Dopo il lancio delle nuove 125 &amp; 390, &egrave; giunto il momento di una rinfrescata ache alla 790 della famiglia Duke 2024: un nuovo tassello all&rsquo;interno della campagna di comunicazione &quot;NO BULLSHIT&quot;, lanciata dalla Casa di Mattighofen per celebrare i 30 anni della famiglia delle roadster austriache.  NAKED AFFILATA    Fin dal suo esordio nel 2017, la 790 Duke ha conquistato il mercato motociclistico mondiale con oltre 30.000 esemplari venduti. Per il 2024 KTM vuole mantenere la promessa fatta: realizzare la naked di media cilindrata pi&ugrave; affilata e precisa del mercato!  COME &egrave; FATTA LA 790 DUKE 2024&nbsp;    Il motore &egrave; il bicilindrico parallelo LC8c di 799 cc e da 95 CV - depotenziabile per la guida con patente A2 - sempre prodigo di adrenalina, e che fa sponda su una ciclistica che si avvale delle immancabili sospensioni WP APEX.&nbsp;  A livello di controlli di guida ecco le quattro mappe disponibili (RAIN, STREET, SPORT e la opzionale TRACK) che consentono di regolare l&rsquo;erogazione di potenza del motore e l&rsquo;intervento del traction control sensibile all&rsquo;angolo di piega in funzione delle esigenze del pilota e delle condizioni atmosferiche.  La moto riconosce chi la guida: primi esperimenti in Austria 

La Casa di Mattighofen presenta la novit&agrave; per il 2024 nella famiglia delle sue aggressive roadster

