        Continua senza sosta l&rsquo;impegno degli enduristi FMI, che dopo aver dato una mano con la drammatica situazione in Emilia Romagna dopo l&rsquo;alluvione, adesso supportano i carabinieri e i vigili del fuoco nel sud Italia. I volontari FMI, infatti, stanno prendendo parte alla Campagna Antincendio Boschivo in Calabria e Sicilia, collaborano con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Il ruolo dei volontari Come detto altre volte, il ruolo degli enduristi FMI in situazione critiche come queste pu&ograve; rivelarsi davvero prezioso e utile. Oltre a monitorare eventuali incendi nelle zone a rischio, aiutano e soccorrono i cittadini in difficolt&agrave;, specialmente nella provincia di Palermo. Spostarsi in sella a una enduro, infatti, consente di raggiungere luoghi rimasti isolati o difficilmente raggiungibili con veicoli a quattro ruote. Giovanni Copioli, Presidente FMI, ha dichiarato: &ldquo;Desidero esprimere la mia pi&ugrave; profonda gratitudine ai Volontari Motociclisti che si stanno dedicando a questa importante missione di protezione civile. Il loro impegno e la loro generosit&agrave; sono un esempio di altruismo e solidariet&agrave;. Queste iniziative, realizzate in collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni competenti, evidenziano come il nostro supporto alle attivit&agrave; di Protezione Civile e di difesa del patrimonio ambientale siano continue e indispensabili&rdquo;. MOTO E VACANZE, I CONTROLLI DA FARE PRIMA DI METTERSI IN VIAGGIO       

Alcuni volontari enduristi stanno prendendo parte alla Campagna Antincendio Boschivo nelle due regioni italiane

Incendi in Calabria e Sicilia, arriva l’aiuto dei motociclisti FMI

Rivincita? La storia della Salerno-Reggio Calabria la conosciamo tutti. I lavori sono iniziati nel 1967, ma ci sono voluti molti anni prima che venissero completati e cos&igrave;, nell&rsquo;immaginario collettivo, questo tratto che collega Salerno a Reggio Calabria passando per Cosenza e Vibo Valentia (per una lunghezza totale di oltre 440 km!), per molto tempo &egrave; stato&nbsp;sinonimo di negligenza di gestione, file interminabili (camion, auto, moto...) e tanto malcontento da parte degli utenti. Ma sembra che ora le cose stiano per cambiare: quella che &egrave; conosciuta anche come &ldquo;Autostrada del Mediterraneo&ldquo;, o A2, incontra&nbsp;la tecnologia, che dovrebbe diventare parte centrale del nuovo progetto per renderla il primo tratto autostradale in Europa con denominazione &ldquo;Smart Road&rdquo;.  Un sistema di comunicazione all&rsquo;avanguardia  Un&rsquo;evoluzione possibile grazie ai 21 milioni di euro messi a disposizione dal PON-IR (Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020) di cui beneficia l&rsquo;Anas e, di conseguenza, la Salerno-Reggio Calabria con gli interventi in programma per trasformarla in un&rsquo;autostrada smart. Ma di che interventi si tratta? L&rsquo;obiettivo principale &egrave; quello di creare un sistema che possa comunicare con gli utenti di questa tratta, dando loro tutta una serie di informazioni utili sul viaggio, per aumentare la sicurezza stradale e il comfort alla guida. Pi&ugrave; nel dettaglio, si parla di un&rsquo;infrastruttura di rete per il collegamento wireless di ultima generazione (nuovi sistemi di connessione radio e a fibra ottica) che metter&agrave; in contatto, appunto, i veicoli con tutto quello che succede lungo il tragitto. L&rsquo;idea &egrave; quella di creare un&rsquo;app per inviare in tempo reale comunicazioni su incidenti, rallentamenti o cantieri, fornendo poi consigli su eventuali percorsi alternativi.  Ultimi due aspetti, ma di grande importanza, riguardano infine il supporto ai sistemi di guida assistita ed autonoma (ma su questo ci sono ancora molti interventi e lavori da fare, la cui durata non &egrave; affatto di facile previsione) e l&rsquo;ecosostenibilit&agrave; del progetto. Sulla A2 verranno installati nuovi sistemi di produzione dell&#39;energia elettrica (pannelli fotovoltaici e pale eoliche) sfruttando le fonti rinnovabili, oltre a numerosi stazioni di ricarica per i veicoli elettrici.  ANDARE IN MOTO: ECCO 10 ERRORI CHE &Egrave; MEGLIO NON FARE 

