BMW K 1600 GT Vs Honda Gold Wing Tour DCT: aristocratiche presenze

BMW K 1600 GT Vs Honda Gold Wing Tour DCT: aristocratiche presenze

Eliminatorie Alpen Masters 2022: le Big Tourer. Grandi, grosse, costosissime, entrambe con un monumentale 6 cilindri incastonato nel telaio. Due agguerrite "six" con temperamento da outsiders

04.09.2022 12:20

A salire sul ring, tocca ora ai pesi massimi: secondo i rilevamenti effettuati, 340 Kg la BMW K 1600 GT, 394 la Honda Gold Wing Tour DCT. Entrambe col pieno di benzina a bordo. Entrambe, capaci di farli sparire (i chili) non appena in movimento.
Siamo nel regno dei viaggi intergalattici e delle percorrenze chilometriche infinite. Quello del Gran Turismo spinto, dove occorrono soprattutto tre cose per primeggiare: comfort, comfort, e ancora comfort. Ma anche la capacità di trasmettere emozioni motociclistiche quando serve, quando l’itinerario entra nel vivo. Obiettivo che entrambe le protagoniste di questa sfida riescono a raggiungere, ma in maniera del tutto diversa. Il miracolo della K 1600 è di riuscire ad avvicinarsi, in termini di guidabilità, ad una moto di stazza inferiore. Come se pesasse la metà, o giù di lì. Il miracolo della Gold Wing, invece, è quello di essere la Gold Wing. Ma prima di addentrarci nel vivo del confronto e di scoprire perché la tedesca ha battuto la giapponese, e persino con un certo margine - 413 a 377 - ripassimone velocemente i capisaldi.

UNA BAVARESE ESAGERATA

La BMW K 1600 GT fa parte di una famiglia di moto sviluppata attorno a un fascinoso sei cilindri in linea da 1.649 cm3, che condivide gran parte della base tecnica. Oltre a lei - che del gruppo è sostanzialmente la più “equilibrata” - ne fanno parte la K 1600 GTL (ancora più mastodontica e opulenta, forse la vera antagonista della Gold Wing), e le bagger, K 1600 B e Grand America. Una moto equipaggiata con tutto il meglio che la Casa bavarese è in grado di offrire in termini di elettronica e componentistica, che come accennato, trova nel “Big Six” da 160,5 CV e 180 Nm a 5.250 giri/min (dati dichiarati) il suo centro di gravità permanente. Sull’ultima K 1600 model year 2022 un apposito sistema di controllo della coppia di trascinamento evita reazioni indesiderate quando si molla di colpo l’acceleratore, o si scalano le marce rapidamente, a causa dell'eccessivo slittamento della ruota posteriore. Un’altra importante novità riguarda poi le sospensioni elettroniche Dynamic ESA “Next Generation” offerte di serie: oltre alla capacità di adattare lo smorzamento in maniera automatica alle diverse condizioni d’uso, arriva anche la compensazione automatica della posizione di guida, in base al livello di carico.

I NUMERI NON SONO TUTTO

La Honda non è da meno. Il suo sei cilindri da 1.833 cm3 sfrutta l’architettura boxer. I cavalli a bordo sono di meno di quelli della tedesca (126) e inferiore è anche il picco di coppia di 170 Nm (sempre dati dichiarati) che però arriva più in basso, a 4.500 giri/min. Ma i numeri dicono poco, in questo caso, perché le sensazioni che regala in boxer, soprattutto in ripresa, nelle marce basse, sono semplicemente uniche. Per il resto, componentistica ed elettronica, anche in questo caso, puntano al top senza compromessi. Innanzitutto, questa versione DCT sfrutta l’ormai collaudato cambio a doppia frizione dual-clutch transmission, per cambiare "automatiche" e una guida senza pensieri. All'anteriore, la tradizionale forcella lascia il posto ad un sofisticato doppio braccio oscillante. Lo smorzamento delle sospensioni si adatta automaticamente al Riding Mode selezionato, e anche il precarico della molla posteriore è regolabile elettronicamente.

DOMINIO COSTANTE

Passando al confronto diretto, c’è poco da dire: la BMW ha sostanzialmente dominato in tutte le categorie. Solo sul Comfort la Gold Wing Tour DCT si è presa una piccola rivincita, conquistando il maggior numero di punti in tutte le voci in elenco. 
Sul piano dinamico, la K 1600 GT ha convinto prima di tutto grazie al suo poderoso 6 in linea. Nessun altro motore al mondo eroga una simile quantità di coppia in modo così fluido e pastoso. Una sensazione disarmante. Andando adagio si può gustare la completa assenza di vibrazioni e di freno motore, come se la moto fluttuasse sull’asfalto. Ma se si aumenta la velocità, si scopre una spinta infinita e possente. 5, 6, 7.000 giri, l’accelerazione si fa via via più selvaggia. Una progressione accompagnata dall’urlo metallico e viscerale dello scarico. La ciclistica asseconda il gioco, con le sospensioni che lavorano in continuazione per mantenere l’assetto orizzontale, riducendo al minimo i trasferimenti di carico. Le curve, però, meglio pennellarle, che aggredirle. Si ottiene, infatti, più efficacia, sfruttando il baricentro basso e la scorrevolezza a centro curva.

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NOBLESSE OBLIGE

La Gold Wing è tutta un’altra bestia. Impegnativa nelle manovre da fermo (parliamo di un mezzo che sfiora i 400 chili), ma sorprendentemente leggiadra con i piedi sulle pedane. I suoi territori sono gli spazi aperti dove far sfogare il boxer in tutta la sua possenza, mentre chi guida si gode lo spettacolo in poltrona. Like a boss! Tra le curve si lascia timonare morbida, ma quando serve, accetta gli strapazzi senza problemi: sarà lei, eventualmente, ad avvertire quando “basta, è il momento di smetterla”. Con classe. Come solo una dama dell’alta società sa fare. Vittoria all’Alpen Masters o meno, questa è l’aristocrazia del motociclismo, baby… 

FUORI DAI DENTI

Come si può pensare di fare un giochino del genere - numeri, categorie e misurazioni - quando una delle contendenti si chiama Honda Gold Wing? Andava esclusa subito dalla competizione. Non doveva neanche entrarci. Chi la sceglie, non lo fa perché eccelle in una categoria, piuttosto che in un’altra. Ma per ciò che è e che rappresenta: un mezzo unico al mondo. Iconico. Un monumento. L’essenza stessa del Gran Turismo. Ce la vedreste Marilyn Monroe a partecipare, oggi, ad un concorso da miss? Con i canoni attuali, non passerebbe le eliminatorie. Eppure, la sua bellezza leggendaria è immortale.
Ciò detto, fatemi spendere due parole di pancia sulla K 1600 GT. Che da ferma sembra una balena, ma in movimento, accidenti a lei, si trasforma in un’orca. Un’orca assassina. Dico sul serio, avvertite le foche che incontrate lungo la strada: nelle mani giuste, potrebbe mangiarsele tutte in un sol boccone. Si è capito? Questa bombardona mi è piaciuta un sacco!

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