KTM, arriva la 790 Duke 2024: grinta da ogni bullone

Facilit&agrave; di guida, dotazione tecnologica, meccanica semplice ma efficace. E soprattutto, il prezzaccio. Sono gli ingredienti delle nuove naked cosidette&nbsp;entry level, una categoria che fino a poco tempo fa era considerata buona giusto per i neopatentati o poco pi&ugrave;, ma che oggi &egrave; qualcosa di diverso. Oggi le naked entry level possono essere la moto definitiva, anche per motociclisti esperti. Perch&eacute;? Col passare del tempo hanno decisamente alzato la famosa asticella delle prestazioni, rimanendo per&ograve; sempre sotto il tetto dei 10.000 euro, una sorta di soglia morale oltre la quale si entra in un&rsquo;altra categoria. Non &egrave; facile per le aziende progettare queste moto: da una parte c&rsquo;&egrave; lo stringente limite del prezzo, dall&rsquo;altra c&rsquo;&egrave; comunque una clientela molto esigente.  Ora scopriamo come sono fatte e i valori che hanno fatto registrare al banco prova (oltre che sulla bilancia), mentre per la prova vera e propria trovate tutto sul numro di InMoto di ottobre.&nbsp; E occhio: arriver&agrave; la video-comparativa!  CONFRONTO A RUOTE FERME TRA LE NOVIT&agrave; VISTE nel 2023  Abbiamo messo a confronto le principali novit&agrave; di questo segmento cos&igrave; effervescente: c&rsquo;&egrave; la Honda Hornet, un nome che ritorna in una forma tutta nuova e che ha gi&agrave; fatto molto bene essendo la naked media pi&ugrave; venduta in Italia in questa prima met&agrave; del 2023; la Suzuki GSX-8S, una novit&agrave; assoluta che sfrutta una piattaforma meccanica inedita. La KTM 790 Duke, moto che era sparita dai listini con l&rsquo;arrivo della 890 ma che &egrave; tornata per proporsi come la versione economica, e infine la CFMoto 800NK, naked che sfrutta la piattaforma della Duke ma che si differenzia per diversi particolari, soprattutto elettronica ed estetica. Ma come scopriremo, non solo. Ah... sono tutte depotenziabili per la patente A2, un bel plus.    &nbsp;  Honda CB750 Hornet    Partiamo dalla Hornet, una delle moto che ha fatto pi&ugrave; discutere, soprattutto i motociclisti che possedevano la &ldquo;vera&rdquo; Hornet a 4 cilindri. Le sue linee sono frutto della collaborazione tra i reparti Honda R&amp;D di Italia e Giappone: il serbatoio &egrave; ispirato alla forma dell&rsquo;ala del calabrone. Il motore &egrave; un bicilindrico parallelo di 755 cc, architettura utilizzata da tutte queste moto, con fasatura a 270&deg;, quindi scoppi cosiddetti irregolari. Ha misure di alesaggio e corsa di 87 x 63,5 mm, quindi decisamente superquadro. Al nostro banco ha fatto segnare circa 87 CV a 9.430 giri e 71 Nm a 7.200 giri; da notare che rispetto alle concorrenti esprime il meglio di s&eacute; agli alti giri, e questo si riflette anche sulla guida.  Per quanto riguarda la ciclistica, la Hornet sfrutta un telaio a diamante in acciaio con telaietto saldato e sospensioni non regolabili a meno del precarico del mono, che lavora attraverso un sistema di leveraggi. La corsa utile &egrave; di 130 e 150 mm. Ne conseguono quote ciclistiche piuttosto agili, parliamo infatti di un interasse di 1.420 mm e di un cannotto inclinato di 25&deg;. Per aumentare ancora di pi&ugrave; la sensazione di agilit&agrave;, Honda ha scelto di equipaggiarla con uno pneumatico posteriore 160/60, l&rsquo;unica di questa comparativa. Il peso si avvicina al dichiarato, perch&eacute; sulla nostra bilancia la Hornet ha fatto segnare 191 kg col pieno, che &egrave; di 15,2 litri. L&rsquo;elettronica &egrave; davvero completa e comprende acceleratore Throttle By Wire, controllo di trazione che funziona anche da anti-wheelie, mappe e freno motore, tutto regolabile attraverso 4 Riding Mode. Il quickshifter per&ograve; &egrave; optional e ovviamente raccomandatissimo (circa 300 euro).  Quanto costa?  Costa 7.990 euro ma con i vari pacchetti il prezzo sale parecchio (ci sono manopole riscaldabili, borse laterali morbide, pedane sportive senza gommini&hellip;).    &nbsp;  Suzuki GSX-8S    Per la Suzuki troviamo il classico look da naked da sparo giapponese, che per&ograve; grazie ai due fari a LED sovrapposti richiama le altre moto del marchio. Anche in questo caso c&rsquo;&egrave; un bicilindrico parallelo ma qui la cilindrata &egrave; di 776 cc. A differenziarlo maggiormente da quello Honda sono le misure caratteristiche: 84 x 70 mm, che lo rendono leggermente meno superquadro. E al banco si vede: ci sono 76 CV a 8.400 giri giri e 72 Nm a 6.750 giri, ma numeri a parte se si guarda la curva di erogazione si vede chiaramente che la Suzuki raggiunge prima il picco.  