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Test Suzuki GSX-8T & 8TT: i voti del #Sottoesame

Michele Lallai
Pubblicato il 16 luglio 2025, 10:34 (Aggiornato il 18 lug 2025 alle 08:42)
Le nuove GSX‑8T e GSX‑8TT incarnano l’idea di come Suzuki sappia guardare al proprio passato con un occhio moderno e di come l'azienda stia provando a proporre qualcosa di meno radicale in termini di design per la sua gamma bicilindrica, che come sappiamo ha diviso gli utenti proprio per lo stile molto personale di 8S, 8R e V-Strom. La domanda è: saranno riusciti ad unire la bontà della piattaforma a un pacchetto che possa mettere d'accordo tutti? Sul prossimo numero di InMoto la prova approfondita con tanti contenuti esclusivi. Qui scopriamo i voti nel nostro #Sottoesame.
Test Suzuki GSX-8T & 8TT: Design
La GSX‑8T è la più essenziale, una naked dal sapore classico e moderno allo stesso tempo, con linee pulite e un fanale tondo a LED tagliato alla base a che richiama certi modelli iconici degli anni ’70 e ’80 come la T500 Titan (da qui la T nel nome). Il serbatoio da 16,5 litri ha spalle scolpite ma non aggressive, mentre la sella in stile tuck‑and‑roll, leggermente più larga e accogliente rispetto a quella della 8S, aggiunge un tocco di eleganza rétro. La GSX‑8TT invece è la sorella con indole più sportiva: il cupolino protettivo ricorda quello delle GS1000 degli anni '80, così come le grafiche che impreziosiscono il serbatoio e il dettaglio dei cerchi verniciati danno immediatamente l’impressione di una moto da AMA Superbike o Endurance degli anni che furono, reinterpretata in chiave contemporanea.
Finiture sobrie, pochi fronzoli ma sostanza. Non si cerca l’effetto “premium” a tutti i costi, bensì un equilibrio visivo che sappia appagare senza risultare eccessivo. È una serie che non vuole sembrare una replica vintage, bensì una moderna interpretazione di un tema classico, e in questo riesce perfettamente. Peccato solo per l'abbinamento cromatico un po' caotico della 8T, con diversi toni di grigio sparsi per le sovrastrutture e il serbatoio come unico elemento "colorato", Centrato l’obiettivo di unire stile rétro e modernità in un pacchetto sobrio, ma niente effetto "wow".
Voto: 7

Test Suzuki GSX-8T & 8TT: Contenuti tecnici
Sotto la pelle, T e TT condividono la base tecnica della 8S: stesso bicilindrico parallelo da 776 cc con fasatura a 270°, fluido e ricco ai medi, capace di 83 CV a 8.500 giri e 78 Nm a 6.800. È lo stesso motore già visto sulle sorelle, con elettronica invariata: tre mappe motore, traction control su tre livelli più “off” e quickshifter bidirezionale di serie. Il telaio è un doppio trave in acciaio con forcellone in alluminio. Le sospensioni KYB prevedono una forcella a steli rovesciati da 43 mm non regolabile e un mono regolabile nel precarico, ben tarate per l’asfalto. Freni Nissin con doppi dischi da 310 mm e ABS evoluto. Strumentazione TFT a colori con USB‑C e comandi intuitivi. Manca qualcosa, come sospensioni regolabili e cruise control, ma il pacchetto convince.
Voto: 8

Test Suzuki GSX-8T & 8TT: Comfort ed ergonomia
Salendo in sella, si percepisce subito la vocazione facile e amichevole di queste moto. La GSX‑8T ha una posizione leggermente caricata in avanti e un manubrio largo che offre un ottimo controllo nei tratti urbani e nel misto divertente. L’altezza della sella è accessibile (810 mm per la 8T, 815 per la 8TT) ed è adatta anche a chi non ha gambe lunghe, e il peso è distribuito in maniera equilibrata. La GSX‑8TT, grazie al cupolino e alla carenatura, offre un po’ più di protezione aerodinamica e quindi si rivela più confortevole nei trasferimenti veloci, proteggendo bene fino a circa 130 km/h.
La sella, pur non essendo imbottita come quella di una tourer, garantisce una buona comodità anche dopo qualche ora di guida rispetto alla 8S, che è più sottile in corrispondenza del serbatio. Le vibrazioni del motore sono minime, i due contralberi di bilanciamento funzionano bene, ma si fanno sentire sopra i 6.500 giri. In sintesi, entrambe le versioni sono pensate per un uso quotidiano e giretti senza stress. La TT, con il piccolo cupolino, è un filo più versatile. Ottimo compromesso tra accessibilità e comodità. Non è una tourer, ma riesce ad accogliere un po' meglio della naked 8S
Voto 8

Test Suzuki GSX-8T & 8TT Piacere di guida
Il vero cuore delle GSX‑8T e TT sta nella loro capacità di far divertire senza intimorire. Il motore ha una risposta sempre pronta sotto i 4.000 giri con un comando del gas rapidissimo ma non troppo appuntito, perfetta per "giocare" tra le curve o in mezzo al traffico quotidiano. Se si spalanca il gas dai medi in su ha meno spinta, ma non c'è bisogno di andare a cercare la parte alta del contagiri, con il quickshift perfettamente tarato e velocissimo si snocciolano le marce una dopo l'altra velocemente senza tirarle il collo. Non è una moto sportiva nella concezione classica del termine, ma ha un carattere equilibrato e genuino che ricorda l'esuberanza dei monocilindrici con l'elasticità dei twin: niente elettronica invadente, niente filtri eccessivi, solo un feeling diretto tra polso e asfalto.
La ciclistica asseconda questo approccio. È stabile e sincera, non iper‑rigida ma comunque precisa e che ci fa sentire di guidare una "moto grossa". Sarà anche per l'interasse lungo di 1465 mm che le da progressività e stabilità senza però rinunciare a una grande agilità. Nei curvoni veloci rimane composta, nei tornanti stretti si lascia guidare con due dita. Le sospensioni, pur basiche, hanno una taratura che riesce a smorzare le asperità senza causare troppo rollio o "sedersi" con il posteriore, e i freni Nissin hanno una potenza davvero convincente e una buonissima modulabilità per essere un pacchetto di medio livello, perfetti per un ritmo allegro. Motore e ciclistica sono perfettamente accordati per regalare una sinfonia di divertimento puro, ma questo non stupisce perchè è il vero punto forte di tutta la serie 800 di Suzuki
Voto 9

Test Suzuki GSX-8T & 8TT: Rapporto qualità/prezzo
Sul fronte economico, le nuove GSX‑8T e GSX‑8TT si collocano in una fascia di prezzo medio‑alta per il segmento neo‑rétro giapponese: rispettivamente 10.910 euro per la 8T e 11.560 euro per la 8TT. Non sono le più economiche, ma il prezzo è coerente con il pacchetto che offrono: un motore brillante (che per tanti è il best-in-class), elettronica moderna e ben tarata e finiture buone.
Rispetto alla GSX‑8S, meno curata nei dettagli, il sovrapprezzo è giustificato dall’estetica e dall'estetica meno di rottura. Se si considera la concorrenza diretta – Triumph Speed Twin 900 e Yamaha XSR900 su tutte, costa un pelino di più e offre finiture allo stesso livello, anche se, dal lato prestazionale, propone un mix di dotazioni elettroniche e un equilibrio generale che la fanno seriamente concorrere a miglior moto della categoria delle neoclassiche medie. Voto: 7
Conclusioni
La 8T è perfetta per chi ama la semplicità, la 8TT aggiunge un tocco sportivo che ricorda le endurance storiche. Entrambe hanno il proverbiale coinvolgimento alla guida della piattaforma 800 di Suzuki che è il vero punto di forza di questa famiglia di motociclette. Non sono pensate per chi cerca prestazioni estreme o dotazioni da viaggio infinito, ma per chi vuole una compagna di giri capace di regalare emozioni senza complicazioni. Sono moto che ti invitano a guidare in modo naturale, a goderti la strada più che a sfidarla, con quella semplicità anche estetica che il resto della gamma non offre.
Voto finale 8.
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