Guida alla scelta, gli scooter 50: ruota alta e bassa ecco i migliori

Guida alla scelta, gli scooter 50: ruota alta e bassa ecco i migliori

Piccoli ma sofisticati, i cinquantini di oggi sono una soluzione pratica per tutte le età e le tasche. Anche perché in città... non si corre!

22.06.2022 11:41

Inutile girarci tanto attorno: negli ultimi anni il mercato dei “cinquantini” si è ristretto parecchio. Tra tutte le cilindrate è forse quella che, assieme alla 125, ha risentito di più del calo d’interesse dei giovanissimi, da relazionare anche all’introduzione del “patentino” AM, e della concorrenza spietata delle proposte elettriche sia motorizzate sia a pedalata assistita. Quest’ultime stanno erodendo rapidamente il terreno dei 50 cc non specialistici specie da quando sono attivi gli incentivi che, di fatto, rendono i costi tra le due opzioni paragonabili specie sul lungo periodo. Tant’è che scorrendo proprio la classifica di vendita della categoria ciclomotore si scopre come proprio le posizioni di testa siano insediate dagli omologhi ad elettroni.

I punti di forza del cinquantino

Eppure gli scooter endotermici più piccoli hanno ancora alcune frecce al proprio arco e possono rappresentare ancora una scelta valida. Lo sono non solo perché mantengono costi di acquisto e di gestione molto bassi, ma perché sono prodotti raffinati e completi che quanto a dotazioni non hanno da invidiare alle categorie superiori e che, per di più, oggi hanno intervalli di manutenzione molto lunghi. Offrono un’impareggiabile semplicità d’uso e sono adatti veramente a tutte le esperienze di guida, in particolare a chi è alle prime armi. I quattordicenni possono assaporare la libertà di spostarsi in autonomia e imparare i rudimenti della guida, mentre chi è più grande trova un valido alleato per gli spostamenti più piccoli.

Scooter 50: i punti in comune

Dal punto di vista della tecnica abbiamo assistito ad una certa omologazione, specie se parliamo di scooter. I motori due tempi sono scomparsi in favore di più parsimoniosi e robusti quattro tempi. Si tratta nella stragrande maggioranza di monocilindrici raffreddati ad aria forzata con una potenza di circa 2,2 - 2,4 kW, ovvero 3 CV. La ciclistica si affida a forcelle di tipo tradizionale, più di rado upside-down, e ammortizzatori posteriori talvolta regolabili nel precarico. I freni sono ormai universalmente a disco sulla ruota anteriore e più raramente su quella posteriore su cui ancora è più diffuso il sempre valido tamburo. Le strumentazioni digitali vanno decisamente per la maggiore e contengono tutte le informazioni esattamente come i modelli di fascia superiore. Non può mancare il vano sottosella che a seconda dei casi può contenere un casco jet o un integrale. Ma andiamo a vedere piuttosto le differenze!

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