Poche altre moto mescolano così sapientemente il fascino degli anni 70 all’efficacia della tecnologia. Unica e inimitabile, la Speed carenata costa una fortuna: 20.600 euro

Test Triumph Speed Triple RR, i voti del #SottoEsame

Hai capito ‘sti inglesi. Con una mossa furba e (relativamente) economica hanno prodotto una sportiva spettacolare, in perfetto stile anni 70. È una moto che risponde a una specifica domanda di mercato? Probabilmente no: la moda delle cafè racer è ormai al tramonto, sostituita da una sempre più disperata ricerca di modernità. Ma lei, la <a href="https://www.inmoto.it/news/news/anteprime/2021/09/14-4693484/triumph_speed_triple_1200_rr_la_sport_cafe_da_180_cv" target="_blank" rel="noopener">Speed Triple RR</a>, riesce a unire fascino a moderno, stile e tecnologia, in un cocktail raffinato e lezioso. Ci piace pensare che non sia nata dai grafici del marketing, bensì dal sogno un po’ bizzarro di un motociclista nostalgico. Che però non vuole rinunciare al gusto della guida moderna. Scopriamo come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame. 

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<h3 class="p1">TRIUMPH SPEED TRIPLE RR: DESIGN</h3>
Che in Triumph abbiano buon gusto è cosa nota, ma con questa Speed Triple RR si sono davvero superati. Ogni dettaglio è realizzato con cura maniacale, impossibile trovare qualcosa fuori posto. È ordinata ma originale, laccata perfino nei dettagli non visibili, come la paratia in carbonio sotto la strumentazione. E che gusto quel faro singolo, con il suo led circolare incastonato come un diamante nel (minuto) cupolino. Ma non ascoltateci: godetevela in foto e, se possibile, gustatela dal vivo. VOTO 9,5

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<h3 class="p1">TRIUMPH SPEED TRIPLE RR: CONTENUTI TECNICI</h3>
Bella fuori, ricca dentro. Alla Triumph Speed Triple RR non manca proprio nulla, se parliamo di dotazione. Il cuore che la spinge è lo stesso della naked, rivisto ovunque rispetto ai precedenti triple: bielle, pistoni, albero motore, centralina, aspirazione, scarico…è compatto e leggero e ha un’inerzia davvero minima; merito dell’esperienza acquisita sui campi di gara della Moto2. Ha una cilindrata di 1.160 cc (90 x 60,8 mm le misure di alesaggio e corsa) ed esprime la bellezza di 180 CV a 10.750 giri e 125 Nm di coppia massima. La sua potenza sbalorditiva è tenuta a bada da un’elettronica di prim’ordine: la piattaforma inerziale a 6 assi sovrintende a tutti i controlli elettronici di assistenza, tra cui il Traction Control (4 livelli), ABS Cornering (2 livelli) e Wheelie Control, oltre naturalmente alle mappe motore. Tutti questi parametri comunque sono auto-regolati a seconda della modalità di guida selezionata (Rain, Road, Sport, Track e Rider), che il pilota può scegliere attraverso una strumentazione TFT di 5 pollici. Al capitolo elettronica si segnalano anche il quickshifter bidirezionale, le luci a LED, il sistema di avviamento keyless, il cruise control e i blocchetti retro-illuminati. La ciclistica prevede il classico telaio in alluminio ma qui lavora con sospensioni Ohlins semi-attive Smart EC 2.0, utilizzate anche da altri costruttori sulle proprie supersportive. Da segnalare anche le pedane, rialzate e arretrate rispetto alla naked. Il peso? Appena 1 kg più della naked, 199 col pieno. VOTO 8

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<h3 class="p1">TRIUMPH SPEED TRIPLE RR: ERGONOMIA E COMNFORT</h3>
C’era da aspettarselo. Quando progettisti e collaudatori decidono di montare i semimanubri sotto la piastra di sterzo, il risultato non può che essere…negativo, se parliamo di comfort per braccia e polsi nell’utilizzo quotidiano. Il busto è proteso verso l’avantreno: se da una parte questo aiuta a percepire con chiarezza l’aderenza della ruota anteriore, dall’altra limita il range di utilizzo. Questo però significa anche che, tra i cordoli, si trova subito il modo giusto di affrontare le curve. Segnaliamo giusto qualche lieve vibrazione ai semimanubri. Che potevano essere più alti di un centimetro o due, e forse anche un po’ più aperti, ma tant’è. In compenso c’è tanto spazio a bordo, anche per i pennelloni VOTO 6,5

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<h3 class="p1">TRIUMPH SPEED TRIPLE RR: EFFICACIA DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE</h3>
Se il fascino fosse il risultato di un’equazione, la Triumph Speed Triple RR avrebbe i parametri giusti per ottenerlo. L’abbiamo già detto? Sì, ma ci sembra corretto ribadirlo: dal vivo è ancora meglio che in foto. Questa sua caratteristica permette di soprassedere su alcune cose, la posizione di guida caricata su tutte. Guardatela bene: come fate a non perdonarla? E poi è estremamente gustosa da guidare. Motore, comandi e ciclistica sono guidati dal direttore d’orchestra, l’elettronica, che amalgama tutto il pacchetto. Il comando del gas ha una risposta dolcissima (non scontato quando ci sono 180 puledri a spingervi), la frenata è potentissima ma gestibile (ricordatevi solo di regolare la pompa Brembo sul valore di interasse corretto per l’uso in strada…) le sospensioni assorbono con discreta facilità le buche più profonde.
Non è una moto burrosa, ovviamente, ma smorza leggermente il sacrificio dei polsi. Su strade con curve ad ampio raggio (come quelle teatro del nostro test) la RR convince soprattutto per il suo avantreno, solido e al tempo stesso comunicativo. Ci si fionda in curva come falchi in picchiata anche in situazioni di semi-umido/semi-ombreggiato, sicuri di avere a disposizione un’ottima aderenza e di essere avvisati in anticipo in caso di mancanza di grip. Caratteristica che genera un bel rapporto di fiducia, tra uomo e macchina. Anche perché il motore sembra collegato direttamente alle sinapsi, per quanto è preciso nella risposta. Spinge come un ossesso già dai medi regimi, che tra l’altro si trovano in un range estremamente ampio (dai 3.000 agli 8.000), per poi prodigarsi in un allungo poderoso.
Ma arrivarci per strada, nella zona alta del contagiri, è difficile e pericoloso. Per quello c’è la pista, ambiente che la RR digerisce sorprendentemente bene. La sua migliore qualità rimane la facilità con cui si lascia condurre, dal pilota esperto ma anche dal neofita, che in lei troverà una compagna fedele. Il tre cilindri è dolce, pastoso, perdona la marcia sbagliata e, se serve, permette di pizzicare il limitatore tra una curva e l’altra senza accusare cali troppo evidenti. Spinge forte, sempre e con costanza. La ciclistica, tanto valida per strada, rimane tale anche in pista. È stabile in ingresso, rapida a prendere la corda e mantiene la linea in uscita. Merito sicuramente (anche) delle Ohlins semiattive, sempre pronte a fornire la taratura corretta senza far percepire il proprio lavoro. In generale è una moto precisa e rincuorante, che invita a spingere da subito. Sareste sorpresi di sapere quanto può essere vicina a una superbike replica, se parliamo di tempi sul giro…VOTO 8

<h3 class="p1">TRIUMPH SPEED TRIPLE RR: RAPPORTO QUALITà/PREZZO</h3>
Tutto ciò che la vita offre di bello, costa caro; la Speed RR non fa eccezione. Si parte da 20.600 euro, per una moto che di serie offre già praticamente tutto (fuori ci sono giusto gli accessori per chi viaggia, come le utilissime manopole riscaldabili, o per chi ama le personalizzazioni). VOTO 6
<h3 class="p1">TRIUMPH SPEED TRIPLE RR: CONCLUSIONI</h3>
Difficile inserirla in una categoria. Non è una supersportiva, non è una sport tourer, non è una sportiva per tutti. Ma forse è proprio ciò che volevano in Triumph. Una moto che richiama il gusto classico ma che rifugge dagli schemi, una sportiva ideale per il facoltoso signorotto innamorato dei semimanubri (ma che purtroppo non ha il fisico per una moderna superbike…) o per chi cerca un oggetto costoso e originale. E anche efficace. VOTO FINALE 7,6

Poche altre moto mescolano così sapientemente il fascino degli anni 70 all’efficacia della tecnologia. Unica e inimitabile, la Speed carenata costa una fortuna: 20.600 euro. Ecco le foto della prova

Test Triumph Speed Triple RR, LE FOTO DELLA PROVA

Poche altre moto mescolano così sapientemente il fascino degli anni 70 all’efficacia della tecnologia. Unica e inimitabile, la Speed carenata costa una fortuna: 20.600 euro