;cliccando qui). La guida all&rsquo;acquisto &egrave; disponibile&nbsp;qui. La Tabella Premi &egrave; consultabile&nbsp;cliccando qui.  Le tariffe&nbsp;  Possiamo quindi confermare che le tariffe assicurative pluriveicoli resteranno invariate. Di seguito le fasce tariffarie pluriveicoli confermate, come riportate sul sito di Federmoto:           TERRITORIALITA&rsquo;    PREMIO LORDO          Da 2 a 3 veicoli    Da 4 a 5 veicoli    Da 6 a 10 veicli    Da 11 a 20 veicoli          Nord Italia    &euro; 145,00    &euro; 193,00    &euro; 264,00    &euro; 330,00          Centro Italia    &euro; 156,00    &euro; 205,00    &euro; 276,00    &euro; 342,00          Sud Italia    &euro; 191,00    &euro; 239,00    &euro; 310,00    &euro; 376,00        &nbsp;  Per le&nbsp;tariffe assicurative relative alle moto singole&nbsp;(iscritte al Registro Storico FMI)&nbsp;sono state introdotte da UnipolSai alcune modifiche&nbsp;con un aggiornamento tariffario sostanzialmente relativo ad una sola Regione. Aggiornamento che si &egrave; reso indispensabile alla luce dell&rsquo;andamento del rischio della convenzione al fine di evitare, nel tempo, un ulteriore inasprimento di tutte le condizioni economiche previste o la chiusura della convenzione stessa.  Di seguito le nuove tariffe che saranno in vigore per le nuove adesioni e per i rinnovi a partire dal 01/01/2023 per la Tariffa Moto Singole:&nbsp;           TERRITORIALITA&rsquo;    PREMIO LORDO          Nord Italia    &euro; 90,00          Centro Italia    &euro; 100,00          Sud Italia (esclusa Campania)    &euro; 120,00          Campania &ndash; Moto con vetust&agrave; 30 anni e oltre    &euro; 200,00          Campania &ndash; Moto con vetust&agrave; inferiore a 30 anni    &euro; 400,00        SIDECAR LAMBRETTA DEL 1956 ALL&#39;ASTA: IL PREZZO &Egrave; ANCHE ABBORDABILE! 

La collaborazione tra i due enti, che va avanti dal 2018, permette di garantire ai tesserati esclusivi vantaggi assicurativi

FMI e Marsh, confermate per il 2023 le tariffe per le Moto d&rsquo;Epoca

Honda Italia ha annunciato la nascita del Registro Storico Honda Classic Italia. Per accedervi, da oggi &egrave; in rete il nuovo sito web www.hondaclassic.hondaitalia.com, interamente dedicato agli appassionati di modelli d&#39;epoca della Casa dell&#39;Ala.  Cosa &egrave; possibile trovare sul nuovo sito web    Il Registro storico Honda Classic Italia collabora con la FMI e nasce ovviamente per salvaguardare il patrimonio motociclistico Honda nel nostro Paese. Sul portale web potranno trovare e scaricare gratuitamente le informazioni tecniche e i materiali indispensabili per restaurare o prendersi cura della propria Honda d&#39;epoca e naturalmente ci si potr&agrave; iscrivere al neonato Registro Storico, cos&igrave; da poter reperire manuali d&#39;officina, parts list e dati. I modelli sono divisi per decenni e ogni moto pubblicata sar&agrave; corredata, oltre che dei materiali tecnici, anche della sua storia, di aneddoti legati alla sua nascita, interviste ai progettisti e tanto altro. A questo si aggiunge un menu con aree dedicate alle competizioni, con video, storia e curiosit&agrave;. All&#39;interno del sito sar&agrave; possibile anche effettuare un tour virtuale del Museo Honda Collection Hall di Motegi, con le sue oltre 350 moto e auto esposte.  HONDA FESTEGGIA 50 ANNI DI STORIA NEL CROSS: ECCO LE SUE LEGGENDE  In un&#39;area dedicata &egrave; possibile anche richiedere il certificato tecnico con le caratteristiche complete della propria moto, un documento strettamente collegato al numero di telaio/motore che pu&ograve; essere richiesto sia da chi vuole avere il piacere di una certificazione Honda con le caratteristiche della propria moto sia da chi deve reimmatricolare una moto radiata o proveniente dall&#39;estero. A breve si potr&agrave; poi richiedere anche il certificato storico Honda Classic Italia, una sorta di certificato di nascita stampato in originale su carta pergamenata che conterr&agrave; dati tecnici, colore, data esatta di produzione e stabilimento dove &egrave; stata costruita la moto. Il sito nasce con le schede di circa 30 modelli, ma la lista verr&agrave; aggiornata continuamente con l&#39;obiettivo di documentare l&#39;intera gamma dei motocicli Honda prodotti nei primi 50 anni di produzione.    TOP5: LE HONDA 125 SPORTIVE CHE HANNO FATTO STORIA 

