Honda SH150i – Yamaha Xenter 150

Honda SH150i – Yamaha Xenter 150
Ruote alte e pedana piatta: gli ingredienti del successo dell’SH sono ora condivisi dall’ambizioso nuovo arrivato Yamaha Xenter, che lancia una sfida diretta al re della città. Intanto, alla voce “prezzo” vince il nuovo arrivato

Redazione - @InMoto_it

01.02.2012 ( Aggiornata il 01.02.2012 09:29 )

La Guida

COMFORT PILOTA Salire in sella all’SH150 vuole dire sentirsi immediatamente a proprio agio: i comandi sono alla giusta distanza rispetto alla seduta con l’ampiezza del manubrio relativamente contenuta, le gambe hanno un’ottima mobilità e la sella leggermente sfalsata su due livelli ha una conformazione che accoglie piacevolmente pilota e passeggero. Anche l’Xenter si presenta piacevole e comodo al primo contatto per l’altezza della seduta adeguata alle medie stature e la posizione dei comandi facile da raggiungere, però si nota un’inclinazione della sella che tende a fare scivolare in avanti con il rischio, per i più alti, di sbattere le ginocchia nei margini del retroscudo che in effetti è ampio nella parte bassa, ma la conformazione ruba spazio più in alto.

VIBRAZIONI I due propulsori dell’Xenter e dell’SH sono studiati per ridurre al minimo le vibrazioni sia alle basse velocità che all’aumentare dell’andatura, lasciando al conducente solo il piacere della guida.

SOSPENSIONI La Honda mantiene la configurazione collaudata della forcella telescopica in abbinamento a un doppio ammortizzatore regolabile nel precarico per una guida precisa e facilmente personalizzabile. La Yamaha introduce sull’Xenter una tipologia di sospensione posteriore simile a quella realizzata per il TMax con un monoammortizzatore disposto quasi orizzontalmente che lavora direttamente sul motore oscillante in configurazione “monocross” per una risposta più precisa e per evitare gli ondeggiamenti tipici del link tradizionale di fissaggio del motore. Leggermente più carente la forcella che affonda un po’ troppo nelle frenate decise e nelle sconnessioni della strada.

PROTETTIVITA' L’equipaggiamento dell’Xenter prevede, oltre al bauletto, un parabrezza dalla forma e dimensione abbastanza contenuta che grazie alla sua conformazione devia quasi completamente il flusso d’aria senza infastidire il conducente anche in prossimità della velocità massima. L’altezza volutamente contenuta lascia fuori dalla sagoma il casco per evitare, in caso di pioggia, di dovere lottare con i fastidiosi riflessi delle luci che si rifrangono nelle gocce d’acqua sul vetro. La Honda nella versione base dell’SH prevede invece il parabrezza come accessorio che può essere acquistato sia basso che alto con l’eventuale opzione dei paramani aggiuntivi. Per quanto riguarda la protezione delle gambe la conformazione dello scudo anteriore per entrambi gli scooter assolve bene nel riparare sia dall’aria che dalla pioggia.

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MANOVRABILITA' La configurazione a pedana piatta e ruote alte permette, oltre ad angoli di sterzata molto stretti per manovre in spazi ridottissimi, anche l’agevolazione di raggiungere il suolo rapidamente in caso di bisogno per aiutarsi nelle manovre da fermo. Il peso complessivo contenuto poi, è d’aiuto soprattutto per il pubblico femminile nei piccoli spostamenti e in manovra.

COMANDI Entrambi i costruttori hanno scelto comandi semplici ma funzionali sul manubrio dove nel lato destro rimane a disposizione solo il tasto di avviamento mentre in quello di sinistra sono stati disposti dall’alto verso il basso la commutazione delle luci, gli indicatori di direzione e l’avvisatore acustico.

CAVALLETTI Solo il cavalletto centrale è stato previsto sui due modelli e assicura uno stazionamento sicuro e di facile utilizzo in particolar modo sull’Xenter dove la ridotta distanza tra il perno del cavalletto e la linea del baricentro ne rende più facile la gestione.

RETROVISORI Gli specchietti retrovisori dalla forma ovoidale sono stati pensati per avere la migliore visibilità e una facile regolazione, molto simili nei due scooter, hanno la copertura in plastica non verniciata con braccetto in ferro fissato al manubrio.

RUMOROSITA' Il celebre SH150 quasi fa dimenticare di avere un propulsore vivo e pulsante: durante la marcia la sua silenziosità è davvero un riferimento per la vita di tutti i giorni in città. L’Xenter invece ha una grinta nel suo cuore monocilindrico che si manifesta all’apertura dell’acceleratore e oltre a stupire per la sua spinta ha una voce presente anche se assolutamente entro i limiti imposti dalla legge.

