Prova Dunlop KR109/108: il "gommone" per tutti

Prova Dunlop KR109/108: il "gommone" per tutti#sottoesame

Con le nuove misure 125/80, 190/55 per le 600 e 200/70 per le 1.000 cc, Dunlop sposta ancora più in alto il riferimento di grip ai massimi angoli di piega

13.09.2022 ( Aggiornata il 13.09.2022 18:03 )

Dunlop è un Marchio molto amato dai motociclisti sportivi. Sono da sempre riconosciuti per il loro incredibile grip ai massimi angoli di piega e per la loro fenomenale stabilità (qui la nostra prova delle D213 GP Pro). Oggi, forti dei feedback ricevuti dai piloti (Dunlop è attiva in molti campionati, diversi per categoria e piste: hanno un ventaglio molto ampio), presentano le nuovissime KR109 (anteriore) e 108 (posteriore), le slick utilizzate in gara dai piloti in campionati come il National Trophy 600 (dove Dunlop è fornitore unico) e 1000. 

Nuovo anteriore

Parlando delle Dunlop KR, molto interessante è l’arrivo in gamma del “gommone” anteriore, il 125/80: provate a immaginare l’appoggio che può garantire un’impronta del genere. Disponibili in tre diverse mescole (dalla più soft alla più rigida), hanno pressioni d’esercizio piuttosto basse, 2,3 bar circa all’anteriore e 1,4 al posteriore. Sono pneumatici adatti a chiunque, a sentire gli stessi uomini Dunlop: venendo dalle gare endurance Dunlop può garantire, grazie allo studio sulle mescole, un’elevata costanza di rendimento per tutta la vita dello pneumatico. Si montano e si guida forte da subito, senza dover stravolgere assetti o cambiare quote ciclistiche. E soprattutto, si guida a lungo. 

È stupefacente constatare ogni volta come degli pneumatici possano cambiare faccia a una sportiva come l’R1. Già di suo, l’R1 è una moto piuttosto intuitiva, tra le superbike replica, che invita a spingere da subito, ma equipaggiata con il gommone siamo davvero a un altro livello. Il grip offerto a grandi angoli di piega (che, ricordiamolo, sono tipici di noi amatori: i piloti piegano di meno e per meno tempo) è sorprendente ed è facile trovarsi a spremere saldamente la leva del freno anche a moto molto inclinata. Dimenticate le dicerie sulle slick: anche andando a ritmi piuttosto blandi, il feeling con queste KR è sempre elevatissimo e non richiede capacità da pilota di alto livello. Se però si ha cuore e capacità, si possono azzardare staccate da cardiopalma, sicuri che la moto rimarrà sempre stabile, incollata sul binario. Forse non sono le gomme più “agili” della categoria: nei cambi di direzione occorre uno sforzo in più rispetto ad altre concorrenti, ma è il prezzo da pagare per un grip così esagerato quando si è in angolo.

Tutto sotto controllo

Discorso valido anche per il posteriore, che sia in misura 200/70 (R1) sia 190/55 (R6) risulta omogeneo con l’anteriore. Non si hanno strani squilibri, si percepisce che entrambi i profili sono stati studiati per funzionare all’unisono con l’anteriore. Anche accelerando a moto ancora piegata, gli ondeggiamenti che vengono innescati sono facilmente prevedibili e sempre controllabili. La discesa non è repentina, ma nemmeno lenta: è controllata, proprio come i classici pneumatici racing. A differenza di questi però, con le KR anche l’amatore troverà facilmente il feeling necessario per divertirsi in sicurezza, senza dover forzare l’andatura oltre i propri limiti per tenerle in temperatura o per farle lavorare come si deve. 

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