Sul nuovo sito web &egrave; possibile trovare informazioni, schede, dati per il restauro e tanto altro delle moto della Casa giapponese

Honda Italia, nasce il Registro Storico per i modelli d&#39;epoca

Tra gli articoli della Gene Ponder Collection, che saranno venduti dal 22 al 24 settembre 2022, RM Sotheby&#39;s metter&agrave; all&#39;asta questo storico modello Maserati, con motore monocilindrico da 125 cc. Parafanghi, telaio, serbatoio del carburante sono tutti rifiniti in rosso, con dettagli neri e dorati. Il nuovo proprietario ricever&agrave; anche il libretto di circolazione originale

Maserati Tipo 160/T4 del 1955, un rarissimo modello all'asta

        L&rsquo;intenzione c&rsquo;&egrave; e c&rsquo;&egrave; pure la speranza che vada tutto per il meglio. &Egrave; per questo che la squadra organizzativa di Auto e Moto d&rsquo;Epoca in programma alla Fiera di Padova ha deciso di non smettere di lavorare e confermare le date gi&agrave; annunciate, dal 21 al 24 ottobre 2021. Un&rsquo;edizione speciale, visto il momento storico che stiamo vivendo, in cui non mancheranno le novit&agrave;.  Le novit&agrave; dell&rsquo;edizione Tra le novit&agrave; pi&ugrave; importanti un palcoscenico dedicato al Motorsport d&rsquo;epoca e il tema Restomod, ovvero il nuovo filone del restauro. Gli appassionati, dunque, potranno osservare come, grazie a elementi di modernit&agrave;, &egrave; possibile riportare auto e moto classiche a una nuova vita. Un modo in pi&ugrave; per vivere il fascino dei veicoli di una volta, rendendoli attuali e talvolta anche pi&ugrave; divertenti. D&rsquo;altronde, &egrave; proprio Mario Carlo Baccaglini, patron della manifestazione, ad affermarlo, &ldquo;Il divertimento &egrave; uno degli ingredienti pi&ugrave; forti della passione&rdquo;. Spazio anche all&rsquo;elettrico, per stare al passo con i tempi e fondere, ancora di pi&ugrave;, antico e nuovo. La Fiera di Padova ospiter&agrave; un totale di 11 padiglioni, a cui si devono aggiungere le aree esterne, per raccontare la tradizione, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro: &ldquo;Auto e Moto d'Epoca non &egrave; mai uguale a se stessa - spiega Mario Carlo Baccaglini - e ogni edizione segna un miglioramento in qualit&agrave;, soluzioni innovative e retrospettive inedite&rdquo;. Moto d'epoca, dal Senato via libera in vista per le targhe come le originali       

La manifestazione porta avanti il lavoro in vista dell&rsquo;autunno: tante novit&agrave; per fondere classico e moderno, con lo sguardo sempre verso il futuro

