        Novit&agrave; a tema "green" per quanto riguarda le moto d'epoca. Il Registro Storico FMI, gestito dalla stessa Federazione, che raccoglie e valorizza il patrimonio tecnico e imprenditoriale italiano, si &egrave; attivato per ottenere un quadro conoscitivo sulle emissioni relative alle moto storiche. E per farlo, &egrave; pronta a intervenire la Commissione Ambiente FMI. Raccolta dati nel 2023: ecco dove La Commissione ha quindi varato un protocollo di studio per raccogliere dati bibliografici sulle emissioni, sia acustiche che in atmosfera, delle moto, attraverso delle misurazioni da effettuare durante il 2023 in aree di raduni motociclistici o gare o test al banco. Il tutto, in collaborazione con strutture specializzate e Universit&agrave;. ELETTRICO: LA MOBILIT&Agrave; URBANA PREMIA I DUE RUOTE GREEN       

La Commissione Ambientale della Federmoto si &egrave; attivata per ottenere un quadro conoscitivo relativo alle emissioni dei modelli d'epoca

Moto storiche, in arrivo la raccolta dati sulle emissioni

        Il circuito "Marco Simoncelli" di Misano si scopre pi&ugrave; "green". La Commissione Ambiente e Normative Fuoristrada FMI, infatti, ha assegnato al tracciato romagnolo anche quest'anno il Premio Ambiente, destinato a&nbsp; un Moto Club o un organizzatore che nel corso dell'ultima stagione sportiva si sia distinto per l'attenzione ai temi ambientali nella gestione di un evento motociclistico tra quelli previsti nel calendario della Federazione. I motivi della vittoria Il Misano World Circuit "Marco Simoncelli" ha vinto per l'impegno e l'attenzione riposta nell'organizzazione della Women's European Cup e per aver supportato la FMI in varie iniziative di sostenibilit&agrave;, tra cui il progetto di compensazione dell'intera produzione di CO2 del campionato CIV 2021, denominato CIV Green. Le dichiarazioni dei protagonisti "La sostenibilit&agrave; ambientale &egrave; un tema di stretta attualit&agrave; che la Federazione Motociclistica Italiana ritiene di massima importanza per ogni sua attivit&agrave; - afferma Giovanni Copioli, Presidente FMI -. Ringrazio quindi il Misano World Circuit per l'impegno profuso nel mettere in pratica azioni e progetti che hanno dato ottimi riscontri da questo punto di vista. Inoltre rivolgo un plauso a tutti gli organizzatori che hanno dimostrato sensibilit&agrave; su questa tematica, determinante per il futuro del motociclismo. Gi&agrave; oggi sono davvero numerosi i Moto Club, gli organizzatori ed i tesserati capaci di adottare azioni volte alla salvaguardia dell&rsquo;ambiente e sono certo che nel futuro questa sensibilit&agrave; crescer&agrave; ancora". CLAUDIO DOMENICALI CONFERMATO PRESIDENTE DELLA MOTOR VALLEY DEVELOPMENT Luca Colaiacovo, Presidente di Santa Monica SpA, afferma invece: "Siamo orgogliosi per il riconoscimento della FMI che con la sua autorevole Commissione ha rilevato l'attivit&agrave; di MWC delle attivit&agrave; volte alla sostenibilit&agrave; ambientale della propria attivit&agrave;. In questi mesi abbiamo guadagnato la certificazione ISO 2021 da T&Uuml;V S&Uuml;D per il sistema di gestione sostenibile degli eventi, unico impianto del motorsport accreditato in Italia dal prestigioso ente, oltre al Tre Stelle FIA. Non sono traguardi, ma tappe di un percorso avviato in questi anni insieme a tutto il sistema del motorsport e che vede coinvolti tutti gli attori ed in particolare tutto il team del circuito che con sensibilit&agrave; e competenze lo rende possibile. Continueremo con impegno a sviluppare gi&agrave; quest'anno nuove azioni, con un'attenzione sempre sensibile al territorio". COSTI ASSICURATIVI TROPPO ALTI, L'IRLANDA DEL NORD CANCELLA TUTTE LE ROAD-RACES DEL 2023       

Il tracciato romagnolo ha vinto per l'impegno e l'attenzione riposta nell'organizzazione della Women's European Cup e per il supporto alla FMI in varie iniziative di sostenibilit&agrave;

