Test Yamaha Tracer 9 e 9 GT: I voti del #SottoEsame

Test Yamaha Tracer 9 e 9 GT: I voti del #SottoEsame#sottoesame

Per il 2021 la Casa di Iwata lancia le nuove crossover, entrambe sviluppate attorno alla base meccanica e ciclistica della MT-09. Ecco come se la sono cavata

20.03.2021 07:28

La Tracer non è più una sorpresa, per Yamaha. Semmai è un nome consolidato, una conferma: fin dalla sua prima versione, apparsa nel 2015, l’azienda di Iwata ne ha vendute a tonnellate. Merito di un pacchetto di serie completo, di prestazioni importanti e di un prezzo decisamente invitante. Per il 2021 arriva l’omologazione Euro 5 ma non solo: motore, ciclistica ed elettronica hanno fatto un deciso step in avanti e ora la Tracer è già disponibile in versione standard oppure GT. Ah, cambia anche il nome: da Tracer 900 a Tracer 9, standard e GT. Ecco come se la sono cavata alla prova del nostro #SottoEsame. 

DESIGIN YAMAHA TRACER 9 E 9 GT

La Yamaha Tracer 9 e 9 GT rompono decisamente con il passato e attingono a piene mani da elementi estetici della gamma sportiva Yamaha. I fari a LED sdoppiati, ad esempio, ricordano molto quelli dell’R1, e in generale tutto il frontale è stato ridisegnato. C’è un nuovo parabrezza più protettivo (e regolabile manualmente) e la carenatura è stata riprogettata per integrarsi meglio con il frontale. Il risultato è una moto alta, snella e aggressiva: ottimo lavoro. VOTO 8

CONTENUTI TECNICI YAMAHA TRACER 9 E 9 GT

In Yamaha hanno lavorato sodo per offrire già di serie un pacchetto estremamente completo, sia per la versione standard che GT. Entrambe dispongono infatti di una piattaforma inerziale a 6 assi che dialoga con la centralina, che a sua volta elabora i dati ricevuti e gestisce il controllo di trazione (TCS), di slittamento (SCS), d’impennata (LIF) e del freno (BC). I dispositivi possono essere regolati in un colpo solo in modo più sportivo o turistico scegliendo la modalità 1 o 2. Grazie al D-Mode invece si può scegliere tra quattro mappature diverse; di serie c’è anche il cruise control. Tutto questo si regola attraverso due schermi TFT a colori di 3,5 pollici. Il motore è lo stesso tre cilindri di 889 cc impiegato sulla MT-09, capace quindi di 119 CV e 93 Nm. Il telaio è di tipo Deltabox in alluminio pressofuso, così come in alluminio è il forcellone, allungato di 63 mm rispetto alla MT-09. Per quanto riguarda le differenze tra standard e GT, si parte con le sospensioni. La base ha infatti una forcella KYB a steli rovesciati di 41 mm completamente regolabile e un mono dotato di nuovi leveraggi. La GT dispone invece di un sistema di sospensioni semi-attive chiamato KYB Actimatic Damper System (KADS). La GT comprende anche il Quick Shift, le luci cornering e le manopole riscaldabili, cui si aggiungono le valigie laterali. Ogni borsa può contenere un casco integrale ed è fissata al sottotelaio della moto tramite un sistema flottante. VOTO 9,5

ERGONOMIA E COMFORT YAMAHA TRACER 9 E 9 GT

Una volta in sella alle Yamaha Tracer 9 e 9 GT si ha subito una bella sensazione di controllo. La sella, ben imbottita, non è alta da terra (810 mm, 3 centimetri in meno che in passato), il manubrio è largo e vicino al busto del pilota (si può regolare in avanti di 9 mm e verso l’alto di 4 mm). Le gambe non rimangono rannicchiate e le pedane sono ben centrate (oltre che regolabili in altezza). A rovinare un po’ la festa ci sono giusto un paio di cose: la regolazione del plexi è duretta (e tra l’altro genera qualche vortice sul casco alle alte velocità) e le pedane a volte interferiscono con i piedi. Ma per il resto, gestire i suoi 213 kg o.d.m. (220 la GT, 230 con le borse) è un gioco da ragazzi. VOTO 9

PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE YAMAHA TRACER 9 E 9 GT

Cuore dell’esperienza di guida è senza dubbio il tre cilindri. Forte e generoso, ha un’erogazione esaltante, che spara voi e la moto come proiettili fuori dalle curve. Ha tanta coppia in basso e allunga con insistenza: difficile volere di più per strada. Ma in fondo questa non è una novità: anche in passato la Tracer spingeva come un toro. A essere cambiata radicalmente (in meglio) è la ciclistica. Il mix tra telaio più rigido e sospensioni più sostenute fa sì che la Tracer sia in generale una moto più precisa. Ha mantenuto la sua innata agilità, sia nel cambiare direzione che nel chiudere le traiettorie, ma ora è decisamente più rigorosa, specialmente nella delicata fase di ingresso curva. Regala un gran gusto spremerla su un bel passo di montagna. E l’elettronica svolge alla perfezione il suo dovere, intervenendo quando serve e senza farsi troppo sentire. Sulla GT si può godere anche di una ciclistica ancora più precisa e di un quickshifter rapido ed efficace. Se a questo si aggiunge una versatilità fuori dal comune (le borse sono capienti, i consumi irrilevanti e c’è anche il cruise control), è facile capire come la nuova Tracer offra un pacchetto davvero invidiabile. VOTO 8,5

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO YAMAHA TRACER 9 E 9 GT

Per quello che offrono, le Yamaha Tracer 9 e 9 GT sono quasi regalate: si parte da 11.199 euro per la standard, 13.599 euro invece per la GT. Considerato tutto, a oggi, è difficile trovare di meglio. VOTO 9,5

CONCLUSIONI YAMAHA TRACER 9 E 9 GT

Yamaha Tracer 9 e 9 GT, LE FOTO DELLA PROVA

Yamaha Tracer 9 e 9 GT, LE FOTO DELLA PROVA

Per il 2021 la Casa di Iwata lancia le nuove Yamaha Tracer 9 e 9 GT, entrambe sviluppate attorno alla base meccanica e ciclistica della MT-09. Ecco le foto della prova

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Yamaha ha lavorato su ogni singola componente ma non ha stravolto un progetto di per sé già vincente. E non siamo noi a dirlo, ma i numeri di vendita. Per il 2021 la Tracer però è migliorata proprio dove serviva, ovvero nel pacchetto elettronico (molto completo) e nella precisione di guida. La concorrenza è avvisata. VOTO FINALE 8,9 

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