Auto e Moto d’Epoca a Padova si farà: dal 21 al 24 ottobre 2021

Altra vittoria per le moto d&#39;epoca. Finalmente i modelli storici potranno sfoggiare una targa d&#39;epoca, proprio come quelle originali: &egrave; praticamente ufficiale. Dopo l&#39;approvazione della Camera dei Deputati lo scorso settembre, in queste ore &egrave; arrivato il via libera anche da parte del Senato.  VIA LIBERA: I VANTAGGI DELLO STATO  &Eacute; stato infatti approvato l&#39;emendamento contenuto nella Legge di Bilancio 2021 che consente il recupero delle targhe originali per i veicoli storici, sia in caso di reimmatricolazione, sia per quelli gi&agrave; reimmatricolati o ritargati negli anni passati. Adesso, manca solamente il Decreto Attuativo che il Ministero dei Trasporti dovrebbe varare entro 60 giorni per terminare l&#39;iter.  ASI certifica le moto del Giro del Mondo di Tartarini e Monetti  La normativa ha un doppio vantaggio: innanzitutto per i motociclisti e appassionati, che potranno vantare una targa vintage sulle proprie moto d&#39;epoca, senza essere costretti a inserire quelle moderne; ma anche e soprattutto per lo Stato, che ricever&agrave; dai 2 ai 5 milioni di euro nelle proprie casse. S&igrave;, perch&eacute; l&#39;inserimento di targhe originali comporter&agrave; un esborso di denaro.  I REQUISITI  Non si conoscono tempi e costi in maniera ufficiale. Quel che &egrave; certo &egrave; che la motocicletta dovr&agrave; avere un &quot;interesse storico e collezionistico&quot; documentato o dalla casa costruttrice o da associazioni abilitate. C&#39;&egrave; anche una novit&agrave;: la possibilit&agrave; di ottenere targhe originali anche per &quot;veicoli precedentemente iscritti al PRA e cancellati d&#39;ufficio o su richiesta del precedente proprietario&quot;.    Le targhe storiche dovranno avere un aspetto &quot;conforme alla grafica originale&quot; e senza sigle alfanumeriche, seppur con grafica e formato differenti. Non &egrave; ancora chiaro, se vi fossero targhe risalenti all&#39;epoca del fascismo, l&#39;obbligo di eliminare il simbolo del fascio qualora fosse presente. Infine, con la nuova targa, verr&agrave; anche rilasciato un nuovo libretto che far&agrave; riferimento al periodo storico di circolazione. 

L&#39;ufficialit&agrave; definitiva &egrave; ormai a un passo: i modelli vintage potranno sfoggiare le targhe conformi a quelle del periodo storico di circolazione

Moto d&#39;epoca, dal Senato via libera in vista per le targhe come le originali

Probabilmente non se lo ricordava neanche pi&ugrave; il proprietario, di averlo avuto. E poi, in un giorno come tanti, la notizia sorprendente: un Puch 125 rubato nel 1978 &egrave; stato ritrovato dalla Polizia e restituito al legittimo proprietario, oggi settantenne. No, non abbiamo scritto male la data; 1978, 42 anni fa.  RIVALE DEL CABALLERO  Il Puch 125 &egrave; stato un motorino da cross di moda negli anni Settanta, quando sfidava il Caballero per lo scettro di preferito tra i giovani. Costruito dalla Frigerio, il mezzo &egrave; fuori produzione da anni ma conserva un grande interesse da parte degli appassionati del vintage. La pensava cos&igrave; anche il (fantomatico) proprietario, che ha presentato una richiesta alla Motorizzazione per iscriverlo all&rsquo;elenco dei veicoli di interesse storico. I documenti del Puch non c&rsquo;erano pi&ugrave;, quindi &egrave; stata disposta una verifica sul motociclo da parte della Polizia stradale &ndash; come dispone il Ministero dei Trasporti.    NUMERI DIVERSI  Il Puch presenta un numero di telaio punzonato sullo sterzo, uguale a quello scritto sul motore. Nel controllo, la Polizia si &egrave; accorta che&nbsp; due numeri erano invece diversi e, dopo aver chiesto conferma&nbsp; alla Casa costruttrice, si &egrave; insospettita. Nell&rsquo;archivio computerizzato delle denunce, infatti, il numero sullo sterzo non presentava alcuna segnalazione, mentre quello del motore &egrave; risultato appartenente ad un veicolo con targa diversa il cui furto &egrave; stato segnalato nel 1978. Il Puch &egrave; stato quindi riconsegnato al proprietario originale, che alla veneranda et&agrave; di 70 anni potr&agrave; tornare a sfrecciare per le strade della citt&agrave;, e gli auguriamo di avere tutte le energie per farlo. &nbsp;&nbsp;&nbsp;  Guardia di Finanza alla ricerca delle moto storiche per il proprio Museo  &nbsp; 

La Polizia ha controllato un vecchio motociclo per iscriverlo all&#39;elenco dei veicoli di interesse storico, facendo una scoperta sorprendente: il proprietario aveva sporto denuncia nel 1978

Puch 125 rubato e ritrovato... dopo 42 anni!