Il circuito di Misano vince il Premio Ambiente

        Yamaha Motor Sustainability Fund &egrave; il fondo appena istituito da Yamaha Motor per investire in aziende che si impegnano ad affrontare i problemi dell&rsquo;ambiente. Una notizia, questa, che si inserisce in un contesto pi&ugrave; ampio, in cui le aziende motoristiche si impegnano sempre di pi&ugrave; nel supporto alla sostenibilit&agrave;. Quella di Yamaha, nello specifico, si tratta di una nuova iniziativa che consente di compensare le emissioni di carbonio, di ridurre i livelli di CO2 e l'impronta ambientale. Il fondo ha un valore di investimento totale di 100 milioni di dollari (94,5 milioni di euro) e sar&agrave; gestito per un periodo di 15 anni. Gli obiettivi del fondo &ldquo;La missione di Yamaha Motor &egrave; quella di offrire nuove emozioni e una vita pi&ugrave; appagante alle persone di tutto il mondo - si legge in una nota - e le iniziative ecologiche sono tra i temi pi&ugrave; importanti per il raggiungimento di questa missione. Attraverso questo strumento, Yamaha Motor intende promuovere rapporti di collaborazione con le numerose aziende che si impegnano a risolvere i problemi ambientali e contribuire come partner di pari livello alla creazione di un mondo migliore, migliorando reciprocamente le attivit&agrave; di ciascuna azienda&rdquo;. I progetti di Yamaha Gi&agrave; nel nel 2015 Yamaha Motor ha dato vita alla Yamaha Motor Ventures nella Silicon Valley, negli Stati Uniti, e al Yamaha Motor Exploratory Fund, L.P. come proprio fondo di investimento nel 2018 con l&rsquo;obiettivo di effettuare investimenti esplorativi in aziende in fase di avviamento al fine di creare nuove imprese. Con il passare del tempo, il tema della sostenibilit&agrave; &egrave; diventato sempre pi&ugrave; centrale, come annunciato lo scorso febbraio per il nuovo piano di gestione a medio termine (2022-2024), nel quale l&rsquo;azienda sta esplorando nuove tecnologie e modelli di business che&nbsp;contribuiscano alla sostenibilit&agrave;, per accelerare gli sforzi di compensazione delle emissioni di carbonio necessari per raggiungere i propri obiettivi di carbon neutrality. YAMAHA, C&rsquo;&Egrave; L&rsquo;ACCORDO CON TOYOTA: SVILUPPER&Agrave; UN MOTORE A IDROGENO PER LEXUS       

Si chiama Yamaha Motor Sustainability Fund ed &egrave; un fondo creato per investire in aziende che si impegnano ad affrontare i problemi legati alla sostenibilit&agrave;

Yamaha mette sul piatto 95 milioni per il sostegno dell’ambiente

        Torna, come ogni anno, Suzuki Save The Green, l&rsquo;appuntamento in cui i dipendenti di Suzuki Italia fanno un gesto a favore dell&rsquo;ambiente. Il giorno fissato &egrave; il 9 aprile e muniti di guanti, pinze e sacchi, i lavoratori e le loro famiglie, insieme alle Amministrazioni locali e ai cittadini della zona, raccoglieranno i rifiuti per riqualificare la riva del fiume Stura, nel comune di Caselle Torinese. Un appuntamento per celebrare in anticipo la giornata mondiale della terra (che si tiene il 22 aprile) e che ogni anno prevede la bonifica di una zona specifica. Nel 2021 &egrave; stata la volta dell&rsquo;Area Industriale di Robassomero (TO), immersa nel parco Regionale della Mandria, dove si trova la sede di Suzuki Italia. Sono state raccolte 2,7 tonnellate di rifiuti, sommate alle oltre 10 tonnellate di rifiuti in aree urbane e rurali raccolte negli anni precedenti. Suzuki per l&rsquo;ambiente  Non si tratta dell&rsquo;unica iniziativa Suzuki a sostegno dell&rsquo;ambiente. Dal 2011, infatti, Suzuki Motor Corporation &egrave; attiva con il progetto Clean-up the World, una campagna di pulizia che ha visto impegnate finora oltre 8.000 persone per migliorare la salute dei mari. Dal 2021 questa attivit&agrave; rientra nel progetto globale Suzuki Clean Ocean Project, volta a sensibilizzare l&rsquo;opinione pubblica sull&rsquo;importanza del rispetto per l&rsquo;ambiente, ed &egrave; stata riconosciuta anche dal Ministero dell&rsquo;Ambiente giapponese nel contesto della &ldquo;Plastic Smart Campaign&rdquo;. Il 24 marzo scorso, invece, a Torino si &egrave; svolta a Torino la messa a dimora di 30 ciliegi giapponesi donati da Suzuki al capoluogo grazie ai fondi raccolti nell&rsquo;ambito del Suzuki Green Friday, iniziativa a cui hanno aderito centinaia di concessionari delle divisioni Auto, Moto e Marine. E ancora, dal 2018 Suzuki Italia impiega per la sua sede solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, aderendo ogni anno alla campagna per l&rsquo;ambiente M&rsquo;illumino di meno, che si sviluppa nel contesto della Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. L&rsquo;11 marzo scorso Suzuki Italia ha spento le luci dell&rsquo;insegna e dei propri uffici durante l&rsquo;orario di lavoro, a cui si &egrave; unita la rete degli oltre 200 concessionari ufficiali: in questo modo sono stati ridotti i consumi elettrici totali di quasi 1.000 kWh e abbattute le emissioni di anidride carbonica di oltre 400 kg. Ma Suzuki &egrave; anche mobilit&agrave; sostenibile: nel 2021 &egrave; stata celebrata la giornata mondiale della bicicletta organizzando il primo Suzuki Bike Day, una grande festa che si &egrave; tenuta il 10 luglio a Carpegna, in provincia di Pesaro e Urbino, con oltre 500 persone coinvolte, per promuovere l'uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sia come strumento per condurre una vita attiva e sana all&rsquo;aria aperta. Il piano di sostenibilit&agrave; ambientale Ma oltre a queste iniziative, ci sono progetti molto pi&ugrave; ampi. Con la Suzuki Environmental Vision 2050, Suzuki Motor Corporation ha definito un piano di sostenibilit&agrave; ambientale per tagliare il 40% della CO2 emessa dai veicoli Suzuki entro il 2030 per poi ridurla del 90% entro il 2050. Il primo obiettivo &egrave; ridurre gli imballaggi in plastica di almeno 2,3 tonnellate all&rsquo;anno e di impiegare in modo sempre pi&ugrave; consistente energie rinnovabili generate da impianti eolici e solari. ARRIVA IL DECRETO THUNBERG: I VEICOLI A COMBUSTIONE DIVENTANO GENERATORI PER QUELLI ELETTRICI       

