Più del solito scooter! La prova della Super Soco TCMax

Più del solito scooter! La prova della Super Soco TCMax

Originale nelle forme e all’avanguardia nei contenuti la moto elettrica cinese si candida ad alternativa allo scooter per chi vuole muoversi in città e fuori con brio e senza emissioni. E soprattutto senza svenarsi.

11.04.2022 11:36

Nel panorama dei nuovi marchi provenienti dal far east che si sono affacciati sul nostro mercato nell’ultimo periodo, Super Soco è forse quello che si è fatto notare di più per soluzioni di design e di posizionamento di mercato più originali. La gamma si compone di scooter e moto compatte caratterizzati da linee gradevoli e particolari curati, dotazioni all’avanguardia e un’alimentazione 100% elettrica. Per una piccola avventura extra urbana nel rigore dell’inverno abbiamo scelto questa TCMax, esempio perfetto dell’approccio Super Soco al commuting.

Super Soco TCMax- LE FOTO

Super Soco TCMax- LE FOTO

Già presente presso la rete Super Soco, viene proposta a 5.560 euro con i cerchi a razze in alluminio o a 5.770 euro con quelli a raggi, una cifra paragonabile a quella di uno scooter rispetto al quale cede qualcosa in termini di comfort per rifarsi in personalità e piacere di guida

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Agile, scattante e originale

Equiparata ad un 125 cc, questa agile e scattante moto targata è spinta da un motore da 3,9 kW montato centralmente e non nel mozzo ruota come avviene ormai in maniera piuttosto diffusa specie con potenze inferiori. Questo comporta forme e distribuzioni dei pesi più da “vera” motocicletta e promette una migliore resa dinamica che eravamo curiosi di mettere alla prova. La trasmissione è affidata ad una cinghia dentata, soluzione che ben si sposa con la notevole coppia del piccolo motore elettrico e con l’esigenza di ridurre la rumorosità e le operazioni di manutenzione. L’alimentazione è affidata ad una batteria agli ioni di litio da 3,24 kWh (72V e 45 Ah) che trova posto laddove su una motocicletta tradizionale ci sarebbero i cilindri. Vi si accede grazie al finto serbatoio che si apre rivelando prima un pratico porta documenti e più sotto per l’appunto la batteria che è estraibile. Operazione che si farà in casi eccezionali visto che pesa ben 22 kg e non è dunque raccomandabile portarsela in casa per la ricarica. A proposito, il caricabatterie non è a bordo. Questo ha il vantaggio di mantenere la moto più leggera, ma lo svantaggio che se si vogliono fare distanze più lunghe bisogna attrezzarsi con uno zaino o una borsina per portarselo appresso. I tempi di ricarica per lo 0-100% sono di 8 ore alla 220v o 5 ore alla 72V 10A.

Sospesa tra passato e futuro

A incuriosire sono però le linee sospese tra passato e futuro di questa TCMax. Il design attinge sicuramente ad alcuni prodotti giapponesi “neo-café” rielaborandoli con personalità. Troviamo accattivanti le proporzioni e l’abbondanza di dettagli. Di certo i gruppi ottici a led, quello anteriore in particolare, fanno il loro effetto. Così come è riuscita la sella corta e piatta che lascia un importante sbalzo per la ruota posteriore. Peccato che questa sia per motivi pratici ricoperta con un parafango un po’ invasivo e appesantito dal portatarga. Originale è di certo anche la parte centrale della moto: la scomparsa del motore ha portato a ripiegare su una vera e propria carenatura. In definitiva la vista d’insieme è riuscita ma è avvicinandosi che si coglie una fattura di buon livello. Sopra al manubrio dritto spicca un orologio massiccio che oltre alla lancetta del tachimetro incorpora un display con tutte le informazioni del caso e tutte ben leggibili.

Tre modalità di guida e freno motore quasi assente

Dal blocchetto di destra sul manubrio possiamo selezionare tre modalità di guida. La prima limita la velocità a 45 km/h e consente un’autonomia di 110 km con un pilota da 75 kg. Spostando il selettore sul due si ottiene una risposta più brillante e una velocità massima limitata a 75 km/h. Di pari passo si riduce l’autonomia a circa 90 km. Con la modalità 3 si può “spremere” la TC Max fino ai 100 km/h, ma il range scende ulteriormente e tranne che in alcuni frangenti con la strada fuori città che si apriva e qualche sorpasso da fare non abbiamo sentito il particolare bisogno di utilizzarla. Questo perché il motore risponde reattivo con la tipica ripresa dell’elettrico in tutte e tre le modalità. Inoltre il freno motore è quasi assente e ciò porta a rilasciare l’acceleratore ben prima di quanto avvenga su un endotermica e a far scorrere la moto sfruttandone anche la rigenerazione. La TCMax si rivela quindi molto scorrevole e se questo è sicuramente un vantaggio per il comfort e i consumi porta a ricorrere con più forza sui freni i cui comandi sono entrambi al manubrio. Al posto della frizione troviamo la leva del freno posteriore che (purtroppo) agisce anche sull’anteriore essendoci una frenata combinata CBS.

Compatta ma non minuscola

 

Una volta in sella la TCMax si rivela piccina ma non lillipuzziana e, tutto sommato, anche un adulto di corporatura occidentale riesce a trovare abbastanza spazio. Risulta ben bilanciata e leggera sia perché i 176 kg totali non sono tanti sia perché l’altezza della sella consente di poggiare entrambi i piedi saldamente a terra. È invece risicato lo spazio per il passeggero. Una volta su strada ci hanno convinto la maneggevolezza in mezzo al traffico, la reattività e la buona stabilità tra le curve anche quando si alza il ritmo. Avremmo invece desiderato un po’ più di scorrevolezza nelle sospensioni. Già presente presso la rete Super Soco, viene proposta a 5.560 euro con i cerchi a razze in alluminio o a 5.770 euro con quelli a raggi, una cifra paragonabile a quella di uno scooter rispetto al quale cede qualcosa in termini di comfort per rifarsi in personalità e piacere di guida.

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