Dopo la fine dei lavori, terminati dopo moltissimi anni (erano iniziati del 1967), l&rsquo;A2 &egrave; pronta per il salto di qualit&agrave; diventando la prima Smart Road d&rsquo;Europa: ecco come

Salerno-Reggio Calabria: da cantiere infinito a... autostrada smart

        Il Sud dello Stivale ha davvero tanto da offrire a noi motociclisti. Come dimostra questo itinerario in Calabria, tra i monti del Parco Nazionale della Sila, alla scoperta di un territorio talmente affascinante da rimanere impresso nel cuore e... ben stampato sulle spalle degli pneumatici. Questo, grazie a strade coinvolgenti, immerse in una natura al massimo del suo splendore. Se poi siete buongustai, avrete trovato letteralmente pane per i vostri denti.&nbsp; Da Cosenza a Camigliatello: 40 km circa&nbsp; Da Cosenza, imboccate la veloce SS107 fino a Spezzano Piccolo, quindi uscite dalla superstrada e proseguite lungo la SP 256, che non &egrave; altro che il vecchio tracciato della SS107 silana-crotonese, direttrice che univa la costa del Tirreno a quella dello Ionio: questa strada rappresenta parte del tracciato della gara automobilistica "Coppa Sila" e si arrampica, una curva dietro l&rsquo;altra, fino al valico di Montescuro. Buon divertimento!&nbsp; Raggiunta la cima, dopo una breve sosta panoramica, si prosegue in picchiata verso Moccone, nel fitto della pineta, tra suggestivi giochi di luce. Da qui, l&rsquo;itinerario prosegue fino alla vicina Camigliatello, per poi continuare alla volta del lago Arvo.  Da Camigliatello al Lago Ampollino:&nbsp; 75 km circa&nbsp; Un velocissimo trasferimento sulla superstrada SS107 in direzione Crotone-Lorica, e si imbocca lo svincolo Lorica-Lago Arvo. Parte da qui un bel misto veloce condito da ottimi ingredienti: lunghi curvoni, ampia carreggiata e traffico scarso. Raggiunta la SS108 bis, si svolta in direzione Lorica: ancora pieghe su ottimo asfalto, mentre l&rsquo;azzurro del lago inizia a filtrare suggestivo tra gli alberi. A questo punto, chiudete il gas e aprite le narici: verrete investiti da celestiali profumi di carne alla brace. All&rsquo;inizio dell&rsquo;abitato di Lorica, sulla sinistra, un chiosco con tavoli all&rsquo;aperto &egrave; l&rsquo;ennesima occasione di sosta per assaporare squisiti prodotti silani.&nbsp; Lasciata Lorica, si continua a costeggiare il lago Arvo lungo la SS108 bis, con le acque azzurre, che trafiggono il verde intenso dei prati. La prossima destinazione &egrave; un altro affascinante bacino, il lago Ampollino, immerso tra i paesaggi della cosiddetta &ldquo;Sila piccola&rdquo;: animali al pascolo, coltivazioni d&rsquo;alta quota e un nastro d&rsquo;asfalto sinuoso, che incide un territorio di grande bellezza. Uno dei tanti posti magici, lungo lo Stivale, rimasti fuori dalle rotte turistiche. Imperdibile una sosta per respirare a pieni polmoni i profumi del bosco e per godere dei mille scorci offerti dal lago Ampollino, dalla particolare morfologia che si sviluppa in lunghezza.  