Test Aprilia Tuono 660 Factory, i voti del #SottoEsame

Test Aprilia Tuono 660 Factory, i voti del #SottoEsame#sottoesame

La sigla Factory arriva anche per la Tuono 660 che così diventa una naked ancora più specializzata nella guida sportiva. Ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame

Redazione - @InMoto_it

09.08.2022 ( Aggiornata il 09.08.2022 16:22 )

Alcune sigle non possono lasciare indifferenti. Un esempio? La parola “Factory”, quella che ha sempre caratterizzato i modelli più speciali di Aprilia. Una sigla che fa aumentare la salivazione ai motociclisti, soprattutto quelli più attenti ai dettagli. Sospensioni raffinate, freni più potenti e non solo. Oggi, la sigla Factory arriva anche per la Tuono di media cilindrata, la 660, che così diventa ancora più desiderabile. Ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame. 

APRILIA TUONO 660 FACTORY: DESIGN

Nessuno stravolgimento, il nuovo corso estetico Aprilia, iniziato proprio con le piccole 660, piace e viene confermato anche sulla Factory: doppio faro accigliato a LED con funzione cornering, carenature aerodinamiche, coda alta e slanciata che qui è monoposto (la sella passeggero però viene consegnata al momento dell’acquisto). A differenziarla ci pensa la colorazione Factory Black, con il nero delle plastiche a contrasto con accenni di rosso. La verità? Sulle colorazioni si poteva azzardare di più, essendo una Factory. VOTO 7

APRILIA TUONO 660 FACTORY: CONTENUTI TECNICI

Abbiamo accennato alla ciclistica e infatti, la piccola (si fa per dire) Tuono 660 Factory ora è equipaggiata con raffinate sospensioni completamente regolabili: davanti c’è una forcella a steli rovesciati Kayaba (41 mm), dietro un monoammortizzatore Sachs con serbatoio separato che prevede anche la regolazione separata di alte e basse velocità. Sempre parlando di ciclistica, la Factory pesa circa 2 kg in meno, ora 181 col pieno, grazie a un’inedita batteria al litio. Identico alla standard l’impianto frenante, con pinze anteriori Brembo 4.32 (pompa radiale e dischi da 320 mm, dietro il disco è da 220 mm). Dalla cura Factory non poteva esimersi il motore: il bicilindrico parallelo frontemarcia è confermato, ma grazie a un diverso setting la potenza sale a 100 CV tondi tondi erogati a 10.500 giri, mentre la coppia massima di 67 Nm viene espressa a 8.500 giri. Infine, la rapportatura finale è stata accorciata, con il pignone che scende dai precedenti 17 agli attuali 16 denti. Una delle critiche mosse alla 660 era la mancanza, anche optional, di alcuni gadget elettronici: debutta il completissimo pacchetto APRC che prevede anti-wheelie (AWC), regolazione del freno motore (AEB), mappe motore (AEM), cruise control (ACC), quickshifter bidirezionale (AQS), ABS Cornering e luci con funzione “bending lights”. Tutto, regolato in automatico attraverso i 5 riding mode. A proposito di quickshifter, sulla Factory è possibile anche rovesciare il cambio in maniera molto rapida. VOTO 8,5

APRILIA TUONO 660 FACTORY: PRATICITÀ E COMFORT

I tecnici non hanno ritenuto necessario modificare l’ergonomia della Aprilia Tuono 660 Factory (ci sono giusto dei diversi poggiapiedi, che dovrebbero garantire più luce a terra), e probabilmente hanno fatto bene. È la classica posizione da naked sportiva, non esasperata: le gambe sono raccolte, il manubrio è largo correttamente e vicino al busto del pilota. È più raccolta di una supersportiva o di naked come…la Tuono 1100. Un ottimo compromesso tra guida stradale e pistaiola. Forse, per i cordoli, farebbero comodo delle pedane più arretrate e una sella leggermente più ampia, ma nulla di grave. VOTO 8

APRILIA TUONO 660 FACTORY: PIACERE DI GUIDA

A parte le note su posizione di guida e colorazioni, guidare in pista moto come la Tuono 660 Factory è un’attività che il medico di famiglia dovrebbe prescrivere almeno una volta al mese. In un’epoca di supersportive da oltre 200 CV, emozionanti certo ma anche impegnative (fisicamente ed economicamente), tornare a spremere una moto da 100 CV è un piacere di raro gusto. È quel livello di potenza che non richiede le mani di un pilota esperto, per essere goduta appieno. Si ha il tempo di pensare a cosa fare, tra una curva e l’altra, e in rettilineo non si viene travolti da un temporale; si apprezza una moto comunque veloce che tuttavia non obbliga ad appendersi al manubrio. È una moto guizzante, facile, che non richiede tempi di apprendistato. Ovviamente gran parte del merito va alla ciclistica, semplicemente spettacolare. La “tuonina” è leggera come una piuma, corta e sostenuta di sospensioni. Si lancia in curva come un fulmine, esattamente come farebbe una sportiva da pista, e forse è anche più svelta nei cambi di direzione grazie al manubrio largo. Anche portando la frenata fino al punto di corda, la Tuono non ha reazioni scomposte, non si accartoccia su sé stessa. Rimane stabile, scende in piega senza battere ciglio. E una volta mollati i freni rimane lì, sul binario impostato, senza trasmettere quella sensazione di “alzarsi davanti”, come quando si rilascia un elastico in tensione. Quindi solo vantaggi? Ovviamente no. Manca un pizzico di stabilità sul veloce, se paragonata a una sportiva da cordoli, oltre a una protezione aerodinamica degna di tale nome. La ciclistica è accompagnata da un motore altrettanto sportivo. Bisogna azzeccare la marcia, soprattutto fuori dai tornanti più lenti: ai bassi-medi regimi manca un po’ di spinta, se paragonato alle dirette concorrenti. Agli alti invece, oltre i 6.000 giri, ringhia con decisione e può capitare di toccare il limitatore se non si fa attenzione, perché sembra che la progressione possa non finire mai. Un motore che ovviamente obbliga a guidare sciolti, non tardando il punto di staccata per poi ripartire, ma invece sfruttando la sua scorrevolezza a centro curva. Tutto questo è accompagnato da un’elettronica sopraffina ma soprattutto silente, difficile rendersi conto del suo intervento. VOTO 9

APRILIA TUONO 660 FACTORY: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Quanto costa il trattamento Factory? Difficile da credere, ma appena 400 euro in più della versione standard: 10.999 euro. L’unico rovescio della medaglia è che non può essere depotenziata per i neopatentati A2, ma per il resto… VOTO 9

APRILIA TUONO 660 FACTORY: CONCLUSIONI

Dopo 4 turni di fuoco, non vediamo motivi validi per preferire la Tuono standard alla Factory. Per 400 euro in più (a oggi, il prezzo di un treno di pneumatici) ci si porta a casa una naked stabile, potente quanto basta e completa di tutto quello che può servire. Cosa le manca rispetto alle maxi sportive? L’emozione data dalle super-potenze, chiaro, ma se non badate a certe cose, la nuova Tuono 660 Factory è una perfetta (e anche abbastanza economica) macchina del divertimento, in strada e in pista. VOTO FINALE 8,3

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