        Nel 1991 Arnold Schwarzenegger tornava protagonista al cinema nelle vesti di Terminator. E per qualche fotogramma del film Terminator 2 - Il giorno del giudizio, il robot in grado di viaggiare nel tempo guidava una Harley-Davidson Fat Boy proprio di quell'anno. Quella scena ha lasciato un segno indelebile in molti spettatori, compreso un ragazzo tedesco che ha deciso di far ricostruire la moto di quel film, solo in una veste pi&ugrave; giovane e moderna, in omaggio alla saga di fantascienza.  La personalizzazione della Fat Boy Chiamata Big John (presumibilmente in riferimento a uno dei personaggi principali del film, ovvero John Connor), la custom &egrave; stata realizzata dall'officina tedesca Thunderbike, e spicca per la verniciatura nera opaca e lucida con cromature abbinate. La tonalit&agrave; opaca riveste tutto il serbatoio, i pannelli laterali e i parafanghi, mentre il lucido e le cromature si trovano nella parte anteriore. La Big John presenta anche sospensioni pneumatiche, un avantreno riabbassato e uno pneumatico posteriore leggermente pi&ugrave; largo, da 260 mm invece dei 240 di serie. Il motore non &egrave; stato modificato, l'unico pezzo extra montato &egrave; il sistema di scarico targato Dr. Jekill &amp; Mr. Hyde. Quanto costa In tutto, la Fat Boy ha avuto bisogno di quasi 30 pezzi personalizzati per diventare Big John, per un valore di oltre 8.000 euro. Chiss&agrave; se sar&agrave; in grado di farsi amare dai fan della saga di Terminator. La gamma Harley-Davidson: consulta il nuovo listino completo di InMoto       

Realizzata dalla tedesca Thunderbike, omaggia la custom apparsa nel film "Terminator 2 - Il giorno del giudizio", riproposta in una versione esteticamente pi&ugrave; accattivante

Harley-Davidson "Big John", la Fat Boy per gli amanti di Terminator

Un ragazzo tedesco appassionato della saga di Terminator ha commissionato all'officina tedesca la realizzazione di una Fat Boy ispirata a quella del film "Terminator 2 - Il giorno del giudizio", ma in una veste più moderna e accattivante. Chiamata Big John in onore probabilmente di John Connor, questa custom spicca per le tonalità nere e opache abbinate alle cromature. Il motore rimane quello di serie

Harley-Davidson Fat Boy "Big John" by Thunderbike

Alcune fra le pi&ugrave; innovative moto elettriche mai realizzate da designer all&#39;avanguardia saranno presto protagoniste a Los Angeles, al Petersen Automotive Museum. &Egrave; l&igrave; che il 14 aprile 2022 aprir&agrave; al pubblico, nella Richard Varner Family Gallery, la collezione unica &quot;Electric Revolutionaries&quot;, uno sguardo esclusivo alle custom elettriche pi&ugrave; originali che siano mai state realizzate, per un totale di oltre 25 moto presenti.  (Foto di: Petersen Automotive Museum/Ted7)  &nbsp;  Tra i modelli protagonisti della nuova mostra spicca &quot;KillaJoule&quot;, la moto da corsa che nel 2014 ha reso l&#39;ingegnere svedese Eva Hakansson la donna pi&ugrave; veloce al mondo ad aver guidato un&#39;elettrica, con una velocit&agrave; di circa 387 km/h. Costruito da Hakansson e suo marito con un budget limitato, &quot;KillaJoule&quot; &egrave; il super sidecar pi&ugrave; veloce di sempre, indipendentemente dal tipo di motore.    Ma ci sono anche &quot;Solar Scooter&quot; e &quot;Solar Rickshaw&quot;, modelli a energia solare creati da Samuel Aboagye. L&#39;adolescente ghanese ha costruito entrambi usando solo materiali di recupero, di scarto e riciclati che ha potuto trovare gratuitamente. A fare il suo debutto mondiale sar&agrave; anche &quot;The One&quot; di Curtiss Motors (in foto), dal design retro-futuristico.  &nbsp;  Altre moto elettriche degne di nota in mostra includono la &quot;NOMOTO&quot; di Joey Ruiter, concepita quasi per mimetizzarsi come arredo urbano, e l&#39;ultra-minimalista &quot;RONTU&quot; (in foto), del designer di Walt Siegl, che utilizza la fibra di carbonio, l&#39;alluminio e la mancanza di alcuni pannelli della carrozzeria per pesare solo 45 kg.    &nbsp;  Infine, suscita interesse anche la &quot;XP Zero&quot; di Hugo Eccles, una reinterpretazione radicale e all&#39;avanguardia della SR/F di Zero Motorcycles SR/F, trasformata in una futuristica caf&eacute; racer e gi&agrave; vincitrice di alcuni premi del settore.&nbsp;    SPECIAL &quot;IL FAUNO&quot; DI PDF MOTOCICLETTE: ROBA PER POCHI 

Al Petersen Automotive Museum di Los Angeles, oltre 25 modelli a zero emissioni tra i pi&ugrave; originali mai creati, tutti rigorosamente artigianali