Dal lago Ampollino al lago Cecita: 50 km circa&nbsp; Sono tre i laghi &ndash; ognuno diverso dall&rsquo;altro, ognuno a suo modo affascinante &ndash; toccati da questo intrigante itinerario. Dall&rsquo;Ampollino, si prosegue per San Giovanni in Fiore. La strada prende subito a raggomitolarsi in un suggestivo toboga di curve: una delizia per gli amanti della piega. Superato San Giovanni in Fiore, si percorre un altro breve tratto di superstrada SS107, stavolta in direzione Cosenza. Pochi chilometri, e si svolta a destra per Villaggio Germano. Si entra nella parte pi&ugrave; selvaggia del percorso: una tortuosa serpentina d&rsquo;asfalto, che si infila nel cuore profondo della Sila, nel fitto del bosco. Sarete solo voi e il rombo della vostra moto. Accostate un istante, spegnete il motore e assaporate la sensazione indescrivibile di tanta magnifica solitudine. Da evitare, lungo il percorso, le prime indicazioni sulla sinistra per Camigliatello: proseguite dritto in direzione Longobucco e solo alla fine della strada principale, dopo diversi chilometri, svoltate a sinistra per Camigliatello-Lago Cecita. Dal lago Cecita a Camigliatello:&nbsp; 90 km circa Un altro lago stupendo, il Cecita. Il consiglio &egrave; di prendersi un po&rsquo; di tempo per andare alla sua scoperta. Dopo aver goduto di tanta bellezza, di nuovo in moto, si seguono le indicazioni per Acri, fino alla bellissima SS660: improvvisamente il paesaggio cambia - una sorta di angolo di Toscana in terra calabra. Arrivati ad Acri, ancora curve fino a raggiungere Luzzi: indicazioni chiare e percorso che fila via veloce. La strada che da Luzzi torna ad arrampicarsi verso la Sila - ovvero, la celebre Luzzi/Sambucina - &egrave; lo scenario di una nota gara di cronoscalata in salita, come testimoniano le strisce disegnate sui muretti delle curve, che si incontrano lungo il tracciato. Giunti all&rsquo;abbazia della Sambucina, una visita e si torna in sella. Al bivio con la SS279, si svolta a sinistra in direzione Moccone - Camigliatello.&nbsp; Se le luci sono quelle del tramonto, facile farsi rapire dalle mille cromie degli ultimi chilometri di questo incredibile percorso.  Da non perdere # Una passeggiata lungo le sponde del selvaggio lago Cecita. Un po&rsquo; di relax su quelle verdissime del lago Arvo. Le vedute lungo la strada tra i boschi dell&rsquo;Ampollino.&nbsp; # La bella Cosenza, con il centro storico, il duomo e il castello svevo, senza dimenticare una sosta allo storico caff&egrave; Renzelli. Imperdibile corso Mazzini, salotto buono della citt&agrave;, disseminato di sculture di celebri artisti, tra cui De Chirico e Dal&igrave;. # I cosiddetti &ldquo;Giganti della Sila&rdquo;, pini di dimensioni incredibili, con circonferenza alla base dai 2.5 ai 6 metri, e un&rsquo;altezza dai 30 ai 43 metri. Per sperimentare in prima persona l&rsquo;effetto Lilliput tanto caro a Gulliver.&nbsp; # Una passeggiata lungo il vivace corso di Camigliatello, tra botteghe locali e prodotti tipici.&nbsp; # La Sambucina, nei pressi di Luzzi, antica abbazia benedettina di origine medievale, fondata intorno al 1140.       

Un itinerario in Calabria, alla scoperta di una natura affascinante e selvaggia attraversata da strade curvose, che esaltano il piacere di guidare la moto

Emozionante Sila: una bellezza tutta da gustare, e da guidare!