ILLUMINAZIONE Le due Case interpretano a loro modo i gruppi ottici che per l’SH sono di tipo singolo al manubrio, quindi capace di seguire la direzione della ruota, mentre le luci di posizione sono affiancate agli indicatori nello scudo. Seguendo la tradizione di casa Yamaha invece, l’Xenter ha un doppio fanale solidale allo scudo dove solo uno rimane acceso come anabbagliante, al posteriore è stato poi scelto un gruppo ottico a led in luogo di quello tradizionale dello scooter Honda.

CAPACITA' DI CARICO Il lavoro svolto sul telaio per aumentare la superficie della pedana ha in effetti portato vantaggi di carico sull’Xenter che però con il nuovo sistema del monoammortizzatore posteriore è molto penalizzato nel vano sottosella dove oltre a documenti ed attrezzi può contenere poco altro. Comodo per i piccoli oggetti il furbo portaoggetti ricavato nel manubrio, assente invece sull’SH dotato di un unico vano sottosella che però riesce a contenere un casco jet. Di serie su entrambi troviamo il comodo bauletto posteriore nato appositamente per il portapacchi di serie senza l’ausilio di ulteriori piastre.
maneggevolezza Guizzare nel traffico e districarsi tra le auto è facile e sicuro con questi due cittadini brillanti, anche perché il peso contenuto entro i 150 kg e le ruote di 16” che bene assorbono le asperità della pavimentazione e permettono una direzionalità precisa, trasmettono un feeling di sicurezza che giorno dopo giorno può trasformare anche il tragitto casa-lavoro in un momento divertente.

FRENATA Il sistema CBS con doppio impianto idraulico sia anteriore che posteriore dell’SH150 agisce con convinzione nelle frenate decise e con modularità nell’utilizzo quotidiano, grazie anche alla buona risposta della sospensione anteriore. Meno convincente il singolare sistema misto idraulico-meccanico dell’Xenter che rende entrambe le leve troppo lunghe nei tempi di risposta, trasmettendo così una sensazione di poca aggressività tipica delle frenate con tamburo.

STABILITA' Sia nel misto stretto che nei percorsi affrontati a velocità sostenute la taratura di serie delle sospensioni dell’SH150 copiano bene il suolo mantenendo una direzionalità precisa anche in caso di bruschi cambi di direzione. Solo in casi di avvallamenti pronunciati affrontati in velocità si accusa quel leggero ondeggiamento della sospensione posteriore che non essendo infulcrata direttamente come quella più reattiva dell’Xenter, subisce il comportamento del leveraggio di interconnessione.

IN PIEGA L’assenza del cavalletto laterale per entrambi in abbinamento alla larghezza ridotta della parte bassa e al raggio dei cerchi di 16” permette di affrontare le curve anche in modo deciso senza il timore di toccare qualcosa, come spesso capita in scooter più “seduti”. Solo da segnalare una risposta troppo reattiva e poco frenata della forcella dell’Xenter che non sempre è efficace nelle curve veloci.

EROGAZIONE Brillante e scattante, il motore del piccolo Yamaha è divertente e pepato nelle partenze al semaforo e in caso di sorpasso spinge con decisione, subito e con una progressione costante. Dall’animo un po’ più tranquillo ma altrettanto gustoso il motore Honda che preferisce valorizzare la linearità piuttosto che l’esuberanza.

TRASMISSIONE Dotati di variatore centrifugo automatico, sono piacevolmente lineari e privi di indecisioni sia nelle variazioni di andatura a bassa velocità che in progressione, qualità particolarmente curata nella taratura della trasmissione V-Matic Honda.

PNEUMATICI Utilizzano coperture con misure identiche di 100/80-16” sull’anteriore e 120/80-16” al posteriore che, grazie al profilo e al disegno, cercano di essere il miglior compromesso tra agilità e tenuta sui fondi che possono riservare le nostre città. La risposta è sincera nelle varie condizioni sia con asciutto che bagnato ma anche sui pietrini dei centri storici.

PESO Poco si discostano i pesi in ordine di marcia, dove Honda sfiora i 137 kg e Xenter i 144 kg, entrambi ripartiti per un 60% nella parte posteriore. Alla guida è impercettibile la differenza tra i due che grazie anche al baricentro vicino a terra rendono facile la guida e le manovre anche a chi si avvicina per la prima volta alle due ruote.

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