Prova Zero Motorcycles DSR/X: i voti del #Sottoesame

Prova Zero Motorcycles DSR/X: i voti del #Sottoesame

Abbiamo guidato in anteprima la nuova crossover elettrica e ve la raccontiamo punto per punto. Sarà lode?

13.09.2022 15:10

L'interesse verso il segmento Adventure sembra non dare segnali di diminuzione e anzi si conferma come trainante per il mercato. Ne rappresenta, specie nelle cilindrate superiori addirittura il 40% del venduto. E si tratta della cosiddetta fascia premium, la più alta. Parliamo in questo caso di Adventure nell'accezione più larga del termine, ma è innegabile che siano proprio le moto che una buona fetta della clientela desidera e ciò che le Case più si impegnano ad offrire in questo momento storico. Questo non riguarda solo i produttori tradizionali, ovviamente, ma anche chi produce moto elettriche, segmento in cui la competizione inizia finalmente ad accendersi proprio con l'ingresso della moto protagonista del nostro #SottoEsame: la Zero Motorcycles DSR/X.

Zero Motorcycles DSR/X: sarà lode?

A pochi mesi dal lancio dell'Energica Experia, infatti, mettiamo le mani su un'altra gradita sorpresa di indole trasversale e propulsione ad elettroni. Si tratta di una motocicletta completamente nuova sulla quale il costruttore californiano scommette molto e che, di fatto, ora rappresenta la sua punta di diamante, il prodotto più completo e - per usare un'espressione a noi cara - totale. La DSR/X già nella sigla lascia intuire un'indole adventure e proprio una più spiccata attitudine "dual" la distingue di netto dalla diretta concorrente italiana che, invece, rimane più stradale e aderente alla definizione di crossover. Abbiamo provato in anteprima la DSR/X di Zero per un primo assaggio di 80 km sulle strade e gli sterrati dell'Etna e siamo pronti a raccontarvi tutto su di lei assegnandole i voti.

Le foto della Nuova crossover Zero Motorcycles DSR/X

Le foto della Nuova crossover Zero Motorcycles DSR/X

Abbiamo provato la prima adventure bike californiana, una crossover che punta tutto su versatilità e piacere di guida. Eccola nel dettaglio e in azione!

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Zero Motorcycles DSR/X: il design

C'è qualcosa di familiare nelle linee della DSR/X eppure c'è anche tanta originalità. I designer californiani sono riusciti quindi a centrare un punto importante specie per una moto elettrica: essere riconoscibile sì, ma non strana. Allo stesso tempo sono riusciti a mantenere un certo family feeling soprattutto grazie all'adozione del gruppo ottico anteriore della "sorella" SR/S, la sport tourer che già conosciamo. Lo hanno avvolto con plastiche ispirate ad un drappo mosso dal vento e così l'avantreno è sicuramente la parte più interessante e originale del loro lavoro. Anche la realizzazione di questa parte in soli due pezzi è notevole perché sul frontale non si vedono tagli o giunture e tutto sembra molto armonico. Qui si concentra la parte più importante dei volumi e anche della loro cura del dettaglio perché via via che l'occhio scivola verso il retrotreno le linee si fanno meno personali e dettagliate. In ogni caso non ci sono sbavature o elementi fuori posto - con la sola eccezione dell'ingombrante portatarga - per cui il giudizio è più che positivo. VOTO 8,5