Un itinerario in Calabria, alla scoperta di una natura affascinante e selvaggia attraversata da strade curvose, che esaltano il piacere di guidare la moto

Itinerario Sila | LE FOTO

        L&rsquo;avevano scampata, ma hanno voluto esagerare. Nel secolo dei social network capita spesso, ma la voglia di mettersi in mostra supera qualsiasi prudenza. In provincia di Reggio Calabria, a Cittanova, l&rsquo;ultimo esempio di una pessima abitudine, giustamente punita. FUGA E SFOTT&Ograve; Due ragazzi del reggino sono riusciti a sfuggire a un controllo della polizia, da quanto si pu&ograve; intuire dalle emoji pubblicate nel video che tutti possono vedere sul social. Nel festeggiare l&rsquo;essere scampati a una multa, i due hanno pensato di filmarsi mentre girano su una strada sterrata senza casco, commentando le immagini con la frase &ldquo;Mo mi trovi&rdquo;, che in dialetto significa &ldquo;Non mi troverai mai&rdquo;. Il tutto accompagnato dalle celebri &ldquo;faccette&rdquo; di Instagram: una che ride, una con la mano sul volto e le ultime due con le auto della polizia. Troppo presto per festeggiare, per&ograve;. RICONOSCIUTI SUI SOCIAL Le forze dell&rsquo;ordine hanno immediatamente rintracciato il video e riconosciuto i due, hanno ritrovato il mezzo su un terreno adiacente all&rsquo;abitazione di uno dei due e hanno scoperto che era intestato alla madre di uno di loro, notando come fosse privo di immatricolazione e assicurazione. I due colpevoli viaggiavano ad alta velocit&agrave; in un&rsquo;area adibita ad isola pedonale, maturando una sanzione di 4.000 euro con sequestro del veicolo. Un finale che, a posteriori, era gi&agrave; scritto, ma a quanto pare il bisogno di esaltazione supera ogni cautela.   Multe autovelox: come contestarle e ricorrere quando "ingiuste"?       

Nel reggino, a Cittanova, due incauti motociclisti hanno postato un video sui social per deridere le forze dell'ordine dopo aver eluso un controllo. Immediatamente identificati, hanno pagato a caro prezzo lo sfott&ograve;

Scappano dalla polizia, beccati su Instagram: multa e sequestro

Chi cerca avventura, natura e realt&agrave; genuine, trova pane e companatico per i propri pneumatici nella multiforme regione del Sud