Il 9 aprile torna l'iniziativa in cui i lavoratori del Marchio Italia fanno un gesto verso la natura: finora sono state raccolte oltre 13 milioni di tonnellate di rifiuti

Suzuki Save The Green, i dipendenti a favore dell’ambiente

&Egrave; vero che le moto fanno bene all&rsquo;ambiente e all&rsquo;economia europea? Se qualcuno di voi &egrave; ancora titubante, sappiate che secondo una ricerca condotta da Oxford Economics, leader nelle previsioni globali e nell&#39;analisi quantitativa, l&#39;attivit&agrave; legata alle motociclette riesce a generare in tutto il Vecchio continente ben 21,4 miliardi di PIL, 389.000 posti di lavoro e 16,6 miliardi di euro di entrate fiscali. Non calcolando che, sempre secondo la ricerca, rispetto ai mezzi a quattro ruote le moto avrebbero un impatto nettamente inferiore sull&rsquo;ambiente.  UE, stop ai motori tradizionali dal 2035: appuntamento al buio per le moto  Vantaggi economici  Dal rapporto commissionato da ACEM, l&#39;industria motociclistica in Europa, pare quindi chiaro il ruolo delle moto. Oltre a generare un&rsquo;ottima spinta in termini economici, l&rsquo;impatto medio della flotta di mezzi a due ruote nell&rsquo;intero territorio europeo risulta di circa 99 grammi di CO2 per km. Ovvero, meno della met&agrave; dei 210 g CO2 per km generati dall&#39;auto, indifferentemente dal tipo di carburante che utilizzano (benzina o diesel che sia). Stando alla ricerca, risulta poi interessante notare come le motociclette fino a 250 cc emettono in media 62 grammi CO2 per km e che circa il 62% delle due ruote presenti in UE rientra proprio in questo segmento.    Il settore moto &egrave; forte  Insomma, dopo lo studio eseguito da Oxford Economics &egrave; arrivata la conferma: la mobilit&agrave; in moto non offre vantaggi solo in termini economici, ma li offre anche in termini ambientali rispetto ad altri mezzi.  &ldquo;La ricerca di Oxford Economics &ndash; ha dichiarato Stefan Pierer, presidente di ACEM e CEO di KTM AG - dimostra che il settore motociclistico fornisce un prezioso contributo economico e sociale all&#39;economia e alla mobilit&agrave; in Europa. Nonostante le recenti sfide come la pandemia di Covid-19 o un difficile contesto commerciale internazionale, il nostro settore rimane forte. L&#39;industria motociclistica continuer&agrave; a svolgere un ruolo positivo in termini di creazione di posti di lavoro, crescita economica e mobilit&agrave; urbana&rdquo;.  Top 10, le moto pi&ugrave; vendute da gennaio ad agosto 2021 

La ricerca di Oxford Economics ha mostrato come il settore motociclistico nell&#39;UE e nel Regno Unito abbia un impatto molto pi&ugrave; importante su ambiente ed economia di quanto si possa pensare

Le moto aiutano l&rsquo;economia e l&rsquo;ambiente: arriva lo studio (ma era necessario?)