Zero Motorcycles DSR/X: ergonomia e comfort

Anche a livello ergonomico in Zero hanno fatto un buon lavoro prediligendo l'inserimento del pilota nella moto. Questo risulta evidente specie con la sella più bassa delle tre disponibili e che rende la vita più facile a chi ha le gambe un po' più corte. Chi scrive è alto 175 cm e l'ha trovata per sé un po' bassa: meglio la standard che si trova comunque a 82,8 cm dal suolo, una misura ottimale. Le ginocchia trovano spazio e riparo nella sagoma del finto serbatoio all'interno del quale c'è un comodo vano da 20 litri con due prese USB. Il manubrio è largo e facilita sia in manovra sia nella gestione del mezzo, lo abbiamo però trovato leggermente troppo distante dal busto. Basterebbe recuperare un paio di centimetri. Inoltre rimane un po' basso nell'eventuale guida in piedi, situazione che non è di certo la norma ma che con una moto così può capitare, come è successo a noi nei boschi siciliani. Sempre quando si è in piedi ci si accorge di come il telaio sia molto a contatto dello stivale sopra la caviglia potendo causare qualche piccolo fastidio. Il dimensionamento generale e il comfort sono però eccellenti, specie da seduti. Abbiamo trovato infine molto pratica e intelligente la regolazione manuale del parabrezza. Si può fare sia con la destra sia con la sinistra e non ha posizioni fisse quindi è personalizzabile. Anche nella posizione più bassa offre una discreta protezione fino al petto, adatta quindi sotto i cento orari. Più in alto diventa molto più protettivo anche per spalle e casco. Ben fatta la sella e ci sono di serie le manopole riscaldabili. VOTO: 8

Zero Motorcycles DSR/X: contenuti tecnici

Potremo parlare per ore degli aspetti tecnici, ma cerchiamo di riassumere le caratteristiche principali. Anche con la DSR/X Zero Motorcycles conferma la propria filosofia costruttiva che premia la praticità e il piacere di guida agli eccessi. Ecco che dal punto di vista tecnico bisogna fare, per così dire, due valutazioni diverse, una sulla propulsione ed una sulla ciclistica: da riferimento la prima, di buon livello la seconda. Il pacco batterie agli ioni di litio cresce e arriva a 17,3 kWh (ed è ora disponibile anche per SR/F ed SR/S) sufficienti a garantire una buona percorrenza: abbiamo coperto 80 km con poco più del 30% e in base alla nostra stima si possono fare realmente tra i 250 e i 300 km con una guida normale. Questo significa anche che tutto il sistema è molto efficiente. Il motore Z-Force 75-10X è diverso dal Z-Force 75-10 delle "sorelle" e premia la coppia (225 Nm il dato massimo) rispetto la potenza (100 CV). Ma come sappiamo sull'elettrico è ancor più importante il software e il sistema operativo Cypher III + sembra proprio migliorare di continuo. La risposta alla manetta non ha mai incertezze o ritardi risultando incredibilmente naturale come ci fosse un filo diretto con la ruota posteriore. Merito sicuramente anche della trasmissione a cinghia, un'altra scelta su cui Zero ha sempre puntato per la silenziosità e la poca manutenzione. Ora troviamo anche la modalità Parking che ci consente di muovere la moto avanti e in retromarcia a bassissima velocità mentre i riding mode sono 5: a Standard, Rain e Sport si aggiungono Eco e Canyon, che meritano una nota. A differenza di quanto spesso accade, il modo Eco non è troppo conservativo e lo abbiamo trovato molto a punto perché garantisce un'eccellente accelerazione solo un po' più dolce e interviene a tagliare la velocità massima. Inoltre ha molto freno motore e questo torna comodo sia per la rigenerazione sia per quando si affrontano le discese magari con scarsa aderenza. Anche la modalità Canyon ha molto freno motore ma ha tutt'altra brillantezza. Non è una mappa offroad, ma quella più adatta al misto stretto guidato in modo allegro. Rimane comunque la possibilità di creare una mappa personalizzata. Una vera novità arriva dal Bosch Motorcycle Stability Controls con funzionalità cornering e off-road che disinserisce l'ABS al retrotreno. Comprende anche una distribuzione della frenata sui due assi e un blocco del freno da inserire ad esempio per una ripartenza su una forte pendenza. Ci è sembrato molto utile (anche perché continua a mancare un freno a mano) ma è un peccato che si disattivi da solo dopo 3 minuti senza alcun avviso acustico. Per quanto riguarda la ricarica vi è una presa di Tipo2 e il sistema di bordo può già arrivare a 6,6 kW che si traducono in 2,5 ore per lo 0-100%. In optional si può montare all'interno del vano a scelta una batteria aggiuntiva fino a 21 kWh o il Rapid Charger che dimezza ulteriormente i tempi di ricarica.


