Rewind, Suzuki GSX-R 1000 K5: la primadonna di Hamamatsu

Rewind, Suzuki GSX-R 1000 K5: la primadonna di Hamamatsu© archivio InMoto

Agile, leggera e potentissima, rispetto ai modelli precedenti questa GSX-R sfoggiava tanta cattiveria agli alti regimi. E il pilota si divertiva parecchio...

Redazione - @InMoto_it

22.02.2020 16:18

E se in uscita dalle curve da seconda ti viene voglia di spalancare il gas quando l’ago del contagiri è oltre i 10.000 indicati, è più facile vedere l’avantreno alzarsi verso il cielo e sentirlo farsi ballerino che avvertire una derapata del posteriore. Posteriore che, sempre prendendo a riferimento il vecchio modello, risulta molto più stabile anche in staccata, dove la nuova GSX-R sfoggia un sistema antisaltellamento davvero efficace. Adesso si arriva in fondo ai rettilinei senza doversi difendere, ma anzi attaccando a più non posso, perché l’impianto frenante, per efficacia alla distanza e potenza espressa, è da riferimento, e la moto non prende a sbandierare a destra e sinistra come hanno sempre fatto le GSX-R delle ultime due generazioni.

A questo aggiungete che la scalata è facilitata da un cambio migliorato in modo sensibile anche nell’azionamento e potete capire quali livelli di competitività ha raggiunto la GSX-R 2005. L’ultimo difetto (in chiave puramente pistaiola) del precedente modello era quella fastidiosa tendenza ad allargare da metà curva in avanti, non appena si prendeva il gas in mano. Ora, grazie allo stravolgimento dell’assetto di guida, con il pilota molto più carico sull’avantreno, al motore più aggressivo che può essere sfruttato meglio proprio da metà curva in poi con rapporti più corti, e alle sospensioni sicuramente meno confortevoli ma assolutamente più efficaci nella guida al limite, la traiettoria resta pulita e rapida anche da metà curva in avanti.

E non dimentichiamoci che la GSX-R sfodera anche ottimi angoli di inclinazione prima che le pedane tocchino terra. Un gran lavoro i tecnici Suzuki l’hanno fatto sulle sospensioni, perché sono molto più sostanziose, senza risultare rigidissime. La GSX-R ha perso in comfort molto più per la ridotta protezione aerodinamica e per la posizione di guida giocoforza più sacrificata, che per mano loro. Forcella e ammortizzatore "tengono" senza farti saltare come un picchio su ogni asperità, e questo favorisce il pilota che nelle piene accelerazioni è portato a preoccuparsi solo di quanti cavalli distribuire alla ruota posteriore piuttosto che delle buche da evitare per impedire che l’avantreno salti e prenda il volo... Sì, una gran moto la GSX-R...

Rewind: MV Agusta F4 Serie Oro, arte in movimento

Indietro

3 di 3

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento