Pensavate il bel sogno di Kove potesse svanire dopo l’improvvisa dipartita di Zhang Xue, ex CEO di Kove? In effetti è stato lui il vero ideatore e concreto trascinatore del Marchio, durante le prime apparizioni sui mercati mondiali; poi, così com’è apparso, ha lasciato la propria posizione. La cerchia di tecnici che aveva formato è però rimasta dentro l’azienda, ad assicurare, ci dicono, la continuità del reparto R&D. A breve arriveranno inediti modelli, ma nel frattempo abbiamo messo le mani sulla tanto attesa 800X Rally, che tra l’altro sta arrivando anche nelle concessionarie.
Nessun’altra big enduro è come lei, già decisamente orientata e pronta per eccellere in fuoristrada. È essenziale in tutto, ma è pure ancora pienamente utilizzabile anche su strada. La linea filante e snella è più o meno quella della meno esasperata sorella 800X Pro, ma qui è stato tolto tutto il superfluo, forse pure troppo, visto che manca il portapacchi, strumento a nostro avviso irrinunciabile nei tour adventure. La sella, ora molto meno scavata e a 895 mm da terra, potrebbe ospitare il passeggero, non fosse che mancano le pedane posteriori, visto che la moto è omologata come monoposto. Ben riuscito il cupolino, con i giusti ingombri per proteggere, ma non essere invasivo in fuoristrada. Peccato il parabrezza non sia regolabile in altezza. Tanti particolari sono molto curati, poi c’è qualche caduta di stile come la regolazione distanza leva freno anteriore attuabile solo con attrezzi o il cavo della sonda lambda decisamente esposto in ottica off-road.
Voto: 9,0
Le sospensioni marchiate Yu’An sono indubbiamente l’elemento di spicco, poco conosciute da noi, in Cina sono un marchio premium e chi ci ha già messo mano parla di una decisa somiglianza con le Showa. Sono ultra regolabili , con una forcella da 49 mm Ø, 270 mm di escursione anteriore e 250 posteriore. Ora i cerchi hanno il canale stretto, perdono il sistema tubeless ma possono montare qualunque pneumatico specialistico, il freno anteriore è un singolo disco da 310 mm Ø, con pompa Taisko a doppio pistoncino e tutto l’insieme, diametro disco a parte, pare quello di una specialistica. Il bicilindrico in linea DOHC resta quello della sorella più stradale, capace di 95 CV a 9.000 giri e 80 Nm a 7.500 giri, con comandi gas e frizione a cavo. Qui però mozzi piastre di sterzo e raisers sono tutti finemente lavorati al CNC, mentre il telaietto posteriore in alluminio è imbullonato al telaio. Impressiona la luce a terra di quasi 30 cm! La scheda tecnica ufficiale parla di una ammortizzatore di sterzo rotativo (bello) che però non era montato sulle moto in prova.
Voto: 9,5
La sella più alta migliora il controllo su manubrio da seduti, addirittura non guasterebbero altri 2 cm di altezza per avere una postura perfetta, perché chi è di altezza media, con gli attuali 895 mm da terra, tocca ancora piuttosto bene.Stando in piedi, la triangolazione è pressochè perfetta, manca solo un solido appoggio quando si stringono le gambe. Tutti i comandi sono pratici da azionare e la protezione aerodinamica più che sufficiente per le trasferte con ruote tassellate. Le vibrazioni, non fastidiose, si avvertono specialmente sulle pedane, perché il manubrio è montato su silent-block.
Voto: 9,5
La cosa più impressionante appena sali in sella è la sensazione di leggerezza nella gestione dell’avantreno, la noti già da fermo, poi parti e ti sembra di essere su una mono, tanto è facile muovere e indirizzare la ruota anteriore. Su strada e in off, la confidenza con la ciclistica è immediata e con poco sforzo si mette l’anteriore dove si vuole. Usando ruote tassellate, su asfalto il singolo disco anteriore è più che sufficiente e pure le sospensioni contengono bene i trasferimenti di carico, con un comportamento decisamente buono di tutta la ciclistica. Appena si abbandona l’asfalto, la 800 Rally si trova nel proprio ambiente naturale ed è in grado di tenere ritmi decisi anche in un fettucciato con qualche salto. Nello stretto non è certo una monocilindrica, ma in ingresso curva e frenata è capace di cose impossibili per le avversarie di categoria. Il motore, sempre pronto a spingere forte, continua ad essere ruvido nelle piccole aperture del gas e va sistemato se lo si vuole efficace quando c’è poca aderenza
Voto: 9,5
Qui è inavvicinabile, perché anche se qualche particolare potrebbe essere migliorato, nel complesso la qualità è alta e il prezzo di 11.990 euro f.c. è decisamente appetibile. L’unico dubbio potrebbe esistere sulle tempistiche di approvvigionamento dei ricambi, ma in questo momento non siamo in grado di valutare tale fattore
Voto: 10
Per chi sogna di vivere in fuoristrada, questa è la moto perfetta con cui andare in sella ad un evento, per poi godere al 100% un percorso di vero off-road da adventure. Il tutto a patto di avere una guida di buon livello, perché motore e sospensioni, in configurazione standard, non sono pensati per andare a spasso.
Voto finale: 9,6
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