Calabria, le vie della Sila Greca FOTO

La Sila Greca &egrave; quella ruvida parte di montagna calabrese rivolta a levante, dove la civilt&agrave; greca, prima, e bizantino-balcanica, poi, impressero il loro sigillo. E qui, garantito, non ci si capita per caso. Sfidando il GPS e cucendo assieme spopolate curve forestali, tornanti imprevedibili che si precipitano verso il cobalto del mare, sorprendenti esempi di storia antica fusi in un paesaggio primigenio, dove dominano i sapori senza compromessi della &ldquo;sardella&rdquo; e della liquirizia selvatica, abbiamo dunque ricavato questo affascinante itinerario a prova di veri biker.  DA CASTROVILLARI  Si va dalle pendici del Pollino, ben servito dall&rsquo;autostrada, fino alla costa ionica che s&rsquo;apre a compasso sull&rsquo;ampio golfo di Taranto, fissando come inizio &ldquo;tecnico&rdquo; l&rsquo;uscita Castrovillari-Frascineto dell&rsquo;A3. Due le &ldquo;filosofie&rdquo;. La prima corre subito al mare a conoscere il Parco Archeologico di Sibari (SS534, 35 km), con annesso museo, dove sono stati appena spesi 18 milioni di euro per mettere in sicurezza i resti dell&rsquo;antica colonia achea della Magna Grecia. Logistica e indicazioni stradali sono purtroppo ancora da mani nei capelli. Quindi sull&rsquo;asse costiera della E90/SS106 (tra le direttrici statisticamente pi&ugrave; incidentose d&rsquo;Italia, occhio!) si pu&ograve; approfittare per cercare qualche bella spiaggia ionica tra le tante a disposizione tra Roseto Capo Spulico, col suo pittoresco castello federiciano del X sec. incombente sulle acque, e la Marina di Cariati alle foci del fiume Nic&agrave;. Buona fortuna.    La seconda opzione da Castrovillari &ndash; previa occhiata al castello aragonese e, in piazza Stazione, alla locomotiva a vapore degli anni Venti (mitica serie FLC503) &ndash; ci guida sul tracciato della vecchia SN19 delle Calabrie (oggi SP241) fino a Spezzano Albanese. Gli interessati vi troveranno calde acque salsobromoiodiche in un parco termale di 10 ettari. Come indica il nome, la zona &egrave; un&rsquo;enclave &ldquo;Arb&euml;resh&euml;&rdquo;, comunit&agrave; albanese stabilitasi alle falde della Sila nel tardo Medioevo. Tra un turbinare di grandi pale a vento, a 6 km ecco il lago di Tarsia, formato da una diga sul fiume Crati, il pi&ugrave; importante della Calabria per lunghezza e portata d&rsquo;acqua. Comprende una riserva naturale con fauna palustre e rapaci, parco eolico e cimitero memoriale internazionale dei migranti affogati nel Mediterraneo. I lavori di quest&rsquo;ultima opera sono attualmente in esecuzione.  NEL CUORE DELL&rsquo;APPENNINO  Ci siamo, adesso si pu&ograve; affrontare il vero nocciolo dell&rsquo;Appennino calabrese. L&rsquo;instradamento &egrave; sempre un&rsquo;avventura e i percorsi possono essere variati a piacere. Alcuni capisaldi: la SS660 da Acri, una magnifica strada da moto che conquista subito la Riserva del Gallopane. Area dei cosiddetti Giganti di Fallistro, pini larici antichi come cattedrali gotiche, alti fino a 45 metri e larghi due. Siamo nel territorio di Longobucco, il comune pi&ugrave; alto della Sila greca.    Di qui, per gettarsi a capofitto fino al mare &ldquo;greco&rdquo;, ci sono diverse possibilit&agrave;, tutte ubriache di curve e con asfalti sempre imponderadibili. Per esempio la SS177, una collana di tornanti a scendere che infilano il borgo antico di Longobucco. Poi, da Cropalati, si piega sulla SP250 per Paludi (Parco archeologico ellenistico del Castiglione) e quindi Rossano, issata a sella sulla sua timpa (forra). Definita con un pizzico d&rsquo;enfasi &ldquo;Ravenna del Sud&rdquo;, Rossano &egrave; tra i centri pi&ugrave; importanti dell&rsquo;impero di Bisanzio nel nostro Mezzogiorno.    Si vedano la chiesetta di S.Marco, del Mille, la Panaghia, il palazzo Vescovile con conservato un prezioso Codex Purpureus bizantino, miniato, del VI secolo. Senza dimenticare, nella parte bassa del paese, l&rsquo;antica fabbrica di liquirizia Amarelli (1731) tutt&rsquo;oggi attiva, con spaccio aziendale e museo storico.  TRA BOSCHI E ROCCE  Altro instradamento &egrave; la SP255 + 108ter, via Bocchigliero e Campana: budello contorto che scende a precipite tra boschi sterminati e curiose formazioni rocciose. Capolinea &egrave; Cariati, su un orizzonte tutto turchino. Tornando al bosco di Gallopane, lungo la SS660, si pu&ograve; prendere direttamente il bivio SP188 per Rossano, aggirando il Monte Paleparto.  Giunti al bivio di Cozzo del Pesco, sede di giganteschi castagni pluricentenari, si gira a sinistra su asfalto fino al suggestivo convento bizantino del Patirion, con vista eccezionale. Per raggiungere invece il remotissimo e umilissimo eremo antico di Sant&rsquo;Onofrio lo sterrato &egrave; piuttosto malmesso. Qui, ogni terza domenica di maggio, si svolge una festa pastorale che sembra quasi una pagina firmata dall&rsquo;etnologo Ernesto De Martino (1908-1965). Infine, ulteriore alternativa, la ruspante provinciale 187 che conduce direttamente a Corigliano Calabro. Tanto per far raffreddare i freni, non perdetevi il castello Ducale dell&rsquo;XI sec. con un Museo e belle sale sontuosamente arredate (tutti i giorni, tranne luned&igrave;).  Honda: il tour con l&#39;Africa Twin tra Slovenia e Albania 