La ciclistica si basa su un telaio a traliccio in acciaio, unito a un lungo forcellone in alluminio, mentre la parte ammortizzante si basa su un mono regolabile nel precarico e una forcella a steli rovesciati non regolabile. In questo caso abbiamo quote ciclistiche leggermente pi&ugrave; aperte: l&rsquo;interasse &egrave; di 1.465 mm e il cannotto &egrave; aperto di 25&deg;. Anche nel caso della Suzuki il peso rilevato si avvicina al dichiarato: circa 200 kg col pieno, che &egrave; di 14 litri, contro i 202 della scheda tecnica; valore comunque pi&ugrave; alto della comparativa. A livello di elettronica ci sono il&nbsp;controllo di trazione regolabile su 3 livelli e 3 mappe, ma niente Riding Mode.  Quanto costa?  Suzuki offre un pacchetto completo di tutto, anche di quickshifter, a un prezzo di 8.990 euro. Tra gli accessori ci sono anche le manopole riscaldabili e le borse laterali morbide.    &nbsp;  KTM 790 Duke    Per KTM, il nome Duke significa molto perch&eacute; &egrave; stata la prima moto da strada dell&rsquo;azienda austriaca. Quella di oggi &egrave; una naked dalle forme spigolose e taglienti, non a caso &egrave; chiamata dalla stessa azienda &ldquo;lo scalpello&rdquo;. Quando fu presentato, il bicilindrico KTM era un gioiello di ingegneria e ancora oggi &egrave; un riferimento. Si tratta di un bicilindrico parallelo, 799 cc, che utilizza due contralberi di equilibratura. &Egrave; molto compatto e al nostro banco ha fatto segnare 90 CV a 7.800 giri&nbsp;e 82 Nm a 6.600 giri. Il telaio &egrave; un tubolare in acciaio al quale &egrave; appeso il motore che contribuisce quindi alla rigidit&agrave; complessiva; il telaietto &egrave; in alluminio, l&rsquo;impianto frenante prevede due dischi di 300 mm e pinze radiali, le sospensioni sono WP Apex con forcella senza regolazioni e il mono &egrave; infulcrato direttamente al forcellone ed &egrave; regolabile in estensione e precarico. L&rsquo;escursione delle ruote &egrave; notevole, 140 mm davanti, 150 dietro, mentre le quote sono aperte: abbiamo infatti un interasse di 1.475 mm, mentre il cannotto &egrave; inclinato di 24&deg;. La Duke d&agrave; l&rsquo;impressione di essere leggera gi&agrave; solo a guardarla e in effetti lo &egrave;: 187 kg sono un valore di assoluto rilievo e la eleggono come la pi&ugrave; leggera del gruppo.  A livello di elettronica &egrave; la pi&ugrave; completa di tutte, prima di tutto perch&eacute; &egrave; l&rsquo;unica, con il Tech Pack optional, a utilizzare una piattaforma inerziale a 6 assi per il controllo di trazione e l&rsquo;ABS Cornering. Nel pacchetto poi sono inclusi anche anti-wheelie, launch control e tre diverse mappe, oltre all&rsquo;immancabile quickshifter e all&rsquo;MSR, sistema che aiuta la frizione antisaltellamento nelle staccate pi&ugrave; incisive. Tutto questo si regola attraverso i Riding Mode preimpostati.  Quanto costa?  Uno dei motivi per cui KTM fa produrre la sua 790 in Cina &egrave; per essere aggressiva con il prezzo, e si vede: costa 8.990 euro, anche se aggiungendo i due pacchetti che servono per avere tutta l&rsquo;elettronica ne servono altri 800 circa. Volendo c&rsquo;&egrave; anche il cruise control.    &nbsp;  CFMoto 800NK    Produzione cinese, forme italiane: come tutte le ultime CFMoto, anche la 800NK &egrave; disegnata in Italia dallo studio Modena40, di fatto ormai il reparto R&amp;D dell&rsquo;azienda. &Egrave; aggressiva, ben curata, e soprattutto non assomiglia a nessun&rsquo;altra moto. Il motore come detto &egrave; quello della Duke, un bicilindrico di 799 cc con sequenza di accensione sfalsata di 75&deg;, come il mostruoso V2 della Super Duke. Anche in questo caso i valori sono da riferimento: 91 CV a 9.600 giri e 76 Nm a 6.650 giri rilevati alla ruota. La cinesina riprende anche la ciclistica della Duke, ma alcune differenze ci sono. Il telaio &egrave; identico, un tubolare in acciaio, ma le sospensioni sono delle KYB completamente regolabili (l&rsquo;unica del confronto), con la forcella che ha steli di 43 mm e il mono senza leveraggi. Entrambi hanno una corsa utile di 130 mm, quindi leggermente meno della Duke. Ne consegue anche un interasse inferiore, 1.465 mm, anche per via del differente forcellone.  Il serbatoio &egrave; di 15 litri, uno pi&ugrave; dell&rsquo;austriaca, e anche per quanto riguarda i freni abbiamo dischi di diametro maggiore, 320 mm, lavorati da pinze radiali J.Juan. Il peso invece non &egrave; da riferimento: 194,2 sono i kg rilevati dalla nostra bilancia. Uno dei settori dove la NK si differenzia maggiormente dalla Duke &egrave; nell&rsquo;elettronica, sviluppata da CFmoto. Niente controllo di trazione o anti-wheelie, qui ci sono 3 mappe e il cruise control (di serie sull&rsquo;Advanced: discorso valido anche per il quickshifter). Curiosamente c&rsquo;&egrave; anche una piattaforma inerziale ma non &egrave; utilizzata per sistemi di controllo del motore o dell&rsquo;ABS.  Quanto costa?  Non sar&agrave; l&rsquo;unico punto a suo favore, ma il prezzo della CF &egrave; senza dubbio un bell&rsquo;incentivo: la Advanced costa 7.990 fino al 30 settembre (poi 8.490 euro).&nbsp;    Top 10: le migliori naked 2023 per patente A2 

Non sono pi&ugrave; soltanto moto per neopatentati, ma mezzi in grado di soddisfare anche palati pi&ugrave; esperti. Abbiamo messo a confronto le principali novit&agrave; di questa stagione. In attesa di capire come vanno scopriamo come sono fatte

Naked a meno di 9.000 euro: confronto al banco e sulla bilancia

        La naked KTM 790 Duke torna sul mercato e lo fa con il suo stile affilato e con una promozione imperdibile: dal 1&deg; marzo al 16 aprile, tutti i clienti che compreranno &ldquo;The Scalpel&rdquo;, avranno diritto al Quickshifter+ (399 &euro;) in omaggio, un accessorio decisamente Ready To Race, che consente cambi marcia rapidissimi, senza l&rsquo;ausilio della frizione. KTM 790 Duke: prezzo e promozione  Inoltre, grazie al programma KTM Finance, sar&agrave; possibile finanziare l&rsquo;acquisto della 790 Duke in 48 rate mensili da 159,90 &euro; ciascuna, con interessi particolarmente vantaggiosi: TAN 1,99% (tasso fisso) &ndash; TAEG 4,65% (tasso fisso). La 790 Duke mette a portata di mano leggerezza e prestazioni entusiasmanti. Questa nuova versione con motore LC8c da 95 CV, depotenziabile per la guida con patente A2, offre un pacchetto completo ai motociclisti che cercano le massime prestazioni, leggerezza e precisione millimetrica alla guida. Il tutto con una qualit&agrave; costruttiva di prim'ordine, ausili alla guida al top e un atteggiamento davvero Ready To Race. La KTM 790 Duke viene venduta dalla rete ufficiale KTM al prezzo di listino di 8.990 &euro;. KTM, ORA &Egrave; UFFICIALE: LA NUOVA SMT PRESTO IN VETRINA       

La naked torna sul mercato con una promozione: dal 1&deg;marzo al 16 aprile, i clienti che compreranno &ldquo;The Scalpel&rdquo;, avranno diritto al Quickshifter+ in omaggio