La collezione delle moto di Genesio Bevilacqua e i successi dell&#39;Althea Racing sono stati protagonisti al salone Auto e Moto d&rsquo;Epoca, in scena a Padova con la mostra &ldquo;L&#39;uomo che ha sconfitto i giganti&rdquo;. La nostra intervista esclusiva con l&rsquo;imprenditore e team manager che ha portato molti &ldquo;pezzi forti&rdquo; tra quelli stabilmente esposti nella collezione &ldquo;Moto dei Miti&rdquo; a Civita Castellana, nel viterbese, a due passi dal circuito di Campagnano (di Fiammetta La Guidara)

Auto e moto d'epoca: dalla NR 750 alla Cagiva C594, che bellezze a Padova! VIDEO

        Tra il 22 e il 25 ottobre 2020, il Salone padovano Auto e Moto d'Epoca rende onore alla storia di Genesio Bevilacqua, imprenditore laziale e patron dell'Althea Racing, scuderia indipendente che ha saputo tenere testa alle pi&ugrave; grandi Case motociclistiche, laureandosi campione del mondo per cinque volte, con un titolo nella Superbike, due titoli nella Superstock e due nel Campionato marche. LA MOSTRA: TRA MOTO E CAMPIONI DEL MONDO Lo fa con la mostra "L'uomo che ha sconfitto i giganti", che celebra le imprese motoristiche di Bevilacqua nello spazio espositivo "Moto dei Miti" di Civita Castellana (VT), voluto da Bevilacqua stesso per organizzare eventi legati alle due ruote. La collezione varia tra le moto di personaggi come Paolo Pileri, maestro e ispiratore delle imprese di Bevilacqua, fino a nomi storici come Lucchinelli, Stoner, Capirossi e altri campioni del mondo, ma anche modelli che hanno scritto pagine fondamentali dell&rsquo;ingegno motoristico e motociclistico italiano, in alcuni casi dei veri e propri pezzi unici. Il tutto, contornato da libri tematici, foto e filmati di repertorio, trofei, tute e caschi appartenuti ai piloti che hanno guidato quelle moto.  Per farvi venire l'acquolina in bocca: qualora vi rechiate al Salone di Padova, troverete, tra le altre, moto come la Suzuki RG 500 XR 40 di Lucchinelli, la Ducati GP06 di Capirossi, la GP07 di Casey Stoner campione del mondo 2007 e la Ducati 1098 F08 "Australian Flag" (tributo per l'addio alle corse di Troy Bayliss), moto campione del mondo nel 2008. Tra gli ospiti attesi, anche i piloti campioni del mondo Mario Lega e Virginio Ferrari, l'ingegner Jan Witteveen - progettista pluricampione del mondo e "padre" dei motori 2T -, e il team manager Roberto Gallina, campione del mondo nella classe 500 con la Suzuki nel 1981 e 1982.       

"L'uomo che ha sconfitto i giganti" racconta le vittorie della scuderia indipendente dell'imprenditore Genesio Bevilacqua: &egrave; in programma dal 22 al 25 ottobre al salone Auto e Moto d'Epoca