Itinerari in moto: Calabria, le vie della Sila Greca

In Calabria, alla scoperta di uno degli angoli pi&ugrave; selvatici del nostro Appennino, con tante curve, sorprese e divertenti attivit&agrave; open-air

Dal Pollino al mare

Diviso tra un municipio Borgo e un municipio Castello, Laino, in provincia di Cosenza (da non confondere con l&rsquo;omonimo Comune in provincia di Como), &egrave; il posto giusto dove pianificare le attivit&agrave; motociclistiche &ldquo;mare-monti&rdquo; di quest&rsquo;ultimo scampolo d&rsquo;estate. Quelle della manetta, ovviamente, ma anche altre.  MAGNIFICO POLLINO - L&rsquo;associazione &ldquo;Lao Canyon Rafting&rdquo; (www.laosrl.it) propone ad esempio divertenti discese in gommone lungo le rapide del locale fiume Lao; inoltre trekking, equitazione, MTB, visite guidate. Per raggiungere velocemente Laino Borgo, all&rsquo;interno del magnifico territorio del Parco Nazionale del Pollino, si pu&ograve; usufruire dell&rsquo;apposita uscita autostradale sull&rsquo;A2 (da giugno, nuova numerazione della Salerno - Reggio Calabria, l&rsquo;eterna incompiuta del Mezzogiorno, ex A3, finalmente tutta operativa). Tuttavia consigliamo senz&rsquo;altro agli stradisti pi&ugrave; irriducibili di giungervi, sia da nord che da sud, percorrendo la storica Statale 19, cosiddetta &ldquo;Strada Nazionale delle Calabrie&rdquo;. Non tutta perfetta, ma assolutamente guidata.    CRONOSCALATA - Torniamo alle attivit&agrave; open-air. 16 km da Laino, tutti da misurare in staccata e piega, lungo appunto la ex S.N.19, il borgo di Mormanno offre assistenza in zona per pesca e parapendio. Ancora 21 km ed ecco la scenografica cascata di case di Morano Calabro, culminante in cima coi ruderi del diruto Castello Normanno. Un paese davvero unico, designato tra i 100 Borghi pi&ugrave; belli d&rsquo;Italia. Qui si pu&ograve; pernottare a &ldquo;Villa San Domenico&rdquo; (tel. 0981.399881) affascinante 4 stelle sito in un palazzo signorile del &#39;700, con ampio giardino, terrazzi panoramici e parcheggio custodito per la moto. Otto camere e tre suite, tutte arredate con mobili d&rsquo;epoca ed ogni comfort. Gli ultimi 7 km di strada conviene guidarli nei due sensi, a salire e a scendere. Si tratta infatti della &ldquo;Dirupata&rdquo;, tradizionale percorso della Cronoscalata del Pollino, con carreggiata larga e perfettamente tenuta, ben drenata e dall&rsquo;ottimo grip.  E ORA MARE - Per raggiungere la costa, due alternative altrettanto emozionanti, attraversando l&rsquo;area protetta del Parco del Pollino: la SP3 che segue il fiume Lao, e la pi&ugrave; ispida via per i monti dell&rsquo;Orsomarso. Nel primo caso, immancabile sosta alla Grotta del Romito, una delle pi&ugrave; interessanti del Paleolitico italiano. Conserva infatti il graffito di un bue disegnato 10mila anni fa dall&rsquo;uomo preistorico. Nella vicina Papasidero si veda invece il trecentesco Santuario della Madonna di Costantinopoli, incastonato tra le gole formate dal Lao. Superato quest&rsquo;ultimo paese, la strada si fa assai panoramica e guadagna il mare di Scalea. Si vedano il centro medievale arroccato e la Torre spagnola sul lungomare.&nbsp;   ROSSO PICCANTE - Con la SS18 scendiamo ora lungo tutta la Riviera dei Cedri, patria del peperoncino rosso piccante. Ne &egrave; &ldquo;capitale&rdquo; indiscussa Diamante. Il bar &ldquo;Nin&igrave;&rdquo;, sul lungomare Santa Lucia, lo mette perfino nel caff&egrave; e nel gelato. Spiagge a parte, Diamante &egrave; pure celebre per i murales: oltre 150, dipinti da artisti di fama internazionale. Quattro km a nord, in posizione panoramica, si possono poi visitare i ruderi della vecchia Cirella, distrutta da Napoleone (con bellissima veduta sull&rsquo;antistante isoletta omonima). Altri 5 km per la stradina che sale a monte ed ecco, nel Palazzo ducale di Maier&agrave;, il Museo del Peperoncino, unico al mondo. Dunque immancabile (tel. 0985.81130). Per tornare all&rsquo;A2, s&rsquo;imbocchi infine (da Belvedere Marittimo) il tortuoso serpentone della SP263, via Aquaformosa e Castrovillari. Lungo la strada, ancora molteplici possibilit&agrave; di escursioni nel Pollino, con cascate, fiumi, laghi, boschi, pascoli&hellip; e naturalmente curve.   