Uno scatolotto cercher&agrave; di contrastare le emissioni inquinanti delle due ruote &nbsp;

Moto: arriva il canister, amico dell’ambiente

Euro4 vuol dire tante cose, vuol dire nuove norme anti inquinamento, limiti fonometrici, sistemi di auto diagnosi e altro ancora. Per adeguarsi a certe prescrizioni &egrave; necessario modificare alcuni componenti, per altre invece serve proprio introdurre nuovi particolari, uno di questi &egrave; il cosiddetto canister, uno scatolotto tutto nero che serve per ridurre le emissioni inquinanti, in particolare per ridurre l&#39;emissione in atmosfera dei vapori di benzina. Non si tratta di una prima assoluta, il canister &egrave; sulle automobili ormai da anni ed anche sulle moto destinate ai mercati da sempre all&#39;avanguardia nella tutela dell&#39;ambiente, in primis la California.&nbsp;    INQUINAMENTO E SPRECO - &Egrave; stato introdotto per contrastare un fenomeno naturale altamente inquinante. Succede che la benzina &egrave; estremamente volatile, ovvero evapora facilmente, tanto pi&ugrave; facilmente quanto si alza la temperatura ambientale, provate quindi a immaginare cosa pu&ograve; succedere parcheggiando la moto al sole o semplicemente andando a spasso nel traffico con il motore che scalda come un forno proprio sotto al serbatoio. &Egrave; vero che il serbatoio &egrave; tenuto leggermente in pressione dal tappo (avete presente il &ldquo;puff&rdquo; quando lo si apre dal benzinaio?), ma pi&ugrave; di tanto non pu&ograve; fare e cos&igrave; su una moto Euro3 un po&#39; alla volta la benzina evapora esce dallo sfiato e si disperde in aria, inquinamento e spreco allo stesso tempo.&nbsp;  PER L&rsquo;AMBIENTE - Per porvi rimedio sulle moto Euro4 la benzina che evapora non finisce in aria, ma tramite un tubicino viene condotta dentro al nostro canister che contiene dei particolari filtri che &ldquo;adsorbono&rdquo;, no non &egrave; un errore di battitura, le molecole di benzina. &Egrave; un processo chimico fisico che intrappola le molecole di una sostanza fluida su un condensato, i carboni attivi contenuti nel canister. Il canister deve essere abbastanza grande per riuscire ad adsorbire tutto il vapore di benzina che si pu&ograve; sprigionare, la sua dimensione quindi &egrave; legata la volume del serbatoio. La benzina adsorbita deve quindi essere &ldquo;riciclata&rdquo; e l&#39;operazione di riciclo la esegue direttamente il motore. Difatti dal canister parte un secondo tubicino che va ai condotti di aspirazione succede cos&igrave; che il motore quando &egrave; acceso aspira aria dall&#39;atmosfera e parte dell&#39;aria aspirata passa attraverso il canister portandosi dietro anche la benzina intrappolata nei carboni, andando ad arricchire la miscela. Sar&agrave; poi la centralina elettronica in funzione dei dati della sonda lambda a ridurre di un corrispondente quantitativo la benzina sparata dagli iniettori.&nbsp;  DOVE POSIZIONARLO? - Se il concetto &egrave; semplice un po&#39; pi&ugrave; complicato &egrave; metterlo in pratica, le moto moderne sono letteralmente ripiene di centraline, tubazioni, sensori e chi pi&ugrave; ne ha pi&ugrave; ne metta e quindi alla domanda: &ldquo;E sto coso adesso dove lo metto?&rdquo; le risposte sono state le pi&ugrave; disparate. I progettisti si sono letteralmente sbizzarriti e lo si pu&ograve; trovare nascosto nelle posizioni pi&ugrave; impensabili, un bel passatempo pu&ograve; essere andare in giro per concessionari e cercare chi ha avuto l&#39;idea pi&ugrave; originale! Tutto sommato comunque questo curioso scatolotto per il motociclista non &egrave; poi cos&igrave; male, &egrave; vero che ci si porta dietro un mezzo kg di peso in pi&ugrave;, ma si rispetta l&#39;ambiente ed in definitiva si risparmia anche un poco di benzina! 

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