I successi sportivi dell'Althea Racing in mostra a Padova

        Oltre trent&rsquo;anni fa, nel 1983, nasce il Salone di Padova come mercato di auto d&rsquo;epoca e nel 1990 si trasforma in vero e proprio salone. Un evento che negli anni &egrave; cresciuto e ha catturato l&rsquo;attenzione di molti appassionati fino a giungere all&rsquo;edizione 2020: il salone Auto e Moto d&rsquo;Epoca si terr&agrave; dal 22 al 25 ottobre alla Fiera di Padova, resistendo al Covid-19 che ha causato la cancellazione di molti eventi del settore nel 2020 e nel 2021. UFFICIALE Salta EICMA 2020 Il mercato dell'heritage pi&ugrave; grande in Europa  Riconosciuto come uno degli appuntamenti pi&ugrave; importanti a livello internazionale, Auto e Moto d'Epoca rimane il mercato dell'heritage pi&ugrave; grande in Europa, con un numero crescente di espositori, di esemplari in vendita e di visitatori (nel 2019 sono stati registrati ben 130mila ingressi). Ben 115.000 metri quadrati, 11 padiglioni e 1.600 espositori, oltre al tradizionale mercato di auto, moto e ricambi. Ecco i numeri di Auto e Moto d&rsquo;Epoca 2020 il cui slogan, quest&rsquo;anno, &egrave; &ldquo;Accende la passione&rdquo;. Non mancheranno lo spazio dedicato ai restauri, ai registri, ai club e alle scuderia del settore dei mezzi d&rsquo;epoca. Ma ci sar&agrave; anche una zona dedicata alle aste: quale migliori occasione per portarsi a casa un vero e proprio gioiello? Le moto: modelli e mostre Saranno oltre 500 le motociclette esposte: dai modelli che guidavano i nostri bisnonni fino agli esemplari degli anni '80. Al salone di Padova &egrave; possibile acquistare moto perfettamente restaurate o da rimettere a nuovo con l'aiuto di esperti meccanici e di cultori delle due ruote storiche. Gli appassionati delle due ruote non devono perdersi la mostra &ldquo;L&rsquo;uomo che ha sconfitto i giganti&rdquo; composta da pi&ugrave; di 20 modelli unici provenienti dalla collezione delle &ldquo;Moto dei Miti&rdquo; di Genesio Bevilacqua, per raccontare la storia dell'Althea Racing. Tra le moto esposte: la Suzuki RG 500 XR 40 di Lucchinelli, le Ducati GP06 LC di Capirossi e GP07 CS di Casey Stoner, la Ducati 1098 F08 Australian Flag di Troy Bayliss. Rewind, Suzuki RGV Gamma 250 vs Yamaha TZR 250: profumo di corse       

La Fiera di Padova ospita, come consuetudine, uno degli appuntamenti pi&ugrave; importanti a livello internazionale e il mercato dell'heritage pi&ugrave; grande in Europa. Da non perdere la mostra &ldquo;L&rsquo;uomo che ha sconfitto i giganti&rdquo; che racconta la storia dell'Althea Racing

Auto e Moto d’Epoca 2020, a Padova dal 22 al 25 ottobre

        Le norme attuali prevedono che nel caso una moto d'epoca debba reimmatricolarsi per via dello smarrimento della targa, anch'essa, proprio come le moto di oggi, riceva una nuova targa moderna, che ovviamente andrebbe incontrasto con l'essenza vintage della motocicletta. Le cose per&ograve; stanno per cambiare. La Camera dei Deputati ha infatti approvato un provvedimento contenuto nel Decreto Semplificazioni che consentirebbe il recupero delle targhe originali sui veicoli storici, quindi anche le moto. "Con questa approvazione - ha spiegato il deputato Massimiliano Capitanio, firmatario dell'ordine del giorno - sar&agrave; possibile apportare modifiche al Codice della Strada per consentire l'immatricolazione dei veicoli di interesse storico con l'utilizzo della targa della prima iscrizione al PRA, ovvero ottenere una targa nel formato e nella grafica del periodo storico di costruzione o circolazione". "UN PATRIMONIO DA PRESERVARE" La notizia far&agrave; sicuramente contenti gli appassionati, che ora attendono solamente l'ufficialit&agrave; del nuovo provvedimento. "Dopo avere ottenuto la conservazione dei documenti originali anche con l'entrata in vigore del Documento Unico di Circolazione, ecco un'altra bella notizia per gli appassionati, a riprova che la Federazione &egrave; un punto di riferimento serio e competente per il legislatore - ha affermato il presidente dell'Automotoclub Storico Italiano, Alberto Scuro -. La strada che stiamo percorrendo vuole portare a normative nazionali che tutelino sempre di pi&ugrave; e sempre meglio i veicoli storici". FMI, il Registro Storico raggiunge la quota di 250.000 moto iscritte "I veicoli storici sono un patrimonio da preservare - ha dichiarato il deputato Giovanni Tombolato -. Consentire ai collezionisti d'utilizzo della targa di prima immatricolazione &egrave; un modo per andare incontro a questo mondo di cultura e passione".       