KTM, la 790 Duke in concessionaria: ecco quanto costa

        Un tempo c&rsquo;era una serie di moto 490 che KTM aveva annunciato (addirittura durante una presentazione degli investitori dell&rsquo;azienda). Oggi quella piattaforma non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave;. O meglio, &egrave; stata accantonata (forse, definitivamente). Lo ha confermato il CEO Stefan Pierer ad Autocar India. I nuovi progetti KTM Il motivo? La ragione per chiudere il progetto della piattaforma 490 &egrave; stata attribuita agli enormi costi dovuti per lo sviluppo di un nuovo motore bicilindrico parallelo a una capacit&agrave; cos&igrave; bassa.&nbsp;Dalla progettazione e sviluppo del motore fino al costo dei test e della convalida di una nuova piattaforma: un insieme di fattori che hanno portato KTM a non essere convinta che valesse la pena investire tutti i soldi e gli sforzi per questo segmento di mercato.&nbsp;Ma questo non significa che non si stia lavorando a qualcosa di nuovo. Questo qualcosa di nuovo si spiega nella decisione di ridimensionare il bicilindrico parallelo da 799 cc della 790 Duke, che sar&agrave; un'unit&agrave; basata su una piattaforma 690, come spiega Pierer, di cui ancora non si sa la capacit&agrave; precisa. Per quanto riguarda la potenza, continua il CEO, dovrebbe superare i 70 CV (ma potrebbe superare pure gli 80), e quindi andare a gareggiare direttamente con modelli quali Yamaha MT-07 e Triumph Trident 660. KTM inoltre sta lavorando per ottimizzare il rapporto peso/potenza, cercando di portare il peso a vuoto sotto i 190 kg. Perch&eacute; voler puntare su questo segmento? La decisione &egrave; piuttosto sensata, considerato che la categoria 600-700 cc sta andando piuttosto bene in Europa. E oltre all&rsquo;attuale 690 Duke, KTM non ha rappresentanti. L&rsquo;obiettivo della Casa di Mattighofen &egrave; lanciare la nuova piattaforma 690 nel 2024, e le moto basate su questa saranno realizzate dal partner cinese, CF Moto.&nbsp; KTM E LE NUOVE SPORTIVE: SI LAVORA SU RC 990, RC 390 E RC 125       

La Casa di Mattighofen lavora per ridurre il bicilindrico parallelo da 799 cc della 790 Duke e coprire un segmento che sta riscuotendo molto successo

KTM, si punta su nuova piattaforma 690: addio nuove 490?

A gennaio 2023, arriver&agrave; sul mercato la nuova gamma stradale di KTM. La 790 Duke con il suo bicilindrico parallelo LC8c da 95 cv, &egrave; il fiore all&#39;occhiello della famiglia di naked austriache.    KTM 790 Duke 2023, cosa cambia  La nuova 790 Duke propone tre riding mode - RAIN, STREET e SPORT -, grazie ai quali il motociclista pu&ograve; personalizzare il controllo di trazione e la risposta del comando dell&#39;acceleratore Ride By Wire. Tra le altre dotazioni, spiccano il controllo di trazione sensibile all&#39;angolo di piega, il Cornering ABS con modalit&agrave; SUPERMOTO, il display TFT da 5&quot; a colori e le luci di bordo a LED.  Sono inoltre disponibili una serie di optional come il Quickshifter+, la regolazione della coppia del motore in fase di rilascio, il riding mode TRACK, il cruise control, il sistema di controllo della pressione degli pneumatici e il KTM MY RIDE, per visualizzare le telefonate in ingresso o ascoltare la musica. Due, le nuove colorazioni: il tradizionale arancione e l&#39;inedito grigio/nero.  Colori e livree da MotoGP. Che grinta le sportive RC 125 e 390!    Per il 2023, KTM aggiorna inoltre a livello estetico alcuni dei modelli pi&ugrave; rappresentativi della gamma Duke, proposti con nuove colorazioni ispirate alla 1290 Super Duke RR e alle livree che i team ufficiali portano in pista in MotoGP. KTM RC 125 e RC 390 presentano l&#39;arancione KTM GP Orange e sono dotati di serie dello scarico nero e del cupolino fum&egrave;.  La 125 Duke viene ora proposta con un motivo &quot;blu su bianco&quot;, sottolineato dall&#39;arancione del codino e dei cerchi. La 390 Duke &egrave; ora disponibile in due nuove tonalit&agrave;: la prima con un arancione acceso a contrasto con un mix blu/grigio, la seconda con una combinazione di nero e grigio opaco. Infine, la 890 Duke GP vanta una combinazione di bianco e nero messa in risalto dall&#39;arancione del telaietto posteriore e dei cerchi.  KTM RC 8C: TUTTE VENDUTE IN SOLI 2 MINUTI! 