La ciclistica, dicevamo, è di alto livello ma non rappresenta il massimo presente sul mercato. Le sospensioni Showa sono regolabili manualmente (utile il pomello per il registro del monoammortizzatore) e hanno una buona escursione. Ci ha dato sicurezza anche l'impianto frenante Juan con un comando morbido e modulabile anche se dopo qualche tirata abbiamo constatato un leggero fading all'anteriore. Le coperture di primo equipaggiamento sono le Pirelli Scorpion Trail II, un'ottima scelta versatile. Può montare anche le Rally STR, perfette sui cerchi a raggi in optional. Nel complesso la DSR/X offre un pacchetto tecnico unico per cui diamo un bel 9, ma non possiamo dare la lode proprio perché a livello ciclistico sul mercato ci sono soluzioni tecnologicamente più avanzate benché quanto scelto funzioni a dovere. VOTO: 9

Zero Motorcycles DSR/X: piacere di guida

Abbiamo sempre trovato le Zero Motorcycles piacevoli da guidare fin dagli inizi, ma è indubbio che la piattaforma immessa nel 2018 con la SR/F sia stata un notevole passo avanti. Bene, con la DSR/X quella piattaforma fa un ulteriore progresso per quel che riguarda la maneggevolezza e la facilità di guida. C'è tantissimo angolo di sterzo, la moto seppur imponente si gira attorno ad un tombino e ciò che più conta ci è parsa molto ben bilanciata così che i 247 kg totali non si avvertono mai nella loro gravità. Il peso delle batterie è abbastanza centrale e in basso: lo si avverte in particolare quando si guida in piedi e si sente quasi il "malloppone" tra le caviglie. Ma tra le curve si guida esattamente come una crossover a scoppio. Solo con più reattività e con meno cose da fare non essendoci frizione e cambio. Infine le si può cambiare carattere in un attimo trasformandola a propria immagine e somiglianza. E se comincia lo sterrato niente paura: le minori azioni da compiere si rivelano delle alleate nel renderci la vita più semplice. Basta un filino di corrente e lei ci porta su ogni salita. Davvero cos'altro si può chiedere ad una moto pensata per viaggiare nel 2022? VOTO: 9,5

Zero Motorcycles DSR/X: rapporto qualità/prezzo

Ecco cosa si può chiedere: che costi meno!! Battute a parte, lo sappiamo che la tecnologia elettrica ha ancora dei costi importanti, che Zero non può fare economie di scala enormi e che se si vuole il massimo bisogna essere disposti a pagarlo. Ecco perché accogliamo con un semplice mugugno la richiesta di 27.220 euro (curiosità: l'Italia è il paese dove costa di più a causa dell'IVA al 22%). Possiamo anche dire che il prezzo è inferiore di circa 4 mila euro rispetto all'unica diretta concorrente che, però, offre in più la carica in corrente continua. Infine - da bravi venditori! - possiamo argomentare che alla lunga l'elettrico fa risparmiare e che secondo le proiezioni fatte da Zero questo risparmio si concretizza già intorno ai 30 mila chilometri. Resta però il fatto che il prezzo è alto non è di certo alla portata di tutti. VOTO: 7

Zero Motorcycles DSR/X: conclusioni

Per tirare le somme in poche righe vi possiamo dire che questa crossover californiana ci è piaciuta tanto, che è una moto vera e non un giocattolo, che con lei si può fare di tutto anche qualche sterratone e se il futuro per noi motociclisti sarà viaggiare con moto così non abbiamo di che preoccuparci, ce la spasseremo alla grande. Ma questa non è una moto del futuro, è una moto di oggi che è già in arrivo nelle concessionarie. Quanti di noi sono disposti a passare "al lato oscuro" con un biglietto di ingresso così alto? Non è semplice, perché oltre a quello richiede un bel cambio di mentalità. Per fortuna che questa Zero, come le altre del resto, è molto amichevole in tutto. Ci sembra ben fatta e siamo abbastanza sicuri che si tratti di una moto durevole nel tempo. A proposito, le batterie hanno 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato. VOTO MEDIO: 8,4

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