Approvato alla Camera un disegno di legge contenuto nel Decreto Semplificazioni: l'ufficialit&agrave; potrebbe arrivare a breve

Svolta per le moto d'epoca: ammesse le targhe come le originali

        Il 25 agosto 2020 sar&agrave; una data che la Federazione Motociclistica Italiana si ricorder&agrave; per molto tempo. &Egrave; il giorno in cui il Registro Storico FMI ha ricevuto l&rsquo;iscrizione della moto numero 250.000. Nello specifico, si tratta di una Yamaha FZR 750 R - OW01 del 1989 tenuta in perfette condizioni. Rewind, Cagiva Mito 125 '90: semplicemente... mitica! Le condizioni per iscriversi L&rsquo;obiettivo principale del Registro &egrave; quello di valorizzazione il patrimonio motociclistico presente in Italia ed &egrave; per questo che, per iscriversi, &egrave; necessario che le moto siano conformi alle originali e tenute ottimamente dai proprietari. Si tratta di aspetti fondamentali per garantire un&rsquo;alta qualit&agrave; del Registro Storico FMI e, quindi, del patrimonio motociclistico italiano. Dopo procedure specifiche cartacee e online, possono essere iscritti al registro motoveicoli con almeno 20 anni di et&agrave;. Una volta entrate al far parte del Registro, le due ruote hanno anche la possibilit&agrave; di usufruire di una vantaggiosa polizza assicurativa dedicata da Unipol alla FMI. Moto storiche, vittoria: i documenti originali non saranno distrutti Qualche numero Negli ultimi anni, la passione per le moto d&rsquo;epoca &egrave; cresciuta sostanzialmente. A dimostrarlo sono i numeri: da aprile 2016 a oggi sono state iscritte al Registro Storico ben 50.000 moto. Questi dati e il traguardo appena raggiunto sono motivo di orgoglio per Giovanni Copioli, Presidente FMI: &ldquo;Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato: in primis i Tesserati FMI, cos&igrave; come la Commissione Registro Storico, gli Esaminatori, i Referenti e tutti i nostri Funzionari. Poter vantare 250.000 moto iscritte al Registro Storico &egrave; per noi motivo di grande soddisfazione, ma allo stesso tempo deve essere uno stimolo per continuare a garantire qualit&agrave; e competenza, determinanti per raggiungere ulteriori traguardi&rdquo;. Un nuovo Museo Morbidelli? &Egrave; possibile grazie all'ASI       

Il 25 agosto 2020 &egrave; stata inserita una Yamaha FZR 750 R - OW01 del 1989, il veicolo numero 250mila

FMI, il Registro Storico raggiunge la quota di 250.000 moto iscritte

Visto il periodo piuttosto difficile, la Federazione Motociclistica Italiana ha deciso di apportare qualche novit&agrave; per quanto riguarda le assicurazioni. Nello specifico, ai tesserati FMI con moto iscritta al Registro Storico, la Federazione propone un bonus sul rinnovo della polizza assicurativa Marsh - FM. L&rsquo;idea &egrave; nata grazie alla collaborazione con Marsh e UnipolSai. I tesserati che rinnoveranno entro il 31 maggio 2021 la copertura per i motoveicoli storici con la formula singolo motoveicolo, potranno usufruire dell&rsquo;iniziativa UnipolSai #UnMesePerTe.  Rewind, Suzuki DR 750 Big: la grande scommessa  Come funziona  I tesserati che rinnovano per un anno possono usufruire del bonus, ovvero 1/12 del premio lordo annuo in corso, il cui valore minimo &egrave; fissato a 20 euro. Dato che i premi della Convenzione per i motoveicoli storici prevedono tariffe fisse,&nbsp;&ldquo;lo sconto che verr&agrave; applicato su ogni rinnovo di copertura storica singola in convenzione sar&agrave; sempre pari a 20 euro lordi&rdquo; si legge in una nota FMI. Anche chi ha polizze con scadenza annua prima del 10 aprile, potr&agrave; sfruttare il bonus alla scadenza del prossimo anno, perch&eacute; l&rsquo;iniziativa dura gi&agrave; di 13 mesi con scadenza finale entro il 31 maggio 2021.  &ldquo;Grazie alla disponibilit&agrave; e alla collaborazione con Marsh S.p.A. e UnipolSai S.p.A., si &egrave; concretizzato un ulteriore supporto ai nostri Tesserati&rdquo; spiega il&nbsp;Presidente FMI Giovanni Copioli. &ldquo;L&rsquo;iniziativa consentir&agrave; ai possessori di moto d&rsquo;epoca iscritti al Registro Storico FMI e assicurati con Marsh-FMI, di usufruire di un bonus assicurativo. Sono convinto che questo gesto di attenzione, che si aggiunge alle gi&agrave; vantaggiose tariffe per moto ultraventennali, sar&agrave; molto apprezzato da tutti i nostri Tesserati&rdquo;.  Come richiedere il bonus  Per chi fosse interessato a richiedere il bonus, basta farne richiesta sul sito&nbsp;www.unmeseperte.unipolsai.it e compilare i dati richiesti (targa, data di nascita, cellulare ed indirizzo email). Dopo il completamento dell&rsquo;operazione, il cliente ricever&agrave; il bonus presso i propri recapiti personali inseriti in sede di registrazione. Per attivarlo, invece, dovr&agrave; essere inserito nella sezione dedicata dell&rsquo;App UnipolSai.  FMI e ANCMA: lettera a Conte, De Micheli e Spadafora 