La Casa austriaca aggiorna la gamma stradale con colori ispirati alla 1290 Super Duke RR e alla MotoGP

KTM, nuova gamma 2023: la 790 Duke pi&ugrave; cattiva e tecnologica

La Casa austriaca aggiorna la famiglia delle stradali a partire dalla 790. Quest'ultima viene rinnovata con tre riding mode - RAIN, STREET e SPORT -, grazie ai quali il motociclista può personalizzare il controllo di trazione e la risposta del comando dell'acceleratore Ride By Wire. Tra le altre dotazioni, spiccano il controllo di trazione sensibile all'angolo di piega, il Cornering ABS, il display TFT da 5" a colori e le luci di bordo a LED. Gli altri modelli vengono proposti con nuove colorazioni ispirate alla 1290 Super Duke RR e alle livree MotoGP 

KTM, la gamma stradale 2023

La 790 DUKE è stata reintrodotta nella gamma Naked KTM con il preciso intento di colmare il divario prestazionale tra la 390 DUKE e la  890 DUKE. Per il mercato europeo la moto verrà commercializzata con una potenza di 95 CV e 87 Nm di coppia e sarà disponibile anche una versione depotenziata da 35 Kw, per poter essere guidata con la patente A2.

KTM 790 Duke - foto

Stagione 4 - Episodio 13: la mamma &egrave; sempre la mamma

Motosprint The Test di Riccardo Piergentili: KTM 790 Duke

Il nuovo modello della Casa Orange dispone di due set-up: Race e Style. Avanzato sistema ride by wire, opzioni di connettività integrata e ausili alla guida di nuova generazione 

Arriva la KTM 790 Duke: “The Scalpel”

La nuova 790 Duke, &ldquo;The Scalpel&rdquo;, &egrave; approdata nelle concessionarie. Si tratta del modello pi&ugrave; agile e tecnicamente avanzato della Gamma Street 2018. E&rsquo; equipaggiata con l&#39;inedito motore LC8c, il primo &quot;cuore&quot; bicilindrico in linea nella storia di KTM. Progettato per offrire una spinta costante e progressiva dai minimi ai massimi regimi, grazie ai 105 cavalli di potenza e alla coppia di 87 Nm, questo motore da 799 cc.&nbsp;ha dimensioni talmente compatte che ha permesso agli ingegneri di sviluppare un nuovo telaio a culla aperta e di creare una moto particolarmente agile e maneggevole. In sintesi, KTM ha lavorato per assicurare al pilota un feeling ottimale in qualsiasi condizione di guida e soddisfare anche chi &egrave; alla ricerca della velocit&agrave; in curva, piuttosto che della &ldquo;semplice&rdquo; potenza.  L&#39;ELETTRONICA - Oltre alla precisione di guida ed a un motore fruibile a tutti i regimi, la nuova Duke dispone di una completa dotazione di sistemi elettronici per l&#39;assistenza alla guida, inclusi ABS e controllo della trazione sensibili all&#39;angolo di piega, quattro riding mode, Quickshifter+, launch control e connettivit&agrave; opzionale per lo smartphone tramite l&rsquo;app KTM My Ride.  POTREBBE INTERESSARTI - IL NOSTRO TEST DELLA KTM 790 DUKE  GLI ACCESSORI - Numerosi prodotti del catalogo&nbsp;KTM PowerParts sono stati sviluppati esclusivamente per la KTM 790 Duke: oltre 30 accessori dedicati per adattare ancor di pi&ugrave; la moto alle esatte esigenze di ciascun pilota e all&#39;uso che intende farne.  Per rendere la scelta pi&ugrave; semplice, KTM ha preparato due setup predefiniti per la KTM 790 Duke, ognuno con un obiettivo preciso. Il setup &quot;race&quot; racchiude componenti ideati per rendere questa moto ancora pi&ugrave; preciso e tagliente, e il setup &quot;style&quot; che punta a migliorare ulteriormente l&#39;estetica. La KTM 790 Duke, con il suo stile e le sue prestazioni, &egrave; pensata per un target di motociclisti ampio, che ha differenti esigenze anche nel vestire. Ecco perch&eacute; la collezione&nbsp;KTM PowerWear&nbsp;offre molti capi di abbigliamento tecnico e casual per adattarsi a qualsiasi clima assicurando protezione, stile e prestazioni.  Prezzo: &euro; 9.550,00 

