Viaggi InMoto: c'è del bello in Danimarca

Viaggi InMoto: c'è del bello in Danimarca

Non vi aspettate saliscendi o pieghe esagerate, ma paesaggi bucolici, natura e città storiche. Andiamo alla scoperta di uno dei luoghi più vivibili al mondo

Francesco Ciccarello

21.10.2020 ( Aggiornata il 21.10.2020 18:00 )

 

Posata la moto e scavalcate queste montagne in miniatura si ha di fronte il Mare del Nord in tutta la sua potente bellezza. Spiagge larghe centinaia di metri rimaste intatte nei millenni orlate da conchiglie spinte sul bagnasciuga dalla forza delle onde e abbandonate al ritirarsi della marea. Nessuna costruzione a perdita d’occhio, mentre il vento che ci taglia il viso ci ricorda che qui il mare non è cosa per bagnanti. Il contrasto con i pascoli dove le pecore brucano al di là delle dune è forse la caratteristica più eclatante di questo angolo della Danimarca. A Hvide Sand ritroviamo il turismo, ma anche un fish and chip croccante e gustoso servito direttamente dalla cucina della cooperativa di pesca locale.

Carichi di energia sfruttiamo una delle tante strade bianche ai lati della statale per regalarci attimi di pura gioia tra i campi di grano che osservavamo da lontano da ormai troppo tempo. Il risultato è di avere la sensazione di navigare in un mare verde di spighe che ondeggiano al variare del vento. Avevamo letto che in Danimarca non si è mai più lontani 56 km dalla costa; decidiamo di constatare la cosa spostandoci verso la parte orientale della penisola dello Jutland per giungere in tarda serata a Aarhus. Seconda città per abitanti della nazione, fu fondata dai vichinghi, che vengono ricordati anche nelle icone dei semafori pedonali, e che gode oggi di musei e quartieri di grande interesse architetto- nico che la rendono la città perfetta per viaggiatori di ogni sorta. “La città del sorriso” è infatti accogliente e ricca di di attrattive come l’imperdibile museo Aros Kunstmuseum, grande edificio cubista. Il museo si ispira alla Divina Commedia e le sale possono essere visitate dal basso verso l’alto, dall’inferno verso il paradiso. Non a caso il tutto culmina con la Your Rainbow panorama, una passeggiata circolare a vetri che permette di osservare dall’alto la città attraverso i colori dell’arcobaleno. L’effetto è stupefacente ma non impressionatevi se vedrete il volto delle altre persone cambiare colore!

Proseguendo verso il lungomare si incontra il Dokk1 edificio moderno che ben rappresenta l’arte di realizza- zione di spazi pubblici danese. All’esterno parchi giochi costituti da sculture moderne, mentre al suo interno la più grande biblioteca della Scandinavia. Se volete avere un’idea di quello che i danesi hanno della vita condominiale arrivate fino a Aarhus 0, quartiere portuale
interamente riprogettato e ripopolato con edifici di bellezza e funzionalità di alto livello. I piccoli moli che iniziano sulla soglia dei portoni condominiali invogliano, malgrado temperature poco più che autunnali, gli abitanti a nuotare nelle limpide acque del Baltico.

I ponti pedonali sul canale Aboulervaden regalano magnifici scorci della parte vecchia della città. Poco oltre inizia la lunga zona allestita a parco che costeggiando il litorale ci conduce a Marseliborg dove ci aspetta un campeggio immerso nei boschi.
Non ci rimane che visitare la parte più settentrionale dello Jutland dove ancora una volta la forza di madre natura continua a plasmare il territorio. Nei pressi di Lokken si trova il Rube Knude Fyr, un faro che quando fu inaugurato nel 1900 sorgeva a circa 200 metri dalla costa e 60 sopra il livello del mare. Le frequenti tempeste di sabbia e l’avanzare dell’erosione ne decretarono la chiusura appena 50 anni dopo. Oggi è possibile camminare sulle dune che terminano con una ripida scogliera, mentre dietro di noi appare dalla sabbia il faro abbandonato.
Per l’ultima volta ci muoviamo verso nord per incontrare Grenen; questa stretta lingua di sabbia termina là dove il Baltico e il Mare del Nord si incontrano creando il suggestivo effetto visivo di onde che scontrano verticalmente. A Skagen gustiamo un ottimo Smorrebrod; fette di pane alla segale guarnite con ingredienti di ogni genere, vero orgoglio della tradizione culinaria danese. Optiamo per i classici gamberetti, uova, pomodori, guarniti con le onnipresenti salse. Il tutto, ovviamente, accompagnato da una bella birra danese ghiacciata.
Siamo nella più classica delle località balneari con spiagge attrezzate e bambini che sguazzano, ma noi non riusciamo a immergerci che fino alle caviglie; cielo grigio sopra di noi e acqua gelida rimandano la nostra esperienza di un tuffo nel Baltico...

A Rabjerg Mile, 16 km a sud di Skagen, troviamo il più grande sistema di dune della Danimarca; formatesi nel sedice- simo secolo, oggi raggiungono un’altezza di 40 metri spostandosi di 15 metri ogni anno. Camminandoci sopra l’impressione è che siano talmente grandi da perdercisi dentro come in un vero deserto. Dalla loro vetta la vista spazia verso l’interno e le basse colline verdi e le pale eoliche ci ricordano dove siamo. L’ultima emozione prima del ritorno a casa ce la regala Tornby Strand; centinaia di metri di spiaggia sabbiosa incontaminata talmente solida da poterci guidare sopra la nostra moto già carica. Vederla scorrere tra le onde del Mare del Nord e le dune sabbiose ci ricorda ancora una volta di quanto ci sia del bello in Danimarca.

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