AirTender: leggeri come l’aria

AirTender: leggeri come l’aria

Da una start-up italiana la sospensione che modifica la rigidezza della molla. Massimo sostegno nella prima parte di escursione, comfort nella seconda. E la moto sembra più leggera

13.01.2020 14:28

MOLLA AD ARIA

Qualcuno però non le ha mai realmente digerite: è il caso di Federico Giuliani, sospensionista di auto da corsa di lunga data, e il suo socio Gabriele Bellani, ricercatore alla facoltà d’Ingegneria. Insieme hanno realizzato AirTender, un monoammortizzatore dal funzionamento molto particolare e da cui ha preso il nome la società. L’elemento elastico qui è un sistema in serie: prima lavora una classica molla in acciaio, estremamente rigida (più del doppio rispetto a una tradizionale) ma oltre una certa soglia di carico (o di corsa della sospensione) entra in gioco la molla ad aria, molto tenera.

La parte viscosa non viene toccata: ecco perché è un sistema che può essere installato senza sostituire l’ammortizzatore originale. Il risultato lo spiega Federico: “È esattamente il contrario di una molla progressiva. Volevo realizzare una sospensione che fosse molto sostenuta nella prima parte di corsa, quella utilizzata durante le fasi di guida (frenata, percorrenza e accelerazione) e per sorreggere il peso di moto e pilota (carico statico, o SAG), e invece morbida nell’ultima parte, quella che lavora quando s’incontra una buca o un dosso. L’unico modo per riuscirci era un sistema come questo”.

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