Ultimo scampolo d&rsquo;estate per uno degli angoli pi&ugrave; selvatici del nostro Appennino, con tante curve, sorprese e divertenti attivit&agrave; open-air

M&egrave;tedamoto, la Calabria dal Pollino al mare

Nel Marchesato, in Calabria, la Magna Grecia ci ha lasciato colonne dirute e il ricordo di uomini eccezionali, come Pitagora, sul mare &ldquo;galleggiano&rdquo; castelli che sembrano favole e con soli pochi chilometri di godimento si &egrave; gi&agrave; nella Sila Piccola, primordiale scenario di boschi e curve spasmodiche. Partenza da Catanzaro (A3 Lamezia e SS280). Qui lasciamo subito la citt&agrave; superando il ponte sospeso sul Fiumarella, diretti verso la costa. Giunti all&rsquo;innesto con la SS106 Ionica, ecco sulla sinistra La Roccelletta, pittoreschi ruderi di una chiesa bizantina che emerge dall&rsquo;argento degli ulivi coi vicini scavi dell&rsquo;antica Scolacium (terme, teatro, anfiteatro). Invertita la marcia, viaggiamo ora spediti lungo l&rsquo;ampio Golfo di Squillace, tra oliveti e qualche agrumeto. Una quarantina di km dopo, a destra, ecco il segnale per la deviazione di Le Castella. Si tratta di una fortezza antichissima, incredibilmente poggiata su un isolotto collegato alla spiaggia (www.lecastella.info). Tornati alla direttrice, superato il centro abitato di Isola Capo Rizzuto, ci avventuriamo ora sul dedalo di comunali che portano allo scoglio di Capo Colonna. Paesaggio struggente. Qui svetta l&rsquo;unica colonna superstite delle 48 che formavano il tempio di Hera Lacinia a Kroton, patria di Pitagora (VI sec. a.C.). Pare anzi che il grande filosofo e matematico si fermasse in meditazione proprio sullo scoglio di fronte, dove ora sorge il Faro della Marina Militare. Scavi e Museo archeologico si possono visitare dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, tranne il luned&igrave;. N&eacute; si manchi di vedere la vicina chiesetta della Madonna di capo Colonna, in collocazione a dir poco suggestiva, e la spagnolesca Torre di Nao, del &lsquo;500, proprio di fronte. I 15 km di Costa Tiziana verso Crotone sono praticamente un must. In citt&agrave; si vedano il Museo Archeologico Statale, il Castello ed il Duomo. Raggiunto a nord Bivio Passovecchio (7 km), si prenda poi la SS107b che sale al monte. Curve panoramiche, tutte da guidare, fino a Santa Severina (39 km), dichiarato uno dei pi&ugrave; bei borghi d&rsquo;Italia. Con un appuntamento immancabile: il Castello normanno del 1076 (visite 9-13 e 15-18). Subito fuori Santa Severina, a 5 km, si imbocca infine la statale 109 della Sila Piccola (poi SP159), che non lascereno pi&ugrave; fino a tornare a Catanzaro. Un&rsquo;avventura ubriaca di curve e controcurve ai margini dell&rsquo;area forestale. Ma attenzione al fondo...