&quot;Electric Revolutionaries&quot;, quando l&#39;elettrica diventa Special

Rodney Serra, francese, di professione fa l&#39;architetto, ma ha una grande passione: le moto. E tra le sue qualit&agrave;, c&#39;&egrave; quella di riuscire a sfruttare le caratteristiche del suo lavoro per creare modelli completamente nuovi, personalizzati e particolari. Come la nuovissima NH78, dove quelle lettere stanno ad abbreviare Night Hawk: una custom naked futuristica costruita sulla base di una Yamaha GTS1000.    Due forcelloni monobraccio  Il design della NH78 spicca per il noto telaio ad &quot;Omega&quot; il fatto di avere il forcellone monobraccio non solo dietro, ma anche davanti. Soluzione che riprende il sistema RADD progettato negli anni &#39;90 da James Parker, e che aiuta a portare il centro di gravit&agrave; della moto pi&ugrave; in basso, offrendo grande maneggevolezza e una pi&ugrave; efficiente centralizzazione delle masse.  Telaio, colori, linee e una particolare somiglianza  Oltre alla mossa del doppio forcellone, NH78 mostra una verniciatura grigio opaca abbinata a un telaio e a un serbatoio color arancione e alle ruote nere - queste ultime provengono da una Honda VFR800 (posteriore) e dalla GTS all&#39;anteriore -, per delle linee iper spigolose che conferiscono la massima sportivit&agrave;. Telaio che alla fine non &egrave; altro che un insieme di due lamiere metalliche unite da una fettuccia che va dal cannotto di sterzo alla sella. L&#39;architetto francese ha optato per un faro anteriore di una MT-125.  SBARRO ORBITAL WHEEL: L&#39;ESPERIMENTO DELLA RUOTA SENZA MOZZO 

Costruita dall&#39;architetto francese, questa naked futuristica grigio-arancione ripropone il sistema RADD progettato negli anni &#39;90 per la Yamaha GTS1000

NH78, la special di Rodney Serra con doppio monobraccio

        Arriva in Italia la Custom Riders School: promossa da BikerX, si tratta della prima scuola guida sicura, nel nostro Paese, dedicata alle moto custom e sviluppata su misura in base alle esigenze del cliente. Le iscrizioni si apriranno a maggio, sono aperte sia a motociclisti esperti che neofiti, e si terranno al CampoProva dell'autoscuola Gatti di Reggio Emilia, un centro permanente di formazione alla guida dalla superficie di 50.000 m&sup2; attrezzato con viali, incroci e rotonde.  IL CORSO: PROPOSTA E MOTO Sono previste sia teoria che pratica, erogate da istruttori qualificati e specializzati, in modo da poter migliorare la propria tecnica di guida, la postura ma anche la capacit&agrave; di scegliere l'abbigliamento che una moto di tale categoria richiede. A disposizione dei corsisti, due moto fornite dall'Harley-Davidson Route 76 di Jesi: la XL 883 e la 750 Street Rod, modello d&rsquo;ingresso nel mondo Harley, dalla sella bassa, che permetteranno di allenarsi accompagnati dal 2 cilindri della Casa statunitense. Harley-Davidson: 10 moto simbolo del passato e del presente "CONOSCERE LA PROPRIA MOTO" "La Custom Riders School nasce dall'esigenza di avere la totale padronanza della moto che si vuole guidare - spiega Eliana Macr&igrave;, presidente di BikerX -. Quando ho comprato la mia prima Harley-Davidson ero molto incuriosita: la seduta piuttosto bassa e la forma del manubrio, che impone una guida con le braccia alzate, mi hanno fatto scoprire un mondo nuovo rispetto a ci&ograve; a cui ero abituata prima. Ma essere un vero biker vuol dire anche questo: conoscere adeguatamente il proprio mezzo e sapere come guidarlo nella maniera pi&ugrave; opportuna per non mettere in pericolo la nostra incolumit&agrave; e quella degli altri". Harley-Davidson Pan America: produzione al via per la crossover americana BikerX ha deciso inoltre di lanciare una linea di abbigliamento, frutto della creativit&agrave; della custom painter Arianna Carrozzo, in arte Aryk Old Paint, e disponibile sullo shop online di BikerX.       

In arrivo a maggio la Custom Riders School: i corsi - aperti a motociclisti veterani e neofiti - si terranno in sella alle Harley-Davidson

BikerX, ecco la scuola guida che insegna a guidare le custom

        Espressioni moderne miste a elementi vintage: &egrave; il marchio di fabbrica di Roland Sands Design, designer con sede in California, di cui abbiamo spesso ammirato i lavori. La sua ultima "opera" &egrave; la rivisitazione in chiave retr&ograve; della KTM 790 Adventure, chiamata per l'occasione Urban Assault. SERBATOIO VINTAGE, LINEE RETR&Ograve;  Un "assalto urbano" che parte dal serbatoio, sostituito con un'unit&agrave; proveniente da una Suzuki GT750 pesantemente modificato. In bella mostra il bicilindrico parallelo da 789cc raffreddato a liquido. Il radiatore &egrave; stato montato in verticale, mentre il telaietto ausiliare mantiene le linee classiche. In generale, dal punto di vista estetico, la moto ottiene una silhouette molto pi&ugrave; snella della sua versione originaria. C'&Egrave; CHI LA DEFINISCE "MOTOCROSS VINTAGE"...  Nuovo anche il faro frontale, tondo e proveniente da una Triumph. A dare un tocco da motocross, il parafango anteriore KTM e quello posteriore, entrambi dallo stile vintage. Il display TFT &egrave; quello della 790 originaria, mentre nella zona posteriore una borsa aggiunge un minimo di capacit&agrave; di carico. La targa in metallo funge anche da protezione termica per l'impianto di scarico firmato Akrapovic. Rifinita anche la forcella.&nbsp; BMW R 18 Dragster a nitrometano: l'idea di Roland Sands       

Il designer californiano trasforma l'austriaca media in una moto dalle forti connotazioni vintage, dotata di elementi dichiaratamente retr&ograve;: ecco Urban Assault

6 risultati per 'moto custom'

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KTM 790 Adventure, per Roland Sands è una custom "motocross"