Honda, un sound che sa di sinfonia: 5 leggende a colpi di gas

Cinque assoli che nulla hanno da invidiare ai migliori arpeggi, con scarichi che fanno sentire la loro voce. Nota: nessuna moto è stata maltrattata in questo video (e come potremmo)

Redazione - @InMoto_it

22.10.2020 11:04

Le abbiamo ammirate, adesso è il momento di ascoltarle. Cinque sportive, cinque icone del motociclismo targate Honda: RC30, NR 750, RC45, VTR-SP1 e RC213V-S in parata per farci ascoltare la loro voce. Roba da alzare l'audio e godersele al meglio dei loro decibel.

Honda RC30

Era il 1987 quando Honda presentò al mondo intero la RC30. Era una sportiva compattissima per via del suo V4 con cilindri ricavati in blocco. Era equipaggiata con il meglio dell’ingegneria: telaio perimetrale in alluminio, forcellone monobraccio, distribuzione a cascata di ingranaggi e potenza di 112 CV a 11.000 giri. Derivava dalla VFR 750 ed era pensata per imporsi nel nascente Mondiale Superbike. E ci riuscì, in qualunque categoria e campionato. Honda dichiarava un peso a secco di 185 Kg, più o meno quanto le attuali sportive.

Honda RC45

La sua sostituta nacque sul finire del 1993. La RC45 era una moto più convenzionale, che non portò quella rivoluzione che in tanti invece si aspettavano. E per questo, fece meno scalpore dell’RC30. Le due principali novità furono la distribuzione riposizionata e l’iniezione elettronica. Il telaio cambiava poco ma il motore fu spostato per migliorare la distribuzione dei pesi. Le carene erano più abbondanti e i fari anteriori grandi e tondi, senza contare l’inedita ruota posteriore con canale di 6 pollici e una sezione di 190 mm. Il motore era stato sviluppato nelle gare ma convertito in versione stradale in modo piuttosto conservativo: 118 CV per 189 kg di peso.

Honda NR 750

Una delle più ricercate di sempre però è la NR 750. Il motivo lo sanno tutti ed è anche scritto sulla carena: è l’unica moto al mondo con motore a pistoni ovali, soluzione mutuata dalle corse anni 70. Honda s’inventò quest’assurda soluzione per contrastare il dominio dei motori due tempi, ma non ebbe grande fortuna. Dopo anni di tentativi, si decise di presentare nel 1992 la NR 750 stradale. Derivava dalla moto utilizzata alla 24 Ore di Le Mans, ma con prestazioni decisamente più modeste per essere affidabile: 125 CV, leggermente superiore alle concorrenti dell’epoca. E il prezzo era attorno ai 100 milioni di Lire!

Honda VTR SP-1

Alcune moto sono state rese celebri dagli infuocati scontri in gara e la VTR è senza dubbio una di queste. Nel 2000 Honda decise di prendere il bicilindrico della Firestorm (999 cc), pomparlo a dovere e competere così nel mondiale Superbike, fino ad allora dominato da Ducati. Nacque così la  VTR SP-1. Presentata al Salone di Milano nel 1999, esprimeva 127 CV a 9.400 giri e pesava 200 kg. Con questa moto Honda entrò nella leggenda perché sconfisse Ducati, dimostrando di saper vincere anche su campi da gioco diversi dal solito 4 cilindri.

Honda RC213V-S

La più estrema di tutte però è la RC213V-S. È stata la prima MotoGP omologata per lutilizzo su strada: era il 2015 quando Honda la presentò al mondo intero. Il motore, la ciclistica e numerosi componenti erano identici a quelli utilizzati nel motomondiale. La versione con kit racing ha la carena in carbonio ed esprime più di 215 CV a 13.000 giri. Il V4 di 90° ha la distribuzione a cascata d’ingranaggi e molle di richiamo invece del sistema pneumatico presente sulle MotoGP. Il peso dichiarato è di appena 160 kg.

Rewind, Aprilia RS 250: piccolo diavolo

 

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento