Comparativa naked di media cilindrata: lotta all’ultimo sangue!

 

Ducati Monster 821 Stealth - L’anziana

La nuova Monster è sulla rampa di lancio e pare sarà vera rivoluzione. Ma fino ad allora, in listino, ci sarà la 821, nel nostro caso in una vistosa versione Stealth. Poche moto possono vantare un’evoluzione così costante e senza deviazioni, un po’ come le Porsche 911 nel mondo auto. Prendete la posizione di guida. Non si sta sopra ma dentro la moto grazie alla sella scavata e bassa rispetto al piano del serbatoio. Le braccia rimangono piuttosto distese, le gambe rannicchiate e i piedi arretrati. Una posizione che suggerisce controllo. Che tuttavia non è immediato: a basse andature i pistoni sbattono, l’assetto sobbalza sui dossi, il raggio di sterzo è piuttosto ampio. Le moto facili e intuitive sono fatte in un altro modo.

È come se, fin dal primo modello del 1992, la Monster covasse un’inquietudine interiore, trasmessa al pilota sotto forma di guida agitata. Le strade però si aprono e tutto comincia a funzionare meglio. Il motore è un pompone vecchia scuola: scalcia ai bassi, è vero, ma ha una buona dose di coppia a metà scala del contagiri e spinge con tenacia. È lì che va fatto stazionare. La frenata è potente e sicura, ma le sospensioni non lavorano perfettamente. È come se, in alcune fasi della guida (per esempio in ingresso curva) tra la ruota e il manubrio ci fosse un cuscino, invece di una forcella. Come se galleggiasse sull’asfalto. E il pilota non riesce a fidarsi, se non sente a dovere l’avantreno. Superato questo momento, però, la stabilità a moto piegata è di buon livello e per cambiare direzione basta la forza di un dito. Se amate i bicilindrici dall’erogazione old style e una guida un po’ fisica (non è così rapida a prendere la corda), la Monster ha buone carte per convincervi.