Il nuovo modello della Casa Orange dispone di due set-up: Race e Style. Ma anche di un vanzato sistema ride by wire, di opzioni di connettivit&agrave; integrata e di ausili alla guida di nuova generazione

Arriva la KTM 790 Duke: &ldquo;The Scalpel&rdquo;

Con la Duke 790, KTM ha raggiunto il suo obiettivo: realizzare una moto estremamente compatta, leggera, facile da gestire ma non per questo &ldquo;noiosa&rdquo;. Dovendo fare anche i conti con i costi, il rischio fondato di dover scendere troppo a compromessi, realizzando un prodotto adatto a molti ma emozionante per pochi, c&rsquo;era. Per fortuna, per&ograve;, le cose non sono andate cos&igrave;: la Duke 790, anche pi&ugrave; dei modelli di grossa cilindrata, stupisce positivamente, mettendo in mostra un carattere forte, senza nascondere qualche difetto che non non appanna i suoi molteplici pregi.  &Egrave; ESATTAMENTE QUESTA L&rsquo;ESSENZA DI TUTTE LE KTM DI SUCCESSO, moto che non hanno seguito la moda ma la hanno creata, attraverso scelte estetiche e tecniche diverse rispetto a quelle della concorrenza ma non per questo peggiori, anzi. La prima sorpresa si scopre salendo a bordo, dove lo spazio abbonda, nonostante le contenute dimensioni del veicolo. Il manubrio &egrave; molto alto, il piano di seduta abbastanza basso e caratterizzato da una sella poco inclinata verso l&rsquo;avantreno e piuttosto larga.  IL RISULTATO &egrave; che non si avverte un eccessivo carico sui polsi, che nelle curve lente e strette &egrave; possibile guidare in stile supermotard, mantenendo il busto perpendicolare rispetto al terreno, e che nei tratti veloci, grazie alle pedane abbastanza arretrate, si pu&ograve; spostare agevolmente il peso del corpo verso l&rsquo;avantreno. Insomma, sulla Duke 790 non solo si sta comodi ma si ha anche un&rsquo;elevata libert&agrave; di movimento, che si traduce in feeling.  &nbsp;  IL NUOVO BICILINDRICO HA GLI STESSI PREGI (tanti) dei grossi bicilindrici a V di 75&deg; made in Mattighofen. La risposta al gas &egrave; prontissima ma non brusca. In accelerazione il propulsore sale rapidamente di giri e mentre ci&ograve; avviene si avverte pochissimo l&rsquo;inerzia degli organi meccanici in movimento. Tutto ci&ograve;, per&ograve;, non si traduce in qualcosa di poco guidabile, anzi, attraverso il comando gas e giocando con i riding mode (track, sport, street e rain), che permettono di modificare velocemente l&rsquo;erogazione e il livello d&rsquo;intervento del traction control, si riesce sempre a trovare la configurazione adatta alle esigenze del momento.    GLI UNICI DIFETTI sono una risposta un filo aggressiva quando si effettuano rapidamente chiusure e aperture dell&rsquo;acceleratore e qualche microvibrazione di troppo ai regimi medio-alti. Per il resto &egrave; tutto favoloso, dal modo con cui questo bicilindrico si fa sentire presente, passando per la sua elasticit&agrave;, che gli consente di essere utilizzato ai bassi regimi con le marce lunghe. Inoltre, pur avendo ottime doti di allungo, che dopo 8000 giri diventa davvero emozionante, la coppia ai medi regimi abbonda e consente di mantenere sempre la ruota posteriore in trazione, senza abusare del cambio, che comunque si usa con soddisfazione.  QUESTO &Egrave; SOLO UN PICCOLO ASSAGGIO. Potete scoprire tutto sulla nuova KTM Duke 790 sui numeri di InMoto e Motosprint, in edicola rispettivamente dai prossimi 15 e 13 marzo. 

