In un anno ne abbiamo provate tante, tantissime. Ed alla fine abbiamo messo insieme le prove che ci hanno dato più gusto nel 2020. Scopriamole insieme
Il settore delle maxi naked è sempre più affollato. Ciascun azienda lo interpreta a modo suo: c’è chi prende la superbike e la sveste delle carene (vedi Aprilia Tuono), chi progetta una moto espressamente stradale ma che non disdegna i cordoli (KTM 1290 Super Duke R o Ducati Streetfighter V4) e infine c’è Kawasaki, che con la Z H2 ha seguito una strada solitaria: quella della sovralimentazione.Il motore a 4 cilindri è sovralimentato da un compressore centrifugo ed è comandato da un acceleratore Ride-by-Wire. Eroga 200 CV. La frizione è assistita e antisaltellamento, mentre il peso non è certamente il suo punto forte: 239 kg in ordine di marcia.
Nonostante rientri nella categoria maxi naked, la Z H2 è una moto unica nel suo genere. Ha un motore esagerato ma gestibile e una guida tonda e intuitiva. Non è una sportiva spogliata delle carene, tutt’altro, ma per molte (moltissime) persone questo è un punto a favore, non un difetto.
Siamo volati a Las Vegas, Nevada, per provare la nuova Kawasaki Z H2, la prima naked sovralimentata della storia. Il suo 4 cilindri in linea con compressore centrifugo eroga la bellezza di 200 CV: l'abbiamo scatenato in pista (anche sull'ovale delle Nascar!) e gustato a fondo su strada, dove abbiamo apprezzato soprattutto l'erogazione dolce nonostante la sua potenza. La ciclistica è rigorosa ma non così agile: se guidata tra i cordoli mostra qualche limite, soprattutto per via del peso di poco superiore ai 230 kg (di Alessandro Codognesi)
Guarda il videoLink copiato