Si chiama #UnMesePerTe ed &egrave; l&rsquo;iniziativa di FMI, Marsh e UnipolSai per i possessori di moto storiche che rinnoveranno, con un&rsquo;apposita formula, entro il 31 maggio 2021

FMI, bonus sull&rsquo;assicurazione moto d&rsquo;epoca

        Con l&rsquo;evento FIVA 2019 che ha avuto il suo clou in Piazza Unit&agrave; d&rsquo;Italia, il Moto Club Trieste, ha partecipato alla selezione del concorso mondiale indetto dalla FIVA (Federation Internationale Vehicules Anciens) per la migliore manifestazione annuale inerente la cultura e il motociclismo d&rsquo;epoca, vincendo di fatto il prestigioso premio.  LA CANDIDATURA - La candidatura del Moto Club Trieste &egrave; stata presentata grazie all&rsquo;evento del 29 giugno scorso, quando &egrave; stata inaugurata, all&rsquo;interno della prestigiosa cornice del museo Gopcevich, la mostra su Camillo Castiglioni, l&rsquo;imprenditore triestino di origini ebraiche che &egrave; stato proprietario e finanziatore del marchio BMW negli anni &lsquo;20 del secolo scorso. Fu lui a traghettare quella che era una piccola fabbrica di motori d&rsquo;aereo verso l&rsquo;avventura motociclistica, gettando le basi per un marchio che diverr&agrave; poi un&rsquo;azienda di rilievo assoluto nel mondo dell&rsquo;automotive. Presenti i vertici di BMW Group i rappresentanti della FIM, i dirigenti dell&rsquo;archivio storico BMW e le rappresentanze istituzionali di Comune e Regione. WORLD MOTORCYCLE RALLY 2019 - In Piazza Unit&agrave; d&rsquo;Italia, affacciata sul mare di Trieste, l&rsquo;ultima giornata del World Motorcycle Rally 2019 &egrave; stata celebrata con 400 motociclette storiche di enorme livello collezionistico provenienti da tutto il mondo. Per l&rsquo;occasione erano esposte le BMW RS 255 di Schorsch Meier e Jock West che esattamente ottant'anni fa conquistarono il primo e secondo posto al Senior TT dell&rsquo;isola di Man del 1939. CAMILLO CASTIGLIONI - Castiglioni, oltre che fondatore della BMW, &egrave; stato un grande costruttore e innovatore nel campo dell&rsquo;avionica, e per rendergli omaggio una pattuglia di biplani con i fumogeni tricolori ha salutato le migliaia di spettatori presenti in piazza e le vecchie signore del passato. Poi tutto il corteo ha transitato sul tracciato della storica gara in salita Trieste-Opicina, dove al traguardo era stato allestito un punto di ristoro. Premio pi&ugrave; che meritato quindi, ma non ci si poteva aspettare di meno da un Moto Club che &ndash; ricordiamolo &ndash; &egrave; iscritto alla Federazione Motociclistica Italiana con il numero 1, ed &egrave; uno tra i pi&ugrave; antichi del mondo ancora in attivit&agrave; essendo nato nel 1906. &nbsp;        

Giunta pochi giorni fa dal presidente della Commissione Cultura della FIVA, la notizia verr&agrave; formalizzata alla prossima Assemblea Mondiale di Cipro

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