Tutta l&rsquo;essenza della nuova super-naked della Casa austriaca, difetti inclusi!

Prova KTM Duke 790: primo contatto

La Duke 790 sar&agrave; l&#39;inizio di una nuova era. Sar&agrave; la prima KTM equipaggiata con un bicilindrico in linea di media cilindrata ma non l&#39;ultima, perch&eacute; la Casa di Mattighofen, intorno a questo nuovo propulsore, costruir&agrave; diversi prodotti. Il primo apparterr&agrave; alla categoria naked. A EICMA &egrave; stato svelato il prototipo, caratterizzato da un design aggressivo e minimalista e da soluzioni tecniche molto particolari ma anche difficilmente industrializzabili, che per&ograve; hanno ispirato i componenti di serie.&nbsp;  SPIGOLO VIVO - Le immagini che vi mostriamo spiegano che la versione definitiva della 790 Duke sicuramente avr&agrave; quelle linee tese spigolose che hanno sempre identificato le moto austriache. La zona del serbatoio &egrave; molto simile a quella della 1290 Super Duke R, con i convogliatori che &quot;invadono&quot; l&#39;area intorno alla forcella, restando paralleli al faro anteriore, montato in basso, vicino al parafango e visivamente staccato dal plexiglass.  DNA SPORTIVO - Il codino &egrave; pi&ugrave; &quot;corposo rispetto a quello della sorella maggiore, sulla quale, di fatto, il telaietto reggisella svolge anche una importante funzione estetica. Sulla 790 Duke, invece, c&#39;&egrave; una soluzione meno estrema ma che enfatizza le doti sportive della moto, sottolineate da tanti dettagli: posizione di guida &quot;raccolta&quot;, forcella a steli rovesciati, abbinata a piastre di sterzo dall&#39;aspetto robusto, pinze freno anteriori ad attacco radiale. Completano il quadro l&#39;impianto di scarico con il silenziatore&nbsp;ben integrato nel retrotreno e il classico forcellone KTM, realizzato per fusione.  IL MOTORE &Egrave; UNA RIVOLUZIONE - Il nuovo bicilindrico in linea &egrave; abbastanza compatto e piace, perch&eacute; mette in mostra i &quot;muscoli&quot;. Soprattutto dal lato sinistrao, il basamento e la testata sono molto &quot;asciutti&quot; e caratterizzati da vistose nervature di rinforzo, che rendono questa unit&agrave; fascinosa. KTM, infatti, ha&nbsp;legato la sua immagine a propulsori dotati di tanto carattere e la clientela che ha scelto le bicilindriche austriache &egrave; da sempre legata ai&nbsp;propulsori&nbsp;a V di 75&deg;. Con questa nuova unit&agrave; in linea, la Casa di Mattighofen colmer&agrave; il vuoto che divideva i prodotti topo di gamma da quelli monocilindrici. La Duke 790, inoltre, sar&agrave; commercializzata nel segmento di mercato commercialmente pi&ugrave; interessante e questo potrebbe aiutare il Costruttore austriaco a raggiungere le 250.000 immatricolazioni annue a cui ambisce il numero uno dell&#39;azienda, Stefan Pierer. 

Fino a oggi KTM ha prodotto&nbsp;monocilindrici di piccola e media cilindrata o bicilindrici a V di 75&deg; di grossa cilindrata. La 790 Duke sar&agrave; la prima bicilindrica in linea della Casa di Mattighofen.

12 risultati per '790 Duke'

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