Calabria

Cinquanta km da fare quasi in impennata, poi altri trenta da fare in picchiata, sulla punta dello stivale  &nbsp;  &nbsp;    Scilla-Aspromonte: 50 km in impennata da farsi trattenendo quasi il fiato; e poi altri 30 in picchiata, dalla verde cima del Promontorio fin gi&ugrave;, all&rsquo;azzurro dello Ionio. Si tratta di una delle pi&ugrave; eccitanti strade da moto del sud dello Stivale per chi non teme troppo gli inconvenienti di una non perfetta manutenzione. Un assalto che comincia dal mare, come lo storico sbarco dei Mille, e culmina tra i boschi rigogliosi di Calabria, dove Garibaldi fu fermato a fucilate nel 1862 dall&rsquo;esercito piemontese. Il luogo, ricordato da un mausoleo e dal pino sotto cui l&rsquo;eroe dei due mondi, ferito, venne appoggiato per riposare, lo si incontra lungo il persorso, sulla SS183. Ma andiamo con ordine e partiamo da Scilla (uscita A3), affacciata sullo Stretto di Messina. La SP107 verso i monti s&rsquo;imbocca da dietro il cimitero, passando sotto gli svincoli dell&rsquo;autostrada. Lasciato in basso il paese, una serie di tornanti ci porta in quota in un pugno di chilometri. A Sant&rsquo;Angelo il mare &egrave; ormai un ricordo. La vegetazione infittisce e la strada si fa sempre pi&ugrave; guidata, fino a scavallare sul breve altipiano che annuncia l&rsquo;innesto con la ex statale 183, gi&agrave; nel territorio del Parco Nazionale dell&rsquo;Aspromonte. Il cippo Garibaldi s&rsquo;incontra girando a sinistra per 5 km. A destra invece siamo subito a Gambarie, 1.330 metri di altezza, capitale delle curve. Da qui fino a Mannoli e S.Stefano, sulla SP7, si svolge d&rsquo;estate uno slalom automobilistico a cura della Scuderia Aspromonte (www.scuderiaaspromonte.it). Noi seguiamo invece tutta la 183, che sono altre curve, un&rsquo;infinit&agrave;, ed altre emozioni. La sede stradale &egrave; a volte stretta, contorta, il fondo vario, richiede attenzione. Superato il bivio che conduce verso la vetta del Montalto (indicazione Santuario Polsi), si procede tra muretti e guard-rail, immersi nei selvatici paesaggi boschivi. All&rsquo;innesto con la tratta asfaltata per la diga Menta, dove c&rsquo;&egrave; un vecchio rudere ma nessuna indicazione, siamo ormai in lenta discesa. Subito prima di Bagaladi, diversi tornanti ci abbassano di quota centinaia di metri. La strada s&rsquo;allarga poi, seguendo la Forra di Melito, e davanti al cartello &ldquo;Melito di Porto Salvo&rdquo; scopriamo d&rsquo;essere tornati alla costa.  

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