Pregi e difetti della sport touring della casa americana provata in anteprima in Francia. Poche e mirate modifiche alle sospensioni ne fanno un mezzo divertente nel misto
Zero, l'azienda californiana di moto elettriche, ha aperto la strada quando ha lanciato la sua prima motocicletta di produzione nel 2010. Sulla scia della SR/F, ecco la sportiva SR/S caratterizzata da nuove sospensioni e una carenatura integrale, che può migliorare l'autonomia fino al 13% rispetto alla gemella naked. La nuova moto è stata presentata sulla costa tra Nizza e Cannes, un tratto di strada molto tortuoso affrontato in sella alla Zero in un silenzio surreale. Nessun rumore, solo il leggero sibilo della trasmissione a cinghia; né marce né frizione... e tanta coppia.
La Zero SR/S è costosa: prezzo di 22.330 euro per il modello base, 24.590 euro per la versione premium, che include un caricabatterie rapido da 6kw, manopole riscaldate e seminanubri in alluminio. Va comunque considerato che non c'è manutenzione: non ci sono liquidi a parte quelli dei freni e anche la trasmissione a cinghia ha bisogno di una sola regolazione, dopo qualche centinaia di chilometri. Poi nulla per altri 30.000. Non avere il motore a combustione significa nessun filtro o candela. Infine, niente benzina. Per caricare completamente la batteria da 14,4 kW a casa, il costo è poco superiore ai 3 euro. E una carica completa - stando a quanto dichiarato dal costruttore - dura 160 km: quindi circa un euro per 80 km.
Se uno non è abituato a una moto elettrica la prima sorpresa è la coppia, che al banco è massima a meno di 500 giri, e rimane costante fino al “limitatore”. A livello elettronico troviamo quattro modalità di guida tra cui scegliere: Eco, Rain, Road e Sport. Ogni modalità modifica le caratteristiche di erogazione della coppia. Cambiano anche il livello dell'intervento di controllo della trazione e la rigenerazione di energia in frenata (simile a una frenata convenzionale ma innescata dal motore che ricarica anche la batteria). Le modalità possono essere gestite anche in movimento: esiste poi la possibilità di personalizzare alcuni parametri quali la piena potenza, l'esclusione del TC e del freno motore per la guida in pista. Ogni modalità è riportata sulla strumentazione TFT a colori. Scaricando l'App, si possono anche modificare le modalità in remoto dal telefono.
A differenza di alcune moto tradizionali, i riding mode cambiano radicalmente la potenza e le sensazioni di guida. In modalità Eco la potenza è bassa, la velocità massima è limitata a 120 km/h e il freno motore è notevole. In città o sulle lente strade costiere del sud della Francia la modalità Eco è più che sufficiente. C'è un notevole salto di potenza dall'Eco e Rain alla modalità Road. I sorpassi non devono essere calcolati, la velocità massima non è limitata e il freno motore è meno invadente. Una scelta indicata anche sui passi di montagna; la modalità Road dovrebbe andare bene per l'80% delle situazioni. Passando alla modalità Sport la SR / S si anima. Non c'è ritardo di risposta al comando del gas, nessuna esitazione, l'accelerazione è decisa. A differenza di una moto a combustione, non è necessario richiamare le marce più corte per avere tanta coppia. L'accelerazione é paragonabile a quella di una maxi naked sportiva. L'unico aspetto negativo qui è che l'autonomia si riduce drasticamente.
La nuova sport tourer elettrica debutta sul mercato da marzo. Dotata di un motore da 110 cavalli, può raggiungere i 200 km/h di velocità massima
Guarda il videoL'ABS e il controllo di trazione sono di tipo “cornering”, ovvero collegati a una piattaforma inerziale. L'intervento del TC non taglia l'accensione come su una moto convenzionale, ma riduce semplicemente la coppia. In modalità Rain ed Eco l'intervento è avvertibile, decisamente meno in Road e in Sport. Per molti aspetti il TC è più vantaggioso su una moto elettrica poiché c'è tanta coppia fin dai 500 giri e un collegamento diretto acceleratore/pneumatico. In una giornata fredda le perdite di aderenza sarebbero la regola. Sul bagnato, è consigliato mantenere attivo il TC.
L'autonomia è un aspetto centrale. La Zero, attraverso ricerche di mercato, ritiene che il motociclista medio percorra circa 160 kmh nel giretto domenicale. La nuova carenatura, grazie alla miglior efficienza aerodinamica, dovrebbe aumentare del 13% l'autonomia: ma ciò significa che anche il pilota deve dare il suo contributo accucciandosi il più possibile dietro il cupolino.
In città la Casa dichiara un'autonomia di oltre 250 km mentre alla velocità costante di 90 km/h è possibile percorrere circa 160 km. Tuttavia, nel mondo reale, l'autonoma dipende in definitiva da come si guida, dalle dimensioni, dal peso, dalla strada... persino dalla pressione dei pneumatici.
Prova Zero SR/S: la forza del silenzio FOTO
Provata in anteprima la sport touring della casa americana. Deriva dalla naked ma si presta ad un utilizzo più vario. Poche e mirate modifiche alle sospensioni ne fanno un mezzo divertente nel misto
Guarda la galleryQuando invece si tratta di ricaricare bisogna pensare all'SR/S come a uno smartphone. Al lavoro va collegata e ricaricata completamente durante la giornata, così la notte, quando riposa in garage. Un normale caricabatterie rapido da 3kw riporterà la SR/S alla massima potenza in 4 ore e mezzo sul modello standard e solo 2,5 ore su quello premium. Con un punto di ricarica “rapido” ci vorranno 1,3 ore per una ricarica del 95% (solo un'ora sul modello premium). Vale la pena notare che l'ultimo 5% di carica impiega più tempo, circa 30 minuti, poiché la moto ottimizza i parametri della batteria. Di conseguenza, bastano 30 minuti con una ricarica rapida per vedere la percentuale che sale dal 30% al 90%. Il tempo sufficiente per un caffè.
1 di